The assessment of flood hazard through specific maps plays a strategic role in the management of hydrogeological risk. The thesis work analyzes the critical aspects of the actual risk mapping procedure and it proposes a simplified approach as competitor to the actual one. The target is to offer an additional help to the local administrations during the development of the flood hazard maps, which are fundamental for the drafting of municipal Emergency Plans. The delineation of the criteria of flood hazard maps is still the subject of numerous scientific and technical debates. Nevertheless, there isn’t a homogenous procedure for all the Italian territory yet, which shows very different ways to produce the maps. This is clearly visible in border areas, such as between two regions or river districts, even if they are relatively similar areas. Generally complex hydrologic and hydraulic models are applied, which often cannot be used to the entirely territory due to the huge resources required, both in economic and data terms. Some recent flood events in areas not classified at risk, which caused loss of life and damages to structural assets, are the proof of the issue. The proposed methodology takes observed damages of recent events data, it considers some predisposing factors and it develops a susceptibility map for the flood hazard. The implementation considers some data never used before in this context, as the requests for needs recently introduced for the management of national emergency commissioners. The model used to assess flood-prone areas is already widely applied in the study of landslides. The results encourage the future development of the procedure in different spatial environments.

All’interno della complessa tematica della gestione del rischio idrogeologico, la redazione di mappe di pericolosità da alluvione occupa un ruolo strategico. Il lavoro di tesi analizza le problematiche legate alla mappatura prevista dai Piani di Assetto Idrogeologico e propone un approccio di tipo speditivo concorrente a quello attualmente adottato. Tale metodologia è da intendersi come affiancamento a quella dei PAI per fornire un elemento aggiuntivo nella fase di stesura dei Piani di Emergenza comunali. La definizione dei criteri per la mappatura della pericolosità è tuttora tema di numerosi dibattiti in ambiente tecnico e scientifico. Nonostante ciò, non si è ancora giunti ad una delineazione omogenea della procedura per tutto il territorio italiano che mostra modalità molto differenti tra loro. Ciò è ben visibile nelle aree di confine, ad esempio, tra due regioni o distretti idrografici, anche in ambiti relativamente simili. Di solito si seguono approcci basati su modellazioni idrologiche ed idrauliche complesse, spesso non applicabili sull’interezza del territorio a causa delle ingenti risorse richieste, sia in termini economici che di dati. La problematica è riscontrata dalle numerose testimonianze di eventi alluvionali, con danni a beni e perdita di vite umane, in aree non classificate come a rischio esondazione. Il metodo proposto parte da una raccolta di dati osservati di eventi recenti e dalla scelta di fattori ritenuti predisponenti per la realizzazione di una mappa di suscettività. Viene utilizzato a questo scopo un set di dati non ancora sfruttato per studi di questo genere, che include le richieste di fabbisogni introdotte recentemente per la gestione commissariale delle emergenze nazionali. Sfruttando un concetto già ampiamente applicato nel caso di dissesti gravitativi, si ipotizza un modello che fornisca come risultato una valutazione della tendenza di un’area ad essere esposta ad alluvioni. I risultati ottenuti paiono promettenti per di uno sviluppo di tale procedura in applicazioni future.

Proposta metodologica per l'analisi di suscettibilità da alluvione in aree non coperte da pianificazione di bacino : il caso del territorio pugliese

DIOZZI, IRENE
2017/2018

Abstract

The assessment of flood hazard through specific maps plays a strategic role in the management of hydrogeological risk. The thesis work analyzes the critical aspects of the actual risk mapping procedure and it proposes a simplified approach as competitor to the actual one. The target is to offer an additional help to the local administrations during the development of the flood hazard maps, which are fundamental for the drafting of municipal Emergency Plans. The delineation of the criteria of flood hazard maps is still the subject of numerous scientific and technical debates. Nevertheless, there isn’t a homogenous procedure for all the Italian territory yet, which shows very different ways to produce the maps. This is clearly visible in border areas, such as between two regions or river districts, even if they are relatively similar areas. Generally complex hydrologic and hydraulic models are applied, which often cannot be used to the entirely territory due to the huge resources required, both in economic and data terms. Some recent flood events in areas not classified at risk, which caused loss of life and damages to structural assets, are the proof of the issue. The proposed methodology takes observed damages of recent events data, it considers some predisposing factors and it develops a susceptibility map for the flood hazard. The implementation considers some data never used before in this context, as the requests for needs recently introduced for the management of national emergency commissioners. The model used to assess flood-prone areas is already widely applied in the study of landslides. The results encourage the future development of the procedure in different spatial environments.
CORAZZA, ANGELO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
25-lug-2018
2017/2018
All’interno della complessa tematica della gestione del rischio idrogeologico, la redazione di mappe di pericolosità da alluvione occupa un ruolo strategico. Il lavoro di tesi analizza le problematiche legate alla mappatura prevista dai Piani di Assetto Idrogeologico e propone un approccio di tipo speditivo concorrente a quello attualmente adottato. Tale metodologia è da intendersi come affiancamento a quella dei PAI per fornire un elemento aggiuntivo nella fase di stesura dei Piani di Emergenza comunali. La definizione dei criteri per la mappatura della pericolosità è tuttora tema di numerosi dibattiti in ambiente tecnico e scientifico. Nonostante ciò, non si è ancora giunti ad una delineazione omogenea della procedura per tutto il territorio italiano che mostra modalità molto differenti tra loro. Ciò è ben visibile nelle aree di confine, ad esempio, tra due regioni o distretti idrografici, anche in ambiti relativamente simili. Di solito si seguono approcci basati su modellazioni idrologiche ed idrauliche complesse, spesso non applicabili sull’interezza del territorio a causa delle ingenti risorse richieste, sia in termini economici che di dati. La problematica è riscontrata dalle numerose testimonianze di eventi alluvionali, con danni a beni e perdita di vite umane, in aree non classificate come a rischio esondazione. Il metodo proposto parte da una raccolta di dati osservati di eventi recenti e dalla scelta di fattori ritenuti predisponenti per la realizzazione di una mappa di suscettività. Viene utilizzato a questo scopo un set di dati non ancora sfruttato per studi di questo genere, che include le richieste di fabbisogni introdotte recentemente per la gestione commissariale delle emergenze nazionali. Sfruttando un concetto già ampiamente applicato nel caso di dissesti gravitativi, si ipotizza un modello che fornisca come risultato una valutazione della tendenza di un’area ad essere esposta ad alluvioni. I risultati ottenuti paiono promettenti per di uno sviluppo di tale procedura in applicazioni future.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142348