Design thinking for engagement : design thinking role in the engagement of employees

When companies set strategy they are often stumble; either they collect a lot of backward-looking data which doesn’t tell them what customers really want, or they make risky bets based on instinct rather than evidence. This is stressed in the dicotomy of two opposing concepts: Active Inertia and Neoteny. Active inertia is “management’s tendency to respond to the most disruptive changes by accelerating activities that succeeded in the past” (Donald N. Sull, Revival of the fittest, 2003) Neoteny means the retention of childlike attributes in adulthood: idealism, experimentation and wonder. In this new world, not only must we behave more like children, we also must teach the next generation to retain those attributes that will allow them to be world-changing, innovative adults who will help us reinvent the future (Joichi Ito, director of the M.I.T. Media Lab). Thanks to neoteny, humans have been able to evolve, being capable to understand and interpret the world around them and to maintain, even in adulthood, features like creativity, ability to deal with the risk, flexibility, and energy. Companies, though, are loosing ability to keep competitive value (according to S&P 500). It seems that what happens in companies, does not stand to mathematical rules: companies aren’t able to harness the sum of their neotenies so they can fit into the environment, change and evolve. Companies oppose active inertia to neoteny. In engagement, people employ and express themselves physically, cognitively, and emotionally during role performances(Kahn). If this assumption is true, it is engagement the first step towards a neothenic organization! Thanks to our background of Design Thinking resesarch, a persistent doubt obessed our minds: • may design thinking be the key of employee’s engagement, enabling companies to evolve into neotenous organizations?

Le aziende, nel momento della definizione strategica, spesso incorrono in errori; sono solite raccogliere una grande quantità di dati retrospettivi che non rispecchiano il vero bisogno dei loro clienti, oppure fanno scommesse rischiose basate sull’istinto non considerando la realtà dei fatti. Questa dinamica è particolarmente evidente nella dicotomia fra Inerzia attive e Neotenia. L’inerzia attiva è “la tendenza del management a rispondere ai cambiamenti più dirompenti, dando priorità alle attività che hanno avuto successo nel passato” (Donald N. Sull, Revival of the fittest, 2003). Neotenia è invece la capacità di conservare attributi infantili nell’età adulta, quali idealismo, sperimentazione e apertura allo stupore. Nel mondo odierno non solo è fondamentale recuperare l’approccio tipico dei bambini, ma è necessario anche insegnare alle generazioni future come essere adulti innovativi, in grado di cambiare il mondo e contribuire al disegno del futuro (Joichi Ito, direttore di il MIT Media Lab). Grazie alla neotenia, gli uomini sono stati in grado di evolversi, di comprendere e interpretare il mondo intorno a loro e di mantenere, anche nell’età adulta, caratteristiche come la creatività, la capacità di affrontare il rischio, la flessibilità e l’energia. Le aziende oggi, tuttavia, dimostrano gravi difficoltà nel mantenere la propria competitività (secondo S & P 500). Appare evidente infatti che ciò che sta accadendo nelle aziende non rispetti le regole matematiche: le aziende non sono in grado di sommare le proprie neotenie interne per affrontare i cambiamenti, ma rispondono secodno i proncipi dell’inerzia attiva. Le persone, quando ingaggiate, si adoperano e si esprimono fisicamente, cognitivamente ed emotivamente durante lo svolgimento del proprio ruolo (Kahn). Se questa ipotesi fosse vera, è proprio dall’ingaggio che bisogna partire per raggiungere un’organizzazione neotenica! Grazie ai nostri studi riguardanti il Design Thinking, un dubbio persistente ha assillato le nostre menti: • Il design Thinking, mediante la promozione di ingaggio, può essere la chiave di svolta di questo problema?