This thesis aims to reflect on the destiny of design, in relation / reaction to our time. The fashion industry and the production of clothing are full of inefficiencies from an environmental and social point of view, often disguised as both involuntary and deliberate, since production is invisible to almost everyone, except those who work in the manufacturing sector. Zero Waste fashion design tackles the inefficiency of fabric use, redesigning fabric waste as an opportunity to explore the magic of design, celebrates experimentation and the discovery of new forms. Many of the historical garments created following this philosophy have not been designed by a fashion designer as it is understood today: many of them were created in times when raw materials were scarce and the production processes of yarns and slow fabrics; therefore, the fabric was treated with greater respect and care. For this reason the research is focused on the study of a territory not well known as an important actor in the Italian fashion scenario: the region of Puglia. In this territory, in fact, can be found the invisible manufacturing sector, composed of small matriarchal realities, defined by Kean Etro as “manifatture dialettali”, in which the artisan sartorial art expresses itself through high quality products and is handed down from mother to daughter with the respect of the rhythms of life and work. From a territory with such strong values and traditions can be created a project of collaboration between companies and designers for the reuse of textile waste and for the promotion of style, creativity and impeccable quality made in Puglia.

Questa tesi si pone come obiettivo quello di riflettere sul destino della progettazione, in relazione/reazione al nostro tempo. L’industria della moda e la produzione di abbigliamento sono pieni di inefficienze sotto il profilo ambientale e sociale, spesso mascherate in modo sia involontario che deliberato, poiché la produzione è invisibile a quasi tutti, tranne a coloro che lavorano nel settore manifatturiero. Lo Zero Waste fashion design affronta l’inefficienza dell’uso del tessuto, ripensando agli sprechi dei materiali come un’opportunità per esplorare la magia del design, celebrando la sperimentazione e la scoperta di nuove forme. Molti degli storici capi creati seguendo questa filosofia non sono stati progettati da un fashion designer come viene inteso oggi: molti di essi sono stati creati in tempi in cui le materie prime erano scarse e i processi di produzione di filati e tessuti lenti; pertanto, il tessuto veniva trattato con maggiore rispetto e cura. Per questo motivo la ricerca viene focalizzata sullo studio di un territorio non molto conosciuto come attore importante nello scenario della moda italiana: la Puglia. In questo territorio, infatti, si trova il settore manifatturiero invisibile, composto da piccole realtà matriarcali, definite da Kean Etro come “manifatture dialettali”, in cui l’arte sartoriale artigiana si esprime in prodotti di alta qualità e viene tramandata da madre in figlia nel rispetto dei ritmi della vita e del lavoro. E’ proprio da un territorio con dei valori e delle tradizioni così forti che può nascere un progetto di collaborazione tra aziende e designer per il riutilizzo degli scarti tessili e per la promozione dello stile, della creatività e della qualità impeccabile made in Puglia.

Puglia zero waste. A study about zero waste design related to Apulian textile-apparel manufacturing industries

GUIDO, ALICE
2017/2018

Abstract

This thesis aims to reflect on the destiny of design, in relation / reaction to our time. The fashion industry and the production of clothing are full of inefficiencies from an environmental and social point of view, often disguised as both involuntary and deliberate, since production is invisible to almost everyone, except those who work in the manufacturing sector. Zero Waste fashion design tackles the inefficiency of fabric use, redesigning fabric waste as an opportunity to explore the magic of design, celebrates experimentation and the discovery of new forms. Many of the historical garments created following this philosophy have not been designed by a fashion designer as it is understood today: many of them were created in times when raw materials were scarce and the production processes of yarns and slow fabrics; therefore, the fabric was treated with greater respect and care. For this reason the research is focused on the study of a territory not well known as an important actor in the Italian fashion scenario: the region of Puglia. In this territory, in fact, can be found the invisible manufacturing sector, composed of small matriarchal realities, defined by Kean Etro as “manifatture dialettali”, in which the artisan sartorial art expresses itself through high quality products and is handed down from mother to daughter with the respect of the rhythms of life and work. From a territory with such strong values and traditions can be created a project of collaboration between companies and designers for the reuse of textile waste and for the promotion of style, creativity and impeccable quality made in Puglia.
ARC III - Scuola del Design
4-ott-2018
2017/2018
Questa tesi si pone come obiettivo quello di riflettere sul destino della progettazione, in relazione/reazione al nostro tempo. L’industria della moda e la produzione di abbigliamento sono pieni di inefficienze sotto il profilo ambientale e sociale, spesso mascherate in modo sia involontario che deliberato, poiché la produzione è invisibile a quasi tutti, tranne a coloro che lavorano nel settore manifatturiero. Lo Zero Waste fashion design affronta l’inefficienza dell’uso del tessuto, ripensando agli sprechi dei materiali come un’opportunità per esplorare la magia del design, celebrando la sperimentazione e la scoperta di nuove forme. Molti degli storici capi creati seguendo questa filosofia non sono stati progettati da un fashion designer come viene inteso oggi: molti di essi sono stati creati in tempi in cui le materie prime erano scarse e i processi di produzione di filati e tessuti lenti; pertanto, il tessuto veniva trattato con maggiore rispetto e cura. Per questo motivo la ricerca viene focalizzata sullo studio di un territorio non molto conosciuto come attore importante nello scenario della moda italiana: la Puglia. In questo territorio, infatti, si trova il settore manifatturiero invisibile, composto da piccole realtà matriarcali, definite da Kean Etro come “manifatture dialettali”, in cui l’arte sartoriale artigiana si esprime in prodotti di alta qualità e viene tramandata da madre in figlia nel rispetto dei ritmi della vita e del lavoro. E’ proprio da un territorio con dei valori e delle tradizioni così forti che può nascere un progetto di collaborazione tra aziende e designer per il riutilizzo degli scarti tessili e per la promozione dello stile, della creatività e della qualità impeccabile made in Puglia.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/143131