IL PROGETTO La addizione al Museo Diocesano, come ampliamento del sistema del chiostro aperto di Sant’Eustorgio, occupa l’ambito rimasto indefinito in seguito alle demolizioni belliche tra l’ex Parco delle Basiliche e il corso di Porta Ticinese. Il Parco, sebbene dominato da due dei più prestigiosi e insigni monumenti della storia dell’architettura occidentale (il complesso di San Lorenzo Maggiore e il complesso di Sant’Eustorgio) non è mai riuscito a configurarsi come entità paesaggistica di significato. Solo una progettazione di per la riflessione e la formazione, che consideri il parco nel suo insieme, gli edifici, i monumenti, la città intorno, potrà mettere in giusta luce le potenzialità di questo intero sistema urbano. Il progetto pretende completare e risolvere le sequenze architettoniche esistenti bensì per il fronte stradale di Corso di Porta Ticinese che per Parco delle Basiliche, riconoscendo come elementi ordinatore l’orientamento dei chiostri e le testate non risolte degli elementi residenziali che si affacciano sul parco. Ridare un acceso dignitoso al parco e al chiostro che diventa una stensione urbana della città. Lo spazio aperto acquista importanza rilevante sia per quanto riguarda le connessioni tra museo, chiostro, parco e corso, sia in quanto contribuisce a trasformare l’area in punto di aggregazione per la collettività di una o multipli esperienze, l’elemento mediatore che può usufruire dello spazio in qualsiasi ora del giorno, anche quando il museo è chiuso al pubblico. RESTITUIRE l’identità dell’asse di Corso di Porta Ticinese e al paesaggio edificato che si affaccia verso il Parco delle Basiliche, creando un luogo di transizione che riconosca al museo e alla basilica come elemento ordinatore e che serva di entrata a nuove soglie urbane dedicate alla residenza e all’ingresso al parco. Il museo richiama alla MEMORIA dei chiostri riprendendo la cadenza strutturale del preesistente, non cerca di creare nuove centralità ma riconosce al chiostro e i corpi di fabbrica come elemento di forza e misura. La configurazione del museo si centra nello studio e uso degli elementi tipologici classici (Atrio, Galleria, Sale espositive, Zone di ritrovo) che danno unità e totalità al museo. Un edificio introspettivo ma non indifferente alle condizioni e immagini di suo contesto. ‘’ Forma e tipo si identificano, perché sembrano alludere alla stessa realtà: alla struttura o configurazione interna di un oggetto’’

IL PROGETTO La addizione al Museo Diocesano, come ampliamento del sistema del chiostro aperto di Sant’Eustorgio, occupa l’ambito rimasto indefinito in seguito alle demolizioni belliche tra l’ex Parco delle Basiliche e il corso di Porta Ticinese. Il Parco, sebbene dominato da due dei più prestigiosi e insigni monumenti della storia dell’architettura occidentale (il complesso di San Lorenzo Maggiore e il complesso di Sant’Eustorgio) non è mai riuscito a configurarsi come entità paesaggistica di significato. Solo una progettazione di per la riflessione e la formazione, che consideri il parco nel suo insieme, gli edifici, i monumenti, la città intorno, potrà mettere in giusta luce le potenzialità di questo intero sistema urbano. Il progetto pretende completare e risolvere le sequenze architettoniche esistenti bensì per il fronte stradale di Corso di Porta Ticinese che per Parco delle Basiliche, riconoscendo come elementi ordinatore l’orientamento dei chiostri e le testate non risolte degli elementi residenziali che si affacciano sul parco. Ridare un acceso dignitoso al parco e al chiostro che diventa una stensione urbana della città. Lo spazio aperto acquista importanza rilevante sia per quanto riguarda le connessioni tra museo, chiostro, parco e corso, sia in quanto contribuisce a trasformare l’area in punto di aggregazione per la collettività di una o multipli esperienze, l’elemento mediatore che può usufruire dello spazio in qualsiasi ora del giorno, anche quando il museo è chiuso al pubblico. RESTITUIRE l’identità dell’asse di Corso di Porta Ticinese e al paesaggio edificato che si affaccia verso il Parco delle Basiliche, creando un luogo di transizione che riconosca al museo e alla basilica come elemento ordinatore e che serva di entrata a nuove soglie urbane dedicate alla residenza e all’ingresso al parco. Il museo richiama alla MEMORIA dei chiostri riprendendo la cadenza strutturale del preesistente, non cerca di creare nuove centralità ma riconosce al chiostro e i corpi di fabbrica come elemento di forza e misura. La configurazione del museo si centra nello studio e uso degli elementi tipologici classici (Atrio, Galleria, Sale espositive, Zone di ritrovo) che danno unità e totalità al museo. Un edificio introspettivo ma non indifferente alle condizioni e immagini di suo contesto. ‘’ Forma e tipo si identificano, perché sembrano alludere alla stessa realtà: alla struttura o configurazione interna di un oggetto’’

Il Museo Diocesano e l'area di Sant'Eustorgio. Approdo all'identità e la memoria

CARDOZO PANICCIA, ANDRES CAMILO
2017/2018

Abstract

IL PROGETTO La addizione al Museo Diocesano, come ampliamento del sistema del chiostro aperto di Sant’Eustorgio, occupa l’ambito rimasto indefinito in seguito alle demolizioni belliche tra l’ex Parco delle Basiliche e il corso di Porta Ticinese. Il Parco, sebbene dominato da due dei più prestigiosi e insigni monumenti della storia dell’architettura occidentale (il complesso di San Lorenzo Maggiore e il complesso di Sant’Eustorgio) non è mai riuscito a configurarsi come entità paesaggistica di significato. Solo una progettazione di per la riflessione e la formazione, che consideri il parco nel suo insieme, gli edifici, i monumenti, la città intorno, potrà mettere in giusta luce le potenzialità di questo intero sistema urbano. Il progetto pretende completare e risolvere le sequenze architettoniche esistenti bensì per il fronte stradale di Corso di Porta Ticinese che per Parco delle Basiliche, riconoscendo come elementi ordinatore l’orientamento dei chiostri e le testate non risolte degli elementi residenziali che si affacciano sul parco. Ridare un acceso dignitoso al parco e al chiostro che diventa una stensione urbana della città. Lo spazio aperto acquista importanza rilevante sia per quanto riguarda le connessioni tra museo, chiostro, parco e corso, sia in quanto contribuisce a trasformare l’area in punto di aggregazione per la collettività di una o multipli esperienze, l’elemento mediatore che può usufruire dello spazio in qualsiasi ora del giorno, anche quando il museo è chiuso al pubblico. RESTITUIRE l’identità dell’asse di Corso di Porta Ticinese e al paesaggio edificato che si affaccia verso il Parco delle Basiliche, creando un luogo di transizione che riconosca al museo e alla basilica come elemento ordinatore e che serva di entrata a nuove soglie urbane dedicate alla residenza e all’ingresso al parco. Il museo richiama alla MEMORIA dei chiostri riprendendo la cadenza strutturale del preesistente, non cerca di creare nuove centralità ma riconosce al chiostro e i corpi di fabbrica come elemento di forza e misura. La configurazione del museo si centra nello studio e uso degli elementi tipologici classici (Atrio, Galleria, Sale espositive, Zone di ritrovo) che danno unità e totalità al museo. Un edificio introspettivo ma non indifferente alle condizioni e immagini di suo contesto. ‘’ Forma e tipo si identificano, perché sembrano alludere alla stessa realtà: alla struttura o configurazione interna di un oggetto’’
ISASTIA, ALESSANDRO
CASTILLO LAGRANGE, JUAN CARLOS
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
IL PROGETTO La addizione al Museo Diocesano, come ampliamento del sistema del chiostro aperto di Sant’Eustorgio, occupa l’ambito rimasto indefinito in seguito alle demolizioni belliche tra l’ex Parco delle Basiliche e il corso di Porta Ticinese. Il Parco, sebbene dominato da due dei più prestigiosi e insigni monumenti della storia dell’architettura occidentale (il complesso di San Lorenzo Maggiore e il complesso di Sant’Eustorgio) non è mai riuscito a configurarsi come entità paesaggistica di significato. Solo una progettazione di per la riflessione e la formazione, che consideri il parco nel suo insieme, gli edifici, i monumenti, la città intorno, potrà mettere in giusta luce le potenzialità di questo intero sistema urbano. Il progetto pretende completare e risolvere le sequenze architettoniche esistenti bensì per il fronte stradale di Corso di Porta Ticinese che per Parco delle Basiliche, riconoscendo come elementi ordinatore l’orientamento dei chiostri e le testate non risolte degli elementi residenziali che si affacciano sul parco. Ridare un acceso dignitoso al parco e al chiostro che diventa una stensione urbana della città. Lo spazio aperto acquista importanza rilevante sia per quanto riguarda le connessioni tra museo, chiostro, parco e corso, sia in quanto contribuisce a trasformare l’area in punto di aggregazione per la collettività di una o multipli esperienze, l’elemento mediatore che può usufruire dello spazio in qualsiasi ora del giorno, anche quando il museo è chiuso al pubblico. RESTITUIRE l’identità dell’asse di Corso di Porta Ticinese e al paesaggio edificato che si affaccia verso il Parco delle Basiliche, creando un luogo di transizione che riconosca al museo e alla basilica come elemento ordinatore e che serva di entrata a nuove soglie urbane dedicate alla residenza e all’ingresso al parco. Il museo richiama alla MEMORIA dei chiostri riprendendo la cadenza strutturale del preesistente, non cerca di creare nuove centralità ma riconosce al chiostro e i corpi di fabbrica come elemento di forza e misura. La configurazione del museo si centra nello studio e uso degli elementi tipologici classici (Atrio, Galleria, Sale espositive, Zone di ritrovo) che danno unità e totalità al museo. Un edificio introspettivo ma non indifferente alle condizioni e immagini di suo contesto. ‘’ Forma e tipo si identificano, perché sembrano alludere alla stessa realtà: alla struttura o configurazione interna di un oggetto’’
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2018_07_Cardozo_01.PDF.pdf

non accessibile

Descrizione: Abstract
Dimensione 609.86 kB
Formato Adobe PDF
609.86 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2018_07_Cardozo_02.PDF

non accessibile

Descrizione: Tavole
Dimensione 3.81 MB
Formato Adobe PDF
3.81 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/142357