Il lavoro su Villa Bossi, Busto Arsizio, ha come obiettivo principale il raggiungimento di un livello di conoscenza quanto più completo possibile dell’edificio, dalla sua storia all’apparato architettonico, per poter elaborare una proposta progettuale adeguata. La ricerca storica ha permesso di comprendere le vicende riguardanti la villa e i membri della famiglia proprietaria analizzando nel dettaglio l’ipotesi iniziale di un legame con Giuseppe Bossi (1777-1815), professore e segretario dell’Accademia di Belle Arti di Brera. I documenti consultati (atti notarili, catasti e passaggi di proprietà) hanno fornito la possibilità di ricostruire completamente le vicende della villa dal 1722, anno in cui l’edificio viene citato per la prima volta, fino ai giorni nostri, permettendo di catalogare ordinatamente ed esaustivamente ogni avvenimento. Parallelamente alla ricerca di archivio, è stato realizzato un rilievo geometrico, rappresentato in scala 1:50, compiuto grazie all’utilizzo del laser scanner abbinato ad attività di rilievo diretto, rilievo fotografico e di elaborazione di eidotipi direttamente sul luogo. I disegni realizzati sono stati successivamente utilizzati per una valutazione specifica di dissesti strutturali e patologie di degrado presenti attualmente al fine di riflettere circa gli interventi di consolidamento necessari, soprattutto dal punto di vista strutturale e della sicurezza. Le analisi effettuate, storiche e architettoniche, sono state successivamente utilizzate per realizzare una proposta di riuso basata sui principi fondamentali di riconoscibilità, reversibilità, minimo intervento e compatibilità con l’edificio e la sua storia. La proposta di riuso, associata a riflessioni approfondite in merito ad interventi di consolidamento necessari, ha come obiettivo finale la valorizzazione complessiva dell’oggetto architettonico e del contesto.

Il lavoro su Villa Bossi, Busto Arsizio, ha come obiettivo principale il raggiungimento di un livello di conoscenza quanto più completo possibile dell’edificio, dalla sua storia all’apparato architettonico, per poter elaborare una proposta progettuale adeguata. La ricerca storica ha permesso di comprendere le vicende riguardanti la villa e i membri della famiglia proprietaria analizzando nel dettaglio l’ipotesi iniziale di un legame con Giuseppe Bossi (1777-1815), professore e segretario dell’Accademia di Belle Arti di Brera. I documenti consultati (atti notarili, catasti e passaggi di proprietà) hanno fornito la possibilità di ricostruire completamente le vicende della villa dal 1722, anno in cui l’edificio viene citato per la prima volta, fino ai giorni nostri, permettendo di catalogare ordinatamente ed esaustivamente ogni avvenimento. Parallelamente alla ricerca di archivio, è stato realizzato un rilievo geometrico, rappresentato in scala 1:50, compiuto grazie all’utilizzo del laser scanner abbinato ad attività di rilievo diretto, rilievo fotografico e di elaborazione di eidotipi direttamente sul luogo. I disegni realizzati sono stati successivamente utilizzati per una valutazione specifica di dissesti strutturali e patologie di degrado presenti attualmente al fine di riflettere circa gli interventi di consolidamento necessari, soprattutto dal punto di vista strutturale e della sicurezza. Le analisi effettuate, storiche e architettoniche, sono state successivamente utilizzate per realizzare una proposta di riuso basata sui principi fondamentali di riconoscibilità, reversibilità, minimo intervento e compatibilità con l’edificio e la sua storia. La proposta di riuso, associata a riflessioni approfondite in merito ad interventi di consolidamento necessari, ha come obiettivo finale la valorizzazione complessiva dell’oggetto architettonico e del contesto.

Villa Bossi. Proposte per la conservazione e la valorizzazione di una casa signorile a Busto Arsizio

BAGLIO, ERIKA AUGUSTA
2017/2018

Abstract

Il lavoro su Villa Bossi, Busto Arsizio, ha come obiettivo principale il raggiungimento di un livello di conoscenza quanto più completo possibile dell’edificio, dalla sua storia all’apparato architettonico, per poter elaborare una proposta progettuale adeguata. La ricerca storica ha permesso di comprendere le vicende riguardanti la villa e i membri della famiglia proprietaria analizzando nel dettaglio l’ipotesi iniziale di un legame con Giuseppe Bossi (1777-1815), professore e segretario dell’Accademia di Belle Arti di Brera. I documenti consultati (atti notarili, catasti e passaggi di proprietà) hanno fornito la possibilità di ricostruire completamente le vicende della villa dal 1722, anno in cui l’edificio viene citato per la prima volta, fino ai giorni nostri, permettendo di catalogare ordinatamente ed esaustivamente ogni avvenimento. Parallelamente alla ricerca di archivio, è stato realizzato un rilievo geometrico, rappresentato in scala 1:50, compiuto grazie all’utilizzo del laser scanner abbinato ad attività di rilievo diretto, rilievo fotografico e di elaborazione di eidotipi direttamente sul luogo. I disegni realizzati sono stati successivamente utilizzati per una valutazione specifica di dissesti strutturali e patologie di degrado presenti attualmente al fine di riflettere circa gli interventi di consolidamento necessari, soprattutto dal punto di vista strutturale e della sicurezza. Le analisi effettuate, storiche e architettoniche, sono state successivamente utilizzate per realizzare una proposta di riuso basata sui principi fondamentali di riconoscibilità, reversibilità, minimo intervento e compatibilità con l’edificio e la sua storia. La proposta di riuso, associata a riflessioni approfondite in merito ad interventi di consolidamento necessari, ha come obiettivo finale la valorizzazione complessiva dell’oggetto architettonico e del contesto.
D'ELIA, ALBERTO
ORENI, DANIELA
RAMELLA, ROBERTA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
Il lavoro su Villa Bossi, Busto Arsizio, ha come obiettivo principale il raggiungimento di un livello di conoscenza quanto più completo possibile dell’edificio, dalla sua storia all’apparato architettonico, per poter elaborare una proposta progettuale adeguata. La ricerca storica ha permesso di comprendere le vicende riguardanti la villa e i membri della famiglia proprietaria analizzando nel dettaglio l’ipotesi iniziale di un legame con Giuseppe Bossi (1777-1815), professore e segretario dell’Accademia di Belle Arti di Brera. I documenti consultati (atti notarili, catasti e passaggi di proprietà) hanno fornito la possibilità di ricostruire completamente le vicende della villa dal 1722, anno in cui l’edificio viene citato per la prima volta, fino ai giorni nostri, permettendo di catalogare ordinatamente ed esaustivamente ogni avvenimento. Parallelamente alla ricerca di archivio, è stato realizzato un rilievo geometrico, rappresentato in scala 1:50, compiuto grazie all’utilizzo del laser scanner abbinato ad attività di rilievo diretto, rilievo fotografico e di elaborazione di eidotipi direttamente sul luogo. I disegni realizzati sono stati successivamente utilizzati per una valutazione specifica di dissesti strutturali e patologie di degrado presenti attualmente al fine di riflettere circa gli interventi di consolidamento necessari, soprattutto dal punto di vista strutturale e della sicurezza. Le analisi effettuate, storiche e architettoniche, sono state successivamente utilizzate per realizzare una proposta di riuso basata sui principi fondamentali di riconoscibilità, reversibilità, minimo intervento e compatibilità con l’edificio e la sua storia. La proposta di riuso, associata a riflessioni approfondite in merito ad interventi di consolidamento necessari, ha come obiettivo finale la valorizzazione complessiva dell’oggetto architettonico e del contesto.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142080