Golena : requalification and revaluation of the Po river

Over time some traditions are forgotten and what once were the beaches where our grandmothers spent the hottest days of the year, today are residual spaces in the city borders and the cities are not even aware of their presence. We are spaking about the Po river landscape, the longest river in Italy, which unfortunately has undergone many transformations in the last century, and because of the lack of respect for ecology and the river itself is polluted and often is identified as problem and not as a landscape value. Specifically, we treat the territory of Piacenza as an exemplary case study of "river city without river" in the sense that despite being the city very close to the Po river, it develops a very weak relations with it. The territory of Piacenza adjacent to the river, turns out to be a composition of different forms of landscape: fluvial, agricultural, productive, urban; and this could be a cause of the weakness of this area. In fact, where ifferent landscapes and functions are merged, often born residual spaces. These areas have been understood as a natural threat and have been progressively occupied by a series of functions and infrastructures, including industrial and production, which have built a physical barrier between the city and the river, instead it must be reinterpreted as complementary spaces to the city itself, great landscape and cultural value as it can be strategic to achieve goals of both urban, territorial and ecological nature. For this reason, in this context it is necessary to intervene with local architectural actions necessary for the rebirth of these abandoned areas. The aim of the project is to educate the population in a new way of seeing the river and therefore respecting it, promoting sustainable development and actions that over time could change its composition by defining new urban uses, the highest ecological value and treating this river-front as an ideal space for interchange in a complex and contemporary city.

Col passare del tempo alcune tradizioni vengono dimenticate e quelle che una volta erano le spiagge dove le generazioni passate spendevano le giornate più calde dell’anno oggi sono spazi residuali ai limiti di città che neanche sono consapevoli della loro presenza. Si parla in particolare del paesaggio del Po, il fiume più lungo d’Italia, che ha subito purtroppo molte trasformazioni nell’ultimo secolo, a causa del poco rispetto per l’ecologia e per il fiume stesso risulta essere inquinato e spesso quindi identificato come problematica e non come valore paesaggistico. Nello specifico trattiamo il territorio piacentino come caso-studio esemplare di “città fiume senza fiume” , nel senso, che pur essendo la città a ridosso del fiume Po, sviluppa relazioni debolissime con esso. Il territorio di Piacenza adiacente al fiume, risulta essere una composizione di diverse forme di paesaggio: fluviale, agricolo, produttivo, urbano questa potrebbe essere una causa della debolezza di questa zona. Infatti laddove si incontrano diversi paesaggi e funzioni spesso si creano quelli che vengono definiti spazi residuali. Queste aree sono state intese come una minaccia naturale e sono state progressivamente occupate da una serie di funzioni e infrastrutture anche industriali e produttive che hanno costruito una barriera fisica tra la città e il fiume. Occorre reinterpretare questi come spazi complementari alla città stessa e di gran valore paesaggistico e culturale in quanto possono essere strategici al raggiungimento di obbiettivi di natura sia urbana che territoriale ed ecologica. Per tale ragione in questo quadro è necessario intervenire con azioni architettoniche locali per la rinascita di questi ambiti dismessi. Lo scopo del progetto è di educare la popolazione ad uno nuovo modo di vedere il fiume e quindi di rispettarlo, promuovendo uno sviluppo sostenibile e azioni che col tempo potrebbero cambiarne la composizione definendo nuovi usi urbani, l’altissimo valore ecologico e trattando questa river-front come spazio ideale per l’interscambio in una città complessa e contemporanea.