The project deals with the role of architecture in the transition process from a post-socialist society towards a neo-liberal democracy. The case study of the project is the city of Novi Beograd, a series of superblocks organized within a clear and rigid infrastructural mesh, in which the space is articulated by the composition of prismatic reinforced concrete volumes erected on a vast green surface. Designed as the materialization of the spatial conditions for a collective everyday life, the newly founded city is today an interesting example of unfinished manufact at the urban scale; very distant from the idealized reality of the original project, the city appears submerged in a heavy atmosphere of sterility, lost in a perennial state of drowsiness. Despite the alienated air that impregnates Novi Beograd today suggests a situation of complete stasis, it actually hides the symptoms of a wider transition dynamics that has always characterized the city of Belgrade. In fact, shifting the attention from what the original project was made for towards the physical reality of the empty space inside the blocks, it is easy to see how the needs of the inhabitants not satisfied by the socialist project have in any case taken the form of a variety private land appropriations, such as small businesses, malls of financial headquarters. Finally, considering each block as governed by the same social and spatial relationships, has allowed to restrict the study area on the block 23, assuming the latter as an exemplary case in which to intervene. The project therefore proposes to work on an infrastructural network which, recognizing spontaneous constructions as the only surviving expression of the collective will, inserts a public character aimed at reinforcing that sense of community already strongly present in each block. This project wants to affirm that, given the natural political instability of the city, any attempt to deny the socialist plan through a large-scale urban project is totally ineffective, and that the only possible approach is to work on the human scale, with the goal of radicalizing the original meaning of the project: Imagine a city composed of microcosms with a well-defined identity, consisting of an archipelago of cities in the city that are at the same time the same and deeply different from each other, united by the same infrastructure but completely independent from each other.

Il progetto di tesi affronta il tema del ruolo dell’architettura nel processo di transizione da una società post-socialista verso una democrazia di stampo neoliberale. Caso studio del progetto è la città di Novi Beograd, una serie di superblocchi organizzati entro una chiara e rigida maglia infrastrutturale, nei quali lo spazio è articolato dalla composizione di volumi prismatici in cemento armato eretti su ampie distese di verde urbano. Pensata come materializzazione delle condizioni spaziali per una vita quotidiana collettivizzata, la città di nuova fondazione rappresenta oggi un interessante esempio di incompiuto alla scala urbana; molto distante dalla realtà idealizzata del progetto originale, la città appare immersa in una pesante atmosfera di sterilità, assopita in un perenne stato di sonnolenza. Nonostante l’aria alienata che oggi impregna Novi Beograd suggerisca una situazione di completa stasi, essa cela in verità i sintomi di una più ampia dinamica di transizione che ha da sempre caratterizzato la città di Belgrado. Spostando infatti l’attenzione da ciò che del progetto originale è stato realizzato verso la realtà fisica dello spazio vuoto all’interno dei blocchi, è facile notare come le esigenze degli abitanti non soddisfatte dal progetto socialista abbiano comunque trovato risposta in diverse forme individuali di occupazione del suolo, come piccoli esercizi commerciali o centri direzionali di società finanziarie. Considerare infine ogni blocco come governato dalle medesime relazioni sociali e spaziali, ha permesso di restringere l’area studio sul solo blocco 23, assumendo quest’ultimo come caso esemplare nel quale intervenire. Il progetto si propone quindi di lavorare su un sistema infrastrutturale che, riconoscendo le costruzioni spontanee quali unica espressione superstite della volontà collettiva, inserisca un carattere pubblico volto a rafforzare quel senso di comunità già fortemente presente in ogni blocco. Questo progetto vuole affermare che, data la naturale instabilità politica della città, ogni tentativo di negazione del piano socialista attraverso un progetto urbano a larga scala sia totalmente inefficace, e che l‘unico approccio possibile sia quello di lavorare alla scala dell‘uomo, con l’obiettivo di radicalizzare il senso originale del progetto: Immaginare una città composta da microcosmi dall’identità ben delineata, costituita da un arcipelago di città nella città allo stesso tempo uguali e profondamente diverse tra loro, unite dalla stessa infrastruttura ma del tutto indipendenti le une dalle altre.

Pravi Beograd. L'eternamente Nuova Belgrado

CORNA, EDOARDO
2017/2018

Abstract

The project deals with the role of architecture in the transition process from a post-socialist society towards a neo-liberal democracy. The case study of the project is the city of Novi Beograd, a series of superblocks organized within a clear and rigid infrastructural mesh, in which the space is articulated by the composition of prismatic reinforced concrete volumes erected on a vast green surface. Designed as the materialization of the spatial conditions for a collective everyday life, the newly founded city is today an interesting example of unfinished manufact at the urban scale; very distant from the idealized reality of the original project, the city appears submerged in a heavy atmosphere of sterility, lost in a perennial state of drowsiness. Despite the alienated air that impregnates Novi Beograd today suggests a situation of complete stasis, it actually hides the symptoms of a wider transition dynamics that has always characterized the city of Belgrade. In fact, shifting the attention from what the original project was made for towards the physical reality of the empty space inside the blocks, it is easy to see how the needs of the inhabitants not satisfied by the socialist project have in any case taken the form of a variety private land appropriations, such as small businesses, malls of financial headquarters. Finally, considering each block as governed by the same social and spatial relationships, has allowed to restrict the study area on the block 23, assuming the latter as an exemplary case in which to intervene. The project therefore proposes to work on an infrastructural network which, recognizing spontaneous constructions as the only surviving expression of the collective will, inserts a public character aimed at reinforcing that sense of community already strongly present in each block. This project wants to affirm that, given the natural political instability of the city, any attempt to deny the socialist plan through a large-scale urban project is totally ineffective, and that the only possible approach is to work on the human scale, with the goal of radicalizing the original meaning of the project: Imagine a city composed of microcosms with a well-defined identity, consisting of an archipelago of cities in the city that are at the same time the same and deeply different from each other, united by the same infrastructure but completely independent from each other.
LEVERATTO, JACOPO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
Il progetto di tesi affronta il tema del ruolo dell’architettura nel processo di transizione da una società post-socialista verso una democrazia di stampo neoliberale. Caso studio del progetto è la città di Novi Beograd, una serie di superblocchi organizzati entro una chiara e rigida maglia infrastrutturale, nei quali lo spazio è articolato dalla composizione di volumi prismatici in cemento armato eretti su ampie distese di verde urbano. Pensata come materializzazione delle condizioni spaziali per una vita quotidiana collettivizzata, la città di nuova fondazione rappresenta oggi un interessante esempio di incompiuto alla scala urbana; molto distante dalla realtà idealizzata del progetto originale, la città appare immersa in una pesante atmosfera di sterilità, assopita in un perenne stato di sonnolenza. Nonostante l’aria alienata che oggi impregna Novi Beograd suggerisca una situazione di completa stasi, essa cela in verità i sintomi di una più ampia dinamica di transizione che ha da sempre caratterizzato la città di Belgrado. Spostando infatti l’attenzione da ciò che del progetto originale è stato realizzato verso la realtà fisica dello spazio vuoto all’interno dei blocchi, è facile notare come le esigenze degli abitanti non soddisfatte dal progetto socialista abbiano comunque trovato risposta in diverse forme individuali di occupazione del suolo, come piccoli esercizi commerciali o centri direzionali di società finanziarie. Considerare infine ogni blocco come governato dalle medesime relazioni sociali e spaziali, ha permesso di restringere l’area studio sul solo blocco 23, assumendo quest’ultimo come caso esemplare nel quale intervenire. Il progetto si propone quindi di lavorare su un sistema infrastrutturale che, riconoscendo le costruzioni spontanee quali unica espressione superstite della volontà collettiva, inserisca un carattere pubblico volto a rafforzare quel senso di comunità già fortemente presente in ogni blocco. Questo progetto vuole affermare che, data la naturale instabilità politica della città, ogni tentativo di negazione del piano socialista attraverso un progetto urbano a larga scala sia totalmente inefficace, e che l‘unico approccio possibile sia quello di lavorare alla scala dell‘uomo, con l’obiettivo di radicalizzare il senso originale del progetto: Immaginare una città composta da microcosmi dall’identità ben delineata, costituita da un arcipelago di città nella città allo stesso tempo uguali e profondamente diverse tra loro, unite dalla stessa infrastruttura ma del tutto indipendenti le une dalle altre.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Relazione del lavoro di ricerca sulla città di Nuova Belgrado e sintesi delle tavole di progetto
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142024