When we talk about watercourses in Milan, the first picture that naturally comes to mind regards Navigli, today a hot topic while debating about the possibility to re-open the “Cerchia interna” (o Inner Circle). Mirroring the great public attention given in the last few years to the subject, in 2005 was edited the first “Piano Territoriale Regionale d’Area “Navigli Lombardi”, born to safeguard the typical elements of the area in which Navigli flow, in particular within a range of 100m along their shores. But, in addition to similar interventions and initiatives, it would be equally important to extend the vision to what exists beyond Navigli. And from this consideration a question spontaneously raises: which are other watercourses in the Milan area? My dissertation is focused on the attempt to enhance the watercourses of the local area in its entirety. Indeed, from the study of the portion of land that matches the negative of the Piano, surrounded by Adda on the East side and Ticino on the West one and delimited in the South and in the North by the “fontanili” zone and by Villoresi canal, it’s impossible not to notice and not to highlight the great amount of watercourses that characterize this area. With my work, I attempted to set up a possible fruition and a rediscovery of the Lombard landscape through the creation of a slow mobility system that, within the designed area, may reduce the current bike lanes that are isolated inside urban centers, extending and leading them to the heart of the agricultural territory. The route of this system runs alongside the watercourses, almost in parallel, and connects those elements like “fontanili”, “rogge”, quarries, water meadows, farms, watermills, natural reserves which constitute the structure of the rural landscape, finally linking to the Regional Cycle Route.

Quando si parla delle acque di Milano il primo riferimento che viene naturale fare è ai Navigli, oggi al centro di un acceso dibattito sull'ipotesi della riapertura della Cerchia interna. Riflesso della grande attenzione pubblica che nel corso degli anni è stata rivolta al tema è la redazione nel 2005 del primo Piano Territoriale Regionale d'Area “Navigli Lombardi”, creato per tutelare gli elementi caratteristici della porzione di territorio attraversata dai Navigli, in particolare entro una “fascia di 100m” lungo le loro sponde. Ma oltre a interventi e iniziative del genere sarebbe altresì importante ampliare lo sguardo a cosa c'è oltre ai Navigli. E da qui sorge spontanea una domanda: quali sono le “altre acque” del Milanese? La mia tesi prende le mosse proprio dal tentativo di valorizzare il paesaggio idrico della zona nel suo insieme. A partire dall'osservazione della porzione di territorio che coincide con il negativo del Piano, racchiusa a Est e a Ovest da Adda e Ticino e delimitata a Sud e a Nord dalla fascia dei fontanili e dal canale Villoresi, è infatti impossibile non notare e non porre l'accento sulla ricchezza idrica che caratterizza tale area. Con il mio lavoro ho tentato di avviare una possibile fruizione e riscoperta del paesaggio lombardo mediante il disegno di una rete di mobilità lenta che, all'interno dell'area indicata, ricuce quei tratti di ciclabile esistenti che si trovano isolati all'interno dei nuclei urbani, protraendoli e accompagnandoli nel cuore del territorio agrario. Il tracciato di questa rete corre lungo i corsi d'acqua, quasi in parallelo a essi, e connette quegli elementi come fontanili, rogge, cave, marcite, cascine, mulini, riserve naturali che vanno a costituire il tessuto del paesaggio agreste, allacciandosi infine alla Rete Ciclabile Regionale.

Acque in movimento. Una rete di mobilità lenta dal Ticino all'Adda, tra il Villoresi e i fontanili

COSSA, GLORIA
2017/2018

Abstract

When we talk about watercourses in Milan, the first picture that naturally comes to mind regards Navigli, today a hot topic while debating about the possibility to re-open the “Cerchia interna” (o Inner Circle). Mirroring the great public attention given in the last few years to the subject, in 2005 was edited the first “Piano Territoriale Regionale d’Area “Navigli Lombardi”, born to safeguard the typical elements of the area in which Navigli flow, in particular within a range of 100m along their shores. But, in addition to similar interventions and initiatives, it would be equally important to extend the vision to what exists beyond Navigli. And from this consideration a question spontaneously raises: which are other watercourses in the Milan area? My dissertation is focused on the attempt to enhance the watercourses of the local area in its entirety. Indeed, from the study of the portion of land that matches the negative of the Piano, surrounded by Adda on the East side and Ticino on the West one and delimited in the South and in the North by the “fontanili” zone and by Villoresi canal, it’s impossible not to notice and not to highlight the great amount of watercourses that characterize this area. With my work, I attempted to set up a possible fruition and a rediscovery of the Lombard landscape through the creation of a slow mobility system that, within the designed area, may reduce the current bike lanes that are isolated inside urban centers, extending and leading them to the heart of the agricultural territory. The route of this system runs alongside the watercourses, almost in parallel, and connects those elements like “fontanili”, “rogge”, quarries, water meadows, farms, watermills, natural reserves which constitute the structure of the rural landscape, finally linking to the Regional Cycle Route.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
Quando si parla delle acque di Milano il primo riferimento che viene naturale fare è ai Navigli, oggi al centro di un acceso dibattito sull'ipotesi della riapertura della Cerchia interna. Riflesso della grande attenzione pubblica che nel corso degli anni è stata rivolta al tema è la redazione nel 2005 del primo Piano Territoriale Regionale d'Area “Navigli Lombardi”, creato per tutelare gli elementi caratteristici della porzione di territorio attraversata dai Navigli, in particolare entro una “fascia di 100m” lungo le loro sponde. Ma oltre a interventi e iniziative del genere sarebbe altresì importante ampliare lo sguardo a cosa c'è oltre ai Navigli. E da qui sorge spontanea una domanda: quali sono le “altre acque” del Milanese? La mia tesi prende le mosse proprio dal tentativo di valorizzare il paesaggio idrico della zona nel suo insieme. A partire dall'osservazione della porzione di territorio che coincide con il negativo del Piano, racchiusa a Est e a Ovest da Adda e Ticino e delimitata a Sud e a Nord dalla fascia dei fontanili e dal canale Villoresi, è infatti impossibile non notare e non porre l'accento sulla ricchezza idrica che caratterizza tale area. Con il mio lavoro ho tentato di avviare una possibile fruizione e riscoperta del paesaggio lombardo mediante il disegno di una rete di mobilità lenta che, all'interno dell'area indicata, ricuce quei tratti di ciclabile esistenti che si trovano isolati all'interno dei nuclei urbani, protraendoli e accompagnandoli nel cuore del territorio agrario. Il tracciato di questa rete corre lungo i corsi d'acqua, quasi in parallelo a essi, e connette quegli elementi come fontanili, rogge, cave, marcite, cascine, mulini, riserve naturali che vanno a costituire il tessuto del paesaggio agreste, allacciandosi infine alla Rete Ciclabile Regionale.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142014