The project offers a set-up proposal for the theatrical adaptation of The Big Brass Ring by Orson Welles, an original script never brought to the big screen. The site-specific scenography is designed for Teatro Arsenale in Milan and, consistently with the peculiar nature of such place, it does not portay a trational mis-en-scene. Referencing the participative and itinerant dimension of Medieval plays, the established binomial stage-audience is lacking in favour of a dynamic and interactive fruition on behalf of the public. Drawing from some renowned realizations by Luca Ronconi, first and foremost Infinities (Spazio Bovisa, Milan, 2002), the project does not call for multiple scenes to alternate upon the same stage, but instead it pinpoints five ambiences localized in different areas of the theatre. The public is therefore requested to follow the actors through their transfers between the settings and it represents an integral part of the various set-ups: depending on how the guests will occupy each space and make it their own, the actors will have to adapt their acting according to the ever-changing situations that will occur. The five ambiences – which will colonize spots of the architetcure which are usually unaccessible such as the courtyard, the terrace, the attic and service areas – do not aim to accurately recreate a different space, but rather to communicate a feeling or to reflect on one cornerstone in the original script: through this lens, specific objects become symbols and keys to fully interpret the whole scene.

Il progetto di tesi presenta una proposta di allestimento per l’adattamento teatrale de La posta in gioco di Orson Welles, sceneggiatura cinematografica mai portata sul grande schermo. La scenografia site-specific è realizzata per il Teatro Arsenale di Milano e, coerentemente con il carattere peculiare di tale spazio, non si presenta come una messinscena tradizionale. Riprendendo la dimensione partecipata e itinerante delle rappresentazioni medievali, viene meno il binomio tradizionale di palco-platea in favore di una fruizione dinamica e interattiva da parte del pubblico. Sulla scia di alcune celebri realizzazioni di Luca Ronconi, prima fra tutte Infinities (Spazio Bovisa, Milano, 2002) il progetto non prevede l’avvicendarsi di più scene su uno stesso palco, bensì individua cinque ambienti dislocati nelle diverse aree del teatro. Il pubblico è tenuto dunque a seguire gli attori negli spostamenti tra gli ambienti e rappresenta parte integrante dei vari allestimenti: a seconda di come gli ospiti occuperanno e faranno proprio ogni spazio, gli attori dovranno adattare il recitato alle situazioni sempre diverse che si verranno a creare. I cinque ambienti – che prendono forma anche in aree del teatro usualmente inaccessibili quali il cortile, la terrazza, il tetto e gli ambienti di servizio – non mirano a ricreare fedelmente uno spazio altro, quanto piuttosto a comunicare una suggestione o riflettere una tematica cardine nel testo originale di riferimento: in quest’ottica alcuni oggetti diventano emblema e chiave di lettura dell’intera scena.

La posta in gioco

TOFFALINI, DAVIDE
2017/2018

Abstract

The project offers a set-up proposal for the theatrical adaptation of The Big Brass Ring by Orson Welles, an original script never brought to the big screen. The site-specific scenography is designed for Teatro Arsenale in Milan and, consistently with the peculiar nature of such place, it does not portay a trational mis-en-scene. Referencing the participative and itinerant dimension of Medieval plays, the established binomial stage-audience is lacking in favour of a dynamic and interactive fruition on behalf of the public. Drawing from some renowned realizations by Luca Ronconi, first and foremost Infinities (Spazio Bovisa, Milan, 2002), the project does not call for multiple scenes to alternate upon the same stage, but instead it pinpoints five ambiences localized in different areas of the theatre. The public is therefore requested to follow the actors through their transfers between the settings and it represents an integral part of the various set-ups: depending on how the guests will occupy each space and make it their own, the actors will have to adapt their acting according to the ever-changing situations that will occur. The five ambiences – which will colonize spots of the architetcure which are usually unaccessible such as the courtyard, the terrace, the attic and service areas – do not aim to accurately recreate a different space, but rather to communicate a feeling or to reflect on one cornerstone in the original script: through this lens, specific objects become symbols and keys to fully interpret the whole scene.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
Il progetto di tesi presenta una proposta di allestimento per l’adattamento teatrale de La posta in gioco di Orson Welles, sceneggiatura cinematografica mai portata sul grande schermo. La scenografia site-specific è realizzata per il Teatro Arsenale di Milano e, coerentemente con il carattere peculiare di tale spazio, non si presenta come una messinscena tradizionale. Riprendendo la dimensione partecipata e itinerante delle rappresentazioni medievali, viene meno il binomio tradizionale di palco-platea in favore di una fruizione dinamica e interattiva da parte del pubblico. Sulla scia di alcune celebri realizzazioni di Luca Ronconi, prima fra tutte Infinities (Spazio Bovisa, Milano, 2002) il progetto non prevede l’avvicendarsi di più scene su uno stesso palco, bensì individua cinque ambienti dislocati nelle diverse aree del teatro. Il pubblico è tenuto dunque a seguire gli attori negli spostamenti tra gli ambienti e rappresenta parte integrante dei vari allestimenti: a seconda di come gli ospiti occuperanno e faranno proprio ogni spazio, gli attori dovranno adattare il recitato alle situazioni sempre diverse che si verranno a creare. I cinque ambienti – che prendono forma anche in aree del teatro usualmente inaccessibili quali il cortile, la terrazza, il tetto e gli ambienti di servizio – non mirano a ricreare fedelmente uno spazio altro, quanto piuttosto a comunicare una suggestione o riflettere una tematica cardine nel testo originale di riferimento: in quest’ottica alcuni oggetti diventano emblema e chiave di lettura dell’intera scena.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142060