This Master’s degree thesis has the scope to develop the Complesso di Massenzio, located on the Via Appia Antica. Following the analyses performed on this area, emerges a clear caesura between the Regina Viarum and the Caffarella valley, to the east: the archaeological site, instead of linking, divides and interrupts the connections between the two areas. Particularly, the Appia Pignatelli, physical limit that encircle the site and graft itself on the old path of the Via Asinara, currently represents a true obstacle for the road conditions, especially for cyclists and pedestrians, in the section from Rome to the Via Appia Antica. Its configuration was Different in the past, when, starting from second century b.C, the site belonged to a wider system, with estates from the II to the III Miglio, the so-called Pago Triopio di Erode Attico, in which we find traces of the primitive plant of the suburban villa, on which the Palazzo Imperiale will be founded in the 4th century. The estate included, inside the present Parco della Caffarella, architectural elements such as temples, cisterns and graves, the well-known Ninfeo di Egeria and a prostyle temple sacred to Cerere and San Faustina, nowadays church of Sant’Urbano. The importance of the track of the Via Asinara, already documented in some Romanic cartographies, is reconfirmed by Massenzio. The design intent is therefore to reconnect, like it was the past, the Parco della Caffarella with the Via Appia Antica, transforming the Massenziano ensemble in a connecting element. The architectural intervention has a dual direction: on one hand, the outlined shapes define a new access to the northern limit of the archeological area, a museum with the archeological remains discovered near the spine of the Circus; on the other it was chosen, to confirm the role played by the imperial tribune, to enhance the articulation element that underlines the accomplished gesture, through an anastylosis and a reconstruction of the terraces in the corresponding tribune. The profile of the new museum result from a rollover operation of the traces of the ancient villa, compared to the majestic Pulvinal Imperiale, unique element which is physical and visual contact between the Villa and the Circus. At the same time, the decision to connect to the rear wall of the stadium, integrating the proportions of the building to the one of the circus, particularly to the elements of the spine. Doing so, the site can be entirely benefited in a free way, and the access can be done from different strategical points, assuming the role of a real filtering space, reinforcing the archeological remains, without depriving them of the importance they deserve.

L’elaborato di tesi ha come obiettivo la valorizzazione del Complesso di Massenzio, situato lungo il tracciato della via Appia Antica. In seguito alle analisi condotte sull’area, si riscontra una netta cesura tra la Regina Viarum e la valle della Caffarella più ad est: il sito archeologico, anziché connettere, divide e interrompe le connessioni tra le due aree. In particolare, la stessa Appia Pignatelli, limite fisico che cinge il sito e si innesta sull’antico tracciato della via Asinara, rappresenta attualmente un vero e proprio ostacolo per la viabilità, soprattutto ciclopedonale, nel tratto da Roma all’Appia Antica. Differente era la sua configurazione nel passato, quando, a partire dal II sec. a.C, il sito apparteneva ad un sistema più ampio, con proprietà dal II al III Miglio, il cosiddetto Pago Triopio di Erode Attico, nel quale si ritrovano le tracce del primitivo impianto della villa suburbana, su cui si fonderà nel IV sec. il Palazzo imperiale. Il possedimento comprendeva, all’interno dell’attuale parco della Caffarella, elementi architettonici come tempietti, cisterne e tombe, il conosciuto Ninfeo di Egeria ed un tempio prostilo dedicato a Cerere e San Faustina, oggi Chiesa di Sant’Urbano. L’importanza del tracciato della via Asinara, già documentata nelle cartografie romane, si riconferma anche con Massenzio. L’intenzione progettuale è pertanto quella di riconnettere, proprio come in passato, il parco della Caffarella con la Via Appia Antica, trasformando il complesso massenziano in un elemento cerniera. L’intervento architettonico agisce principalmente in due direzioni: da un lato le forme che si delineano costituiscono un nuovo ingresso in prossimità del limite nord del parco archeologico, dando vita ad un museo che ospita i resti archeologici ritrovati nei pressi della spina del circo. Dall’altro lato si è scelto invece, a conferma del ruolo svolto dalla tribuna imperiale, di valorizzare l’elemento di snodo che sta alla base del gesto compiuto, attraverso un’anastilosi e una ricostruzione della gradinata nella porzione di tribuna corrispondente. Il profilo del nuovo museo deriva da un’operazione di ribaltamento delle tracce dell’antica villa, rispetto al maestoso Pulvinar Imperiale, unico elemento di contatto fisico e visivo tra la Villa e il Circo. Al contempo si sceglie di allacciarsi alla muratura retrostante dello stadio, integrando le proporzioni del palazzo e quelle del circo, in particolare alle scansioni della spina. Così facendo, il sito può essere interamente fruito in maniera libera e il suo accesso può avvenire da diversi punti strategici assumendo il ruolo di vero e proprio spazio filtro, dando forza ai resti archeologici, senza privarli dell’importanza che meritano.

Tra circo e villa. Un museo archeologico per il complesso di Massenzio

TONATI, NICOLE;TONNI, CHIARA
2017/2018

Abstract

This Master’s degree thesis has the scope to develop the Complesso di Massenzio, located on the Via Appia Antica. Following the analyses performed on this area, emerges a clear caesura between the Regina Viarum and the Caffarella valley, to the east: the archaeological site, instead of linking, divides and interrupts the connections between the two areas. Particularly, the Appia Pignatelli, physical limit that encircle the site and graft itself on the old path of the Via Asinara, currently represents a true obstacle for the road conditions, especially for cyclists and pedestrians, in the section from Rome to the Via Appia Antica. Its configuration was Different in the past, when, starting from second century b.C, the site belonged to a wider system, with estates from the II to the III Miglio, the so-called Pago Triopio di Erode Attico, in which we find traces of the primitive plant of the suburban villa, on which the Palazzo Imperiale will be founded in the 4th century. The estate included, inside the present Parco della Caffarella, architectural elements such as temples, cisterns and graves, the well-known Ninfeo di Egeria and a prostyle temple sacred to Cerere and San Faustina, nowadays church of Sant’Urbano. The importance of the track of the Via Asinara, already documented in some Romanic cartographies, is reconfirmed by Massenzio. The design intent is therefore to reconnect, like it was the past, the Parco della Caffarella with the Via Appia Antica, transforming the Massenziano ensemble in a connecting element. The architectural intervention has a dual direction: on one hand, the outlined shapes define a new access to the northern limit of the archeological area, a museum with the archeological remains discovered near the spine of the Circus; on the other it was chosen, to confirm the role played by the imperial tribune, to enhance the articulation element that underlines the accomplished gesture, through an anastylosis and a reconstruction of the terraces in the corresponding tribune. The profile of the new museum result from a rollover operation of the traces of the ancient villa, compared to the majestic Pulvinal Imperiale, unique element which is physical and visual contact between the Villa and the Circus. At the same time, the decision to connect to the rear wall of the stadium, integrating the proportions of the building to the one of the circus, particularly to the elements of the spine. Doing so, the site can be entirely benefited in a free way, and the access can be done from different strategical points, assuming the role of a real filtering space, reinforcing the archeological remains, without depriving them of the importance they deserve.
CONFORTI, PAOLO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2018
2017/2018
L’elaborato di tesi ha come obiettivo la valorizzazione del Complesso di Massenzio, situato lungo il tracciato della via Appia Antica. In seguito alle analisi condotte sull’area, si riscontra una netta cesura tra la Regina Viarum e la valle della Caffarella più ad est: il sito archeologico, anziché connettere, divide e interrompe le connessioni tra le due aree. In particolare, la stessa Appia Pignatelli, limite fisico che cinge il sito e si innesta sull’antico tracciato della via Asinara, rappresenta attualmente un vero e proprio ostacolo per la viabilità, soprattutto ciclopedonale, nel tratto da Roma all’Appia Antica. Differente era la sua configurazione nel passato, quando, a partire dal II sec. a.C, il sito apparteneva ad un sistema più ampio, con proprietà dal II al III Miglio, il cosiddetto Pago Triopio di Erode Attico, nel quale si ritrovano le tracce del primitivo impianto della villa suburbana, su cui si fonderà nel IV sec. il Palazzo imperiale. Il possedimento comprendeva, all’interno dell’attuale parco della Caffarella, elementi architettonici come tempietti, cisterne e tombe, il conosciuto Ninfeo di Egeria ed un tempio prostilo dedicato a Cerere e San Faustina, oggi Chiesa di Sant’Urbano. L’importanza del tracciato della via Asinara, già documentata nelle cartografie romane, si riconferma anche con Massenzio. L’intenzione progettuale è pertanto quella di riconnettere, proprio come in passato, il parco della Caffarella con la Via Appia Antica, trasformando il complesso massenziano in un elemento cerniera. L’intervento architettonico agisce principalmente in due direzioni: da un lato le forme che si delineano costituiscono un nuovo ingresso in prossimità del limite nord del parco archeologico, dando vita ad un museo che ospita i resti archeologici ritrovati nei pressi della spina del circo. Dall’altro lato si è scelto invece, a conferma del ruolo svolto dalla tribuna imperiale, di valorizzare l’elemento di snodo che sta alla base del gesto compiuto, attraverso un’anastilosi e una ricostruzione della gradinata nella porzione di tribuna corrispondente. Il profilo del nuovo museo deriva da un’operazione di ribaltamento delle tracce dell’antica villa, rispetto al maestoso Pulvinar Imperiale, unico elemento di contatto fisico e visivo tra la Villa e il Circo. Al contempo si sceglie di allacciarsi alla muratura retrostante dello stadio, integrando le proporzioni del palazzo e quelle del circo, in particolare alle scansioni della spina. Così facendo, il sito può essere interamente fruito in maniera libera e il suo accesso può avvenire da diversi punti strategici assumendo il ruolo di vero e proprio spazio filtro, dando forza ai resti archeologici, senza privarli dell’importanza che meritano.
Tesi di laurea Magistrale
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