Sant'Agata's jail in Bergamo, as a religious building, date back to before the year one thousand. It was assigned in the seventeenth century to Chierici Regolari Teatini who enlarged the existing building. With the Napoleonic wars, the order was suppressed, the building requisitioned and converted to judicial prisons. Since then it has played this role until the final transfer in the seventies of the twentieth century. Despite the location, the building has undergone a progressive isolation and a long process of acquisition by the city administration. A special program has been drawn up aimed to strategically enhancing its development in the cultural sphere. It involves the services already present, providing the inclusion of cultural activities, accommodation or services to education. In this context is inserted the thesis that involves the remaining part, the largest, of the former prison complex. The intention is the reuse of these spaces, limiting as much as possible the interventions on the existing, having to do with the limits of plant adaptations and the limitation of architectural barriers. The actions are consistent with the policy to combat aging and the reduction of the population in the historic town of Città Alta managed by the municipal administration. They consist in creating a space for coworking; a portion dedicated to the students of the University of Bergamo, who would find a place with essential services not always accessible; flexible spaces for the needs of residents in the neighborhood; a office for municipal offices and some exhibition spaces.

Le dismesse carceri giudiziarie di Sant’Agata di Bergamo, come edificio religioso, risalgono a prima dell’anno Mille. Fu assegnato nel Seicento ai Chierici Regolari Teatini che ampliarono ed arricchirono l’edificio preesistente. Con le guerre napoleoniche, l’ordine fu soppresso, l’edificio requisito e convertito a carceri giudiziarie. Da allora ha svolto questa funzione fino al definitivo trasferimento negli anni Settanta del Novecento. Nonostante la posizione centrale, l’edificio ha subito un progressivo isolamento e un lungo processo di acquisizione da parte dell’Amministrazione comunale comportando un riuso parziale dell’intero complesso edilizio. Dopo l’acquisizione definitiva del complesso, da parte del Comune di Bergamo nel 2012, è stato redatto un Programma Speciale d’intervento, che ha visti coinvolti l’Agenzia del Demanio, il Comune di Bergamo e il MiBACT, volto alla valorizzazione strategica e al suo sviluppo in ambito culturale. Esso vede coinvolti molti attori, migliorando i servizi già presenti, prevedendo l’inserimento di attività socio-culturali, ricettive o servizi all’istruzione. In questo contesto s’inserisce la tesi di Laurea che coinvolge la restante parte, la più ampia, dell’ex complesso carcerario. L’intenzione progettuale è il riuso di questi spazi, limitando il più possibile gl’interventi sull’esistente, doverosi nei limiti degli adeguamenti impiantistici, prestazionali e della limitazione delle barriere architettoniche. Le funzioni inserite sono coerenti con la politica di contrasto all’invecchiamento e alla diminuzione della popolazione residente nel borgo storico di Città Alta condotta dall’Amministrazione comunale. Esse consistono nella creazione di uno spazio per il coworking; un’ampia porzione dedicata agli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, che qui troverebbero un luogo di aggregazione diurno con servizi essenziali non sempre accessibili; spazi flessibili per le necessità dei residenti nel quartiere; una sede decentrata per gli Uffici Comunali essenziali che andrebbe a interessare il bacino di utenti residenti nel borgo storico di Città Alta e nella zona retrostante dei Colli di Bergamo e alcuni spazi espositivi.

L'EXSA a Bergamo. Recupero e riuso delle carceri giudiziarie dismesse nell'antica casa Teatina di Sant'Agata

DEGANI, ANDREA GIOVANNI;SCARPELLINI, LUCA
2017/2018

Abstract

Sant'Agata's jail in Bergamo, as a religious building, date back to before the year one thousand. It was assigned in the seventeenth century to Chierici Regolari Teatini who enlarged the existing building. With the Napoleonic wars, the order was suppressed, the building requisitioned and converted to judicial prisons. Since then it has played this role until the final transfer in the seventies of the twentieth century. Despite the location, the building has undergone a progressive isolation and a long process of acquisition by the city administration. A special program has been drawn up aimed to strategically enhancing its development in the cultural sphere. It involves the services already present, providing the inclusion of cultural activities, accommodation or services to education. In this context is inserted the thesis that involves the remaining part, the largest, of the former prison complex. The intention is the reuse of these spaces, limiting as much as possible the interventions on the existing, having to do with the limits of plant adaptations and the limitation of architectural barriers. The actions are consistent with the policy to combat aging and the reduction of the population in the historic town of Città Alta managed by the municipal administration. They consist in creating a space for coworking; a portion dedicated to the students of the University of Bergamo, who would find a place with essential services not always accessible; flexible spaces for the needs of residents in the neighborhood; a office for municipal offices and some exhibition spaces.
ORENI, DANIELA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
Le dismesse carceri giudiziarie di Sant’Agata di Bergamo, come edificio religioso, risalgono a prima dell’anno Mille. Fu assegnato nel Seicento ai Chierici Regolari Teatini che ampliarono ed arricchirono l’edificio preesistente. Con le guerre napoleoniche, l’ordine fu soppresso, l’edificio requisito e convertito a carceri giudiziarie. Da allora ha svolto questa funzione fino al definitivo trasferimento negli anni Settanta del Novecento. Nonostante la posizione centrale, l’edificio ha subito un progressivo isolamento e un lungo processo di acquisizione da parte dell’Amministrazione comunale comportando un riuso parziale dell’intero complesso edilizio. Dopo l’acquisizione definitiva del complesso, da parte del Comune di Bergamo nel 2012, è stato redatto un Programma Speciale d’intervento, che ha visti coinvolti l’Agenzia del Demanio, il Comune di Bergamo e il MiBACT, volto alla valorizzazione strategica e al suo sviluppo in ambito culturale. Esso vede coinvolti molti attori, migliorando i servizi già presenti, prevedendo l’inserimento di attività socio-culturali, ricettive o servizi all’istruzione. In questo contesto s’inserisce la tesi di Laurea che coinvolge la restante parte, la più ampia, dell’ex complesso carcerario. L’intenzione progettuale è il riuso di questi spazi, limitando il più possibile gl’interventi sull’esistente, doverosi nei limiti degli adeguamenti impiantistici, prestazionali e della limitazione delle barriere architettoniche. Le funzioni inserite sono coerenti con la politica di contrasto all’invecchiamento e alla diminuzione della popolazione residente nel borgo storico di Città Alta condotta dall’Amministrazione comunale. Esse consistono nella creazione di uno spazio per il coworking; un’ampia porzione dedicata agli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo, che qui troverebbero un luogo di aggregazione diurno con servizi essenziali non sempre accessibili; spazi flessibili per le necessità dei residenti nel quartiere; una sede decentrata per gli Uffici Comunali essenziali che andrebbe a interessare il bacino di utenti residenti nel borgo storico di Città Alta e nella zona retrostante dei Colli di Bergamo e alcuni spazi espositivi.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142077