Fronte retro San Siro. Esplorazioni progettuali tra spazi interstiziali aperti e costruiti

Contesto del progetto di tesi è il quartiere popolare San Siro, una realtà eterogenea e complessa sia da un punto di vista spaziale che sociale. Un quartiere a destinazione prevalentemente residenziale caratterizzato da alloggi di piccole e piccolissime dimensioni, da significative condizioni di degrado, sia degli spazi aperti che costruiti, e dalla diffusa presenza di spazi vuoti e inutilizzati. Un insediamento periferico, però ben connesso con la città e inserito in un tessuto dinamico e in profonda trasformazione. Una realtà in cui convivono etnie e culture diverse, abitanti anziani e soli, situazioni di disagio psichico, condizioni economiche precarie, ma anche una rete locale attiva di associazioni e gruppi di abitanti, che operano nel quartiere per promuovere inclusione e coesione sociale. In questo contesto multiproblematico e multiculturale, in cui gli alloggi piccoli sono spesso abitati da nuclei familiari numerosi, gli spazi pubblici sono scarsi e i cortili sono spesso oggetto di conflitti e problemi di convivenza, la riattivazione dei vuoti abitativi e il recupero degli spazi aperti interstiziali possono diventare importanti risorse per incrementare la qualità dell’abitare. Il lavoro di tesi inizia con una ricerca sul campo per avvicinarmi al quartiere, tentare di conoscerne gli spazi e di comprenderne dinamiche, usi e pratiche. Ricerca favorita dal fatto che ho avuto la possibilità di passare diverso tempo nel quartiere, di interagire con le persone che vi abitano e di partecipare ad alcune attività organizzate dalle numerose realtà che in esso operano quotidianamente. A questa prima parte segue una proposta progettuale che guarda, riflette e lavora su spazi pubblici di risulta, spazi interstiziali, superfici cieche, spazi vuoti a piano terra e alloggi sottosoglia, quali opportunità per ricreare un sistema di spazi pubblici diffuso, per aprire il quartiere e renderlo attrattivo rispetto alla città, per valorizzare e potenziare le realtà socio-culturali già attive, per portare nel quartiere nuovi servizi, nuove funzioni e nuove popolazioni.