In the last decades the theme of materials in Industrial Design has been increasingly studied due to technological development that largely expanded the capability to operate on the materials. Today, Designers cannot operate on the design of the products, but they should extend their sight also to the material design, putting their attention in particular on the used or discarded material, for which they have to operate trying to increase their value, determining a change of perspective. In this Thesis a material derived from an innovative process (ETE process developed at the laboratories of the CNR of Naples) was examined for the reuse of the fiberglass coming from discarded vessels, on which some tests were carried out in an upcycle logic. Within the infinite range of post-consumer materials or industrial leftovers, the case of fiberglass appeared of great interest, considering the recycling difficulties related to this material and the consequent environmental impact that derives from it and the high disposal costs. The goal was to give to the recovered material a new identity and, working on the expressive-sensorial qualities, to give it an added value. The experimentation took advantage of a DIY approach according to the working method of the Designer in Lab, working at the CNR laboratories and producing a series of samples, the results of which were critically analysed. The name “Re|Surface”, given to the present work, immediately refers to the "reinvention" of the surface of the material and, at the same time, to the literal meaning of the term (re-emerge, report afloat), thus evoking the goal of the research and, therefore, the recovery of the fiberglass from old disused hulls which, through this process, resurface and, returning to new life, re-enter in the production cycle.

Il tema dei materiali negli ultimi decenni è stato oggetto di grande attenzione grazie allo sviluppo tecnologico che ha notevolmente ampliato la possibilità di operare sulla materia.  Il designer oggi non può più limitarsi alla sola progettazione del prodotto, ma deve estendere il suo campo di azione anche alla progettazione degli stessi materiali, rivolgendo la sua attenzione anche alla materia usata o scartata, per la quale può fare molto in termini di incremento di valore, determinandone un cambio di prospettiva. In questa tesi è stato preso in esame un materiale derivato da un processo innovativo (processo ETE sviluppato presso i laboratori del CNR di Napoli) per il riutilizzo della vetroresina proveniente dalle imbarcazioni dismesse, su cui sono state effettuate alcune sperimentazioni in una logica di upcycle.  Nell’ambito dell’infinita gamma di materiali post-consumo o leftovers industriali, il caso della vetroresina è apparso di grande interesse, considerando le difficoltà di riciclo legate alla sua composizione, il conseguente impatto ambientale che ne deriva e gli alti costi di smaltimento.  L’obiettivo è stato quello di attribuire al materiale recuperato una nuova identità e, lavorando sulle qualità espressivo-sensoriali, di conferirgli un valore aggiunto. La sperimentazione si è avvalsa di un approccio DIY secondo una modalità di lavoro propria del Designer in Lab, operando presso i laboratori del CNR e producendo una serie di campioni di cui sono stati analizzati criticamente i risultati. La ricerca ha dato luogo ad un progetto di Re|Surface, nome che si è voluto dare al presente lavoro, in accordo con l’immediato rimando alla “reinvenzione” della superficie del materiale e contemporaneamente con il significato del termine inglese (riemergere, riportare a galla), evocando in tal modo l’oggetto e ad un tempo l’obiettivo della ricerca e dunque il recupero della vetroresina da vecchi scafi dismessi che attraverso tale processo, riaffiorano in superficie e, tornando a nuova vita, rientrano nel ciclo produttivo.

Re-surface. Upcycle della vetroresina recuperata dalle imbarcazioni

AVERSA, HELGA
2017/2018

Abstract

In the last decades the theme of materials in Industrial Design has been increasingly studied due to technological development that largely expanded the capability to operate on the materials. Today, Designers cannot operate on the design of the products, but they should extend their sight also to the material design, putting their attention in particular on the used or discarded material, for which they have to operate trying to increase their value, determining a change of perspective. In this Thesis a material derived from an innovative process (ETE process developed at the laboratories of the CNR of Naples) was examined for the reuse of the fiberglass coming from discarded vessels, on which some tests were carried out in an upcycle logic. Within the infinite range of post-consumer materials or industrial leftovers, the case of fiberglass appeared of great interest, considering the recycling difficulties related to this material and the consequent environmental impact that derives from it and the high disposal costs. The goal was to give to the recovered material a new identity and, working on the expressive-sensorial qualities, to give it an added value. The experimentation took advantage of a DIY approach according to the working method of the Designer in Lab, working at the CNR laboratories and producing a series of samples, the results of which were critically analysed. The name “Re|Surface”, given to the present work, immediately refers to the "reinvention" of the surface of the material and, at the same time, to the literal meaning of the term (re-emerge, report afloat), thus evoking the goal of the research and, therefore, the recovery of the fiberglass from old disused hulls which, through this process, resurface and, returning to new life, re-enter in the production cycle.
LANGELLA, CARLA
MALINCONICO, MARIO
RATTI, ANDREA
ARC III - Scuola del Design
26-lug-2018
2017/2018
Il tema dei materiali negli ultimi decenni è stato oggetto di grande attenzione grazie allo sviluppo tecnologico che ha notevolmente ampliato la possibilità di operare sulla materia.  Il designer oggi non può più limitarsi alla sola progettazione del prodotto, ma deve estendere il suo campo di azione anche alla progettazione degli stessi materiali, rivolgendo la sua attenzione anche alla materia usata o scartata, per la quale può fare molto in termini di incremento di valore, determinandone un cambio di prospettiva. In questa tesi è stato preso in esame un materiale derivato da un processo innovativo (processo ETE sviluppato presso i laboratori del CNR di Napoli) per il riutilizzo della vetroresina proveniente dalle imbarcazioni dismesse, su cui sono state effettuate alcune sperimentazioni in una logica di upcycle.  Nell’ambito dell’infinita gamma di materiali post-consumo o leftovers industriali, il caso della vetroresina è apparso di grande interesse, considerando le difficoltà di riciclo legate alla sua composizione, il conseguente impatto ambientale che ne deriva e gli alti costi di smaltimento.  L’obiettivo è stato quello di attribuire al materiale recuperato una nuova identità e, lavorando sulle qualità espressivo-sensoriali, di conferirgli un valore aggiunto. La sperimentazione si è avvalsa di un approccio DIY secondo una modalità di lavoro propria del Designer in Lab, operando presso i laboratori del CNR e producendo una serie di campioni di cui sono stati analizzati criticamente i risultati. La ricerca ha dato luogo ad un progetto di Re|Surface, nome che si è voluto dare al presente lavoro, in accordo con l’immediato rimando alla “reinvenzione” della superficie del materiale e contemporaneamente con il significato del termine inglese (riemergere, riportare a galla), evocando in tal modo l’oggetto e ad un tempo l’obiettivo della ricerca e dunque il recupero della vetroresina da vecchi scafi dismessi che attraverso tale processo, riaffiorano in superficie e, tornando a nuova vita, rientrano nel ciclo produttivo.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142282