With the addition of the digital technology to our society, we are constantly on the move and still connected to the rest of the world. This immediate connection has virtually eliminated our need to live and work in just one place. In my research project I reflect on a new lifestyle linked to the concept of home not anymore geographical related and the sense of belonging. On my investigation made by visual analysis, in field experiments and online surveys I can affirm that people’s perspective of life has changed in terms of living their relationships. Social media was created to keep us in touch with our friends spread all around the world, so creating a WhatsApp group I shared part of my ordinary life first with fifthteen of my close friends and then with forty mutual friends. Once a day we shared one photo to document the in-between moments of our life. Mine is a visual reflection about discovering the unnoticed moments in daily lives as well as a documentation of two different “Collections”.

In un mondo smart, fatto di immagini istantanee e video che si cancellano automaticamente dopo 24 ore, quando in un attimo possiamo sentirci sempre “anywhere” tra relazioni a distanza e conversazioni inter-mediate, dove manca però il tempo di soffermarsi a guardare per più di qualche minuto l’ambiente in cui siamo, la domanda delle domande “chi siamo noi?” non può che avere come risposta: “noi siamo i nuovi nomadi”. Il modo in cui viviamo è lo specchio di una società che può definirsi sotto molti aspetti on wheels che ci porta inevitabilmente ad abbandonare briciole di pane qua e là, come tracce di quelle tante vite che ci costruiamo. 
Forse stiamo attraversando una metamorfosi antropologica, in cui la casa è sempre più connessa al sentimento: 
è home, non solo house La mia indagine nasce da una estesa analisi visuale, esperimenti sul campo e questionari per poi focalizzarsi sulla raccolta di immagini quotidiane che continuamente ci scambiamo tramite i Social Media. Questi ultimi, in particolare WhatsApp, il medium che ho utilizzato, sono i nuovi luoghi in cui si svolge la vita e in cui le fotografie che condividiamo diventano le nostre “storie” raccontate. La mia è una riflessione visuale sui momenti nascosti nella vita di tutti i giorni tradotta nella documentazione di due “Collections”.

Extraordinary into ordinary. Un'indagine visuale nell'insolito quotidiano

D'ADDARIO, ANNA
2017/2018

Abstract

With the addition of the digital technology to our society, we are constantly on the move and still connected to the rest of the world. This immediate connection has virtually eliminated our need to live and work in just one place. In my research project I reflect on a new lifestyle linked to the concept of home not anymore geographical related and the sense of belonging. On my investigation made by visual analysis, in field experiments and online surveys I can affirm that people’s perspective of life has changed in terms of living their relationships. Social media was created to keep us in touch with our friends spread all around the world, so creating a WhatsApp group I shared part of my ordinary life first with fifthteen of my close friends and then with forty mutual friends. Once a day we shared one photo to document the in-between moments of our life. Mine is a visual reflection about discovering the unnoticed moments in daily lives as well as a documentation of two different “Collections”.
ARC III - Scuola del Design
26-lug-2018
2017/2018
In un mondo smart, fatto di immagini istantanee e video che si cancellano automaticamente dopo 24 ore, quando in un attimo possiamo sentirci sempre “anywhere” tra relazioni a distanza e conversazioni inter-mediate, dove manca però il tempo di soffermarsi a guardare per più di qualche minuto l’ambiente in cui siamo, la domanda delle domande “chi siamo noi?” non può che avere come risposta: “noi siamo i nuovi nomadi”. Il modo in cui viviamo è lo specchio di una società che può definirsi sotto molti aspetti on wheels che ci porta inevitabilmente ad abbandonare briciole di pane qua e là, come tracce di quelle tante vite che ci costruiamo. 
Forse stiamo attraversando una metamorfosi antropologica, in cui la casa è sempre più connessa al sentimento: 
è home, non solo house La mia indagine nasce da una estesa analisi visuale, esperimenti sul campo e questionari per poi focalizzarsi sulla raccolta di immagini quotidiane che continuamente ci scambiamo tramite i Social Media. Questi ultimi, in particolare WhatsApp, il medium che ho utilizzato, sono i nuovi luoghi in cui si svolge la vita e in cui le fotografie che condividiamo diventano le nostre “storie” raccontate. La mia è una riflessione visuale sui momenti nascosti nella vita di tutti i giorni tradotta nella documentazione di due “Collections”.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142198