Sewing Ahmedabad's wounds : design experimentation in a contest of cultural division

The thesis "Sewing Ahmedabad's wounds: design experimentation in a contest of cultural division" deals with the creation of meeting spaces in a context of strong cultural segregation such the ones of the city of Ahmedabad (India). In the years following the formation of India and Pakistan, Ahmedabad, as many Indian cities, has been crossed by several riots between Muslim and Hindu communities. These revolts have led to the complete crystallization of the social structure, erasing all culturally heterogeneous urban areas. The thesis deepens the theme of inter-religious division through field surveys, supported by historical and social research to understand if the urban structure has favoured this process of cultural division. The thesis aims at proposing some multi-functional meeting spaces for the two communities in the old city. The conformation of the historic core still allows the coexistence of these communities, constituting an interesting study place to deal with. The project intervenes on four urban empty areas and a school near the border between a Muslim-dominated area and a Hindu-dominated area. To allow greater contact between the two communities, the project acts on three levels:   1) Infrastructural: through the potabilization of rainwater 2) Cultural exchange: offering workshop spaces where the opportunity to learn the craft activities typical of the two communities is given. This level is related both to the scholastic context, offering artistic workshops, and to the community context, proposing places where precarious workers can learn new skills. 3) Community: turning the boundary of Daryapur road into a space for street-food.   The typologies and architectural language of the pavilions are inspired by the traditional form of the house and more specifically have resumed the diaphragm spaces between private space and public space. These forms have been included in the project allowing the transformation of the buildings according to the different activities that follow each other during the course of the day.

La Tesi “Sewing Ahmedabad’s wounds: design experimentation in a contest of cultural division” affronta come tema la creazione di spazi di relazione in un contesto di forte segregazione culturale come quello della città di Ahmedabad (India). Negli anni successivi alla formazione di India e Pakistan, Ahmedabad come molte città indiane, è stata attraversata da diversi scontri tra le comunità mussulmane e quelle indù. Queste rivolte hanno portato alla completa cristallizzazione del tessuto sociale, eliminando tutte le aree urbane culturalmente eterogenee. La Tesi ha studiato il tema della divisione inter-religiosa tramite indagini sul campo, supportate da una ricerca storica e sociale per comprendere se la struttura urbana abbia favorito questo processo di divisione culturale. La Tesi si pone l’obiettivo di proporre alcuni spazi polifunzionali di incontro per le due comunità nella città vecchia. La conformazione del nucleo storico permette tutt’ora la convivenza di queste comunità, costituendo un luogo interessante con cui confrontarsi. Il progetto è intervenuto su quattro vuoti urbani e una scuola in prossimità del confine tra una area a dominanza mussulmana e una a dominanza Indù. Per permettere il maggior contatto tra le due comunità il progetto agisce su tre livelli: 1) Infrastrutturale: tramite la potabilizzazione dell’acqua piovana 2) Scambio culturale: offrendo degli spazi laboratoriali in cui viene data la possibilità di apprendere le attività artigianali tipiche delle due comunità. Questo livello è relazionato sia con il contesto scolastico, offrendo dei laboratori artistici, sia con il contesto comunitario, proponendo dei luoghi in cui i lavoratori precari possono apprendere nuove competenze. 3) Comunitario: trasformando il confine di Daryapur road in uno spazio per lo street-food. Le tipologie e il linguaggio architettonico dei padiglioni si ispirano alla forma tradizionale della casa e più nello specifico hanno ripreso gli spazi di diaframma tra interno ed esterno. Queste forme sono state inserite nel progetto permettendo la trasformazione degli edifici in funzione delle diverse attività che si susseguono durante il corso della giornata.