Presently, we are collectively involved in a culture of material consumption. To perpetuate our consumptive behaviour, we have created a cycle of extraction, production, distribution, consumption and disposal. Our way of life, culture and economy is also based upon this process. The residue, as well as the foundation for this culture, is a landfill. what kind of a place is the landfill? There are many descriptions and interpretations. For some people, it is an invisible space. Once they place their garbage in the bin, it is in effect gone. For others, it is a place of death and decay; a place of burial ground for our waste. However, almost everyone relates a landfill to an unpleasant space. A landfill, while often having a negative impact on the environment and surrounding communities, holds inherent potential to be transformed into a fitting space that goes beyond depreciation and blight. These sites have the capacity to tell stories about consumption as well as production. As the residue of collective consumption and mass production, garbage heaps and below ground chemical plumes are direct manifestations of the unacknowledged and largely unseen consequences of our culture of material consumption. In Mira Engler’s words “As the greatest earthwork monument of our times and a cogent symbol of our consumer culture… a dump can be held as a mirror to our culture” (Engler 2004). Henceforth, this Thesis aims to seek an alternate perception of the landfill, of how landfills can be considered as sublime landscapes rich in cultural history, a modern monument, or so to say. This project takes something that’s generally pushed out of the public realm and isolated as a utilitarian function, and brings the public into it, making it a public amenity and an educational tool.

La società in cui viviamo attualmente è basata sul consumismo. Questo modo di vivere necessita di un ciclo di estrazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento, che coinvolge anche la cultura e l'economia dei paesi. Il residuo, così come il fondamento di questa cultura, è una discarica. Che luogo è la discarica? Ci sono molte descrizioni e interpretazioni in proposito. Per alcune persone, è uno spazio invisibile; infatti dopo aver lasciato la spazzatura nel cestino, sparisce. Per altri, è un luogo di morte e decadenza, un luogo di sepoltura per i nostri rifiuti. In tal proposito, la maggior parte delle persone descrive la discarica come un luogo sgradevole. Una discarica, pur avendo spesso un impatto negativo sull'ambiente e sulle comunità circostanti, ha il potenziale intrinseco di trasformarsi in uno spazio adatto, che va oltre il deprezzamento e il degrado. Questi luoghi hanno la capacità di raccontare storie sul consumo e sulla produzione, come resti del consumo collettivo e della produzione di massa. Infatti, i cumuli di immondizie e i residui chimici sotterranei sono manifestazioni dirette delle conseguenze non riconosciute e in gran parte invisibili della nostra cultura del consumo materiale; tutto questo può essere riassunto nelle parole di Mira Engler: "Come il più grande monumento di terra del nostro tempo e un simbolo convincente della nostra cultura del consumo ... una discarica può essere considerata uno specchio della nostra cultura" (Engler 2004). Questa tesi mira a cercare una percezione alternativa della discarica, di come possano essere considerate paesaggi sublimi ricchi di storia culturale, o così per dire un monumento moderno. Questo progetto tratta di un tema che generalmente viene considerato dalla gente come luogo a sé, non avente alcuna funzione sociale. L’obbiettivo é rendere la discarica uno spazio di interazione e uno strumento educativo per i cittadini.

Working with wasteland. Seeking an alternate perception of the landfill, while simultaneously addressing the past and envisioning its future

CHAPANON, PHAT;SHEKHAWAT, MAYANK
2017/2018

Abstract

Presently, we are collectively involved in a culture of material consumption. To perpetuate our consumptive behaviour, we have created a cycle of extraction, production, distribution, consumption and disposal. Our way of life, culture and economy is also based upon this process. The residue, as well as the foundation for this culture, is a landfill. what kind of a place is the landfill? There are many descriptions and interpretations. For some people, it is an invisible space. Once they place their garbage in the bin, it is in effect gone. For others, it is a place of death and decay; a place of burial ground for our waste. However, almost everyone relates a landfill to an unpleasant space. A landfill, while often having a negative impact on the environment and surrounding communities, holds inherent potential to be transformed into a fitting space that goes beyond depreciation and blight. These sites have the capacity to tell stories about consumption as well as production. As the residue of collective consumption and mass production, garbage heaps and below ground chemical plumes are direct manifestations of the unacknowledged and largely unseen consequences of our culture of material consumption. In Mira Engler’s words “As the greatest earthwork monument of our times and a cogent symbol of our consumer culture… a dump can be held as a mirror to our culture” (Engler 2004). Henceforth, this Thesis aims to seek an alternate perception of the landfill, of how landfills can be considered as sublime landscapes rich in cultural history, a modern monument, or so to say. This project takes something that’s generally pushed out of the public realm and isolated as a utilitarian function, and brings the public into it, making it a public amenity and an educational tool.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
27-lug-2018
2017/2018
La società in cui viviamo attualmente è basata sul consumismo. Questo modo di vivere necessita di un ciclo di estrazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento, che coinvolge anche la cultura e l'economia dei paesi. Il residuo, così come il fondamento di questa cultura, è una discarica. Che luogo è la discarica? Ci sono molte descrizioni e interpretazioni in proposito. Per alcune persone, è uno spazio invisibile; infatti dopo aver lasciato la spazzatura nel cestino, sparisce. Per altri, è un luogo di morte e decadenza, un luogo di sepoltura per i nostri rifiuti. In tal proposito, la maggior parte delle persone descrive la discarica come un luogo sgradevole. Una discarica, pur avendo spesso un impatto negativo sull'ambiente e sulle comunità circostanti, ha il potenziale intrinseco di trasformarsi in uno spazio adatto, che va oltre il deprezzamento e il degrado. Questi luoghi hanno la capacità di raccontare storie sul consumo e sulla produzione, come resti del consumo collettivo e della produzione di massa. Infatti, i cumuli di immondizie e i residui chimici sotterranei sono manifestazioni dirette delle conseguenze non riconosciute e in gran parte invisibili della nostra cultura del consumo materiale; tutto questo può essere riassunto nelle parole di Mira Engler: "Come il più grande monumento di terra del nostro tempo e un simbolo convincente della nostra cultura del consumo ... una discarica può essere considerata uno specchio della nostra cultura" (Engler 2004). Questa tesi mira a cercare una percezione alternativa della discarica, di come possano essere considerate paesaggi sublimi ricchi di storia culturale, o così per dire un monumento moderno. Questo progetto tratta di un tema che generalmente viene considerato dalla gente come luogo a sé, non avente alcuna funzione sociale. L’obbiettivo é rendere la discarica uno spazio di interazione e uno strumento educativo per i cittadini.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
Working with Wasteland_Panels.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: Panels
Dimensione 152.11 MB
Formato Adobe PDF
152.11 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
Working with wasteland_Booklet.pdf

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: Booklet
Dimensione 229.86 MB
Formato Adobe PDF
229.86 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142295