The creation of value from waste : implications of the sustainable business model adoption across industries

The present work is focused on the implementation of sustainable business models by recently born firms, which aim at giving their own contribution in the pursuit of a sustainable development. The study is conducted with the objective to fill gaps identified in literature in respect to the inclusion of sustainability into business operations and, more in detail, to the adoption of practices referred to the creation of value from discarded materials. These practices indeed are considered a powerful way to reduce the current level of resource consumption, which is not sustainable in the long term. Adopting a case study methodology, data have been collected interviewing nine start-ups belonging to three different industrial sectors: fashion, construction and furniture. This methodology allowed to deeply investigate how firms put in practice the business model “create value from waste” and which are the implications that stem from its adoption. The study also pointed out that, in respect to sustainability, companies rely on additional practices alongside their principal business model. Some of them are more focused on delivering social benefits (such as consumer education and social inclusion), while others on environmental ones (e.g. reduction of pollution and CO2 emissions), however, it is their combination which allows to achieve sustainable synergies. The present research aims at clarifying which are the most powerful combinations. Furthermore, the study pointed out that the sources of wastes collected by start-ups to be transformed into something new can be significantly different. In fact, it is possible to classify discarded materials considering if they belong to the same or to a different industrial sector from the one of the start-up, and if they have been generated by final customers or by companies. We did not limit our investigation within the boundary of a single company, but we extended it to the network of stakeholders that are impacted or impact the business model of the sustainable start-up. The analysis considers suppliers’ wastes as an “uncaptured” value, which is instead recognised and exploited by sustainable new born ventures that, reusing that wastes, are able to generate and deliver value to a broad network of stakeholders. The creation of this virtuous circle is analysed and facilitated by the tools and models developed in this research study (for instance, it is suggested a logical pattern that an entrepreneur willing to create value from waste can follow). However, both academia and practitioners should continue studying the complex and dynamic topic of sustainability, building theories and frameworks tailored for different typologies of firms and business areas.

Questa tesi di ricerca è incentrata sull’implementazione di modelli di business sostenibili da parte di aziende di recente costituzione, nate con l’obiettivo di dare un contributo al perseguimento di uno sviluppo sostenibile. Lo studio è condotto con lo scopo di colmare le mancanze riscontrate in letteratura relative all’inclusione della sostenibilità nelle attività di business e, più nel dettaglio, all’implementazione di pratiche riferite alla creazione di valore da materiali di scarto. Queste pratiche, infatti, sono considerate una valida modalità per ridurre i livelli attuali di consumo delle risorse, i quali non saranno sostenibili nel lungo periodo. Tramite la metodologia dei casi di studio, la raccolta dei dati è stata effettuata intervistando nove start-up appartenenti a differenti settori industriali: moda, edilizia e arredamento. Questa metodologia ha permesso di analizzare approfonditamente come le aziende mettano in pratica il modello di business “creare valore da un rifiuto” e di scoprire, inoltre, quali siano le implicazioni che derivano dall’adozione di quest’ultimo. Lo studio ha fatto emergere, per quanto riguarda la sostenibilità, che le aziende fanno affidamento a pratiche aggiuntive che vengono affiancate al loro modello strategico principale. Alcune di queste sono focalizzate sul generare benefici sociali (per esempio educare i consumatori), altre su benefici ambientali (come ridurre l’inquinamento o le emissioni di CO2), in ogni caso, è la loro combinazione che permette di raggiungere sinergie sostenibili; pertanto la ricerca ha l’obiettivo di chiarire quali siano le combinazioni maggiormente efficaci. Inoltre, lo studio ha rilevato che le start-up hanno la possibilità di recuperare un rifiuto (per poi trasformarlo in un nuovo prodotto) da diverse fonti. È possibile, infatti, classificare i materiali di scarto considerando in primo luogo se questi provengono dallo stesso o ad un differente settore industriale rispetto a quello della start-up e, in aggiunta, se questi rifiuti sono stati generati dal consumatore finale o da altre aziende. La nostra ricerca non si limita ai confini di una singola azienda, ma si espande a studiare gli stakeholders che impattano o vengono impattati dal modello di business della start-up sostenibile. L’analisi considera i rifiuti dei fornitori come un valore “non catturato”, riconosciuto e sfruttato invece dalle aziende sostenibili che, riutilizzandolo, sono in grado di generare e distribuire valore per un’ampia rete di stakeholders. La creazione di questo circolo virtuoso è favorito dai modelli sviluppati in questo studio di ricerca. In ogni caso, è suggerito che tanto il mondo accademico, quanto i manager, continuino a studiare il complesso e dinamico concetto di sostenibilità, creando teorie e modelli adattati a differenti realtà aziendali e di business.