Save the reef

The effects of climate change are no longer negligible. This year Earth Overshoot day came earlier than ever and the human footprint on natural resources is becoming more and more visible in all the regions of the planet. As much as many other marvellous ecosystems, our coral reefs have been affected by these changes too, undergoing the so called process of “bleaching”: this occurs when numerous stress factors are weighting on the reef health, leading to a loss of cells responsible for coral nutrition and to the eventual death of the coral, that looses its natural colorful pigmentation (therefore, bleaching). Consistent with recent discoveries about the non-pristinity of the Amazon Forest, that was used by ancient populations that allowed for its luxorious growth, the Great Barrier Reef can’t be considered as an untouched ecosystem anymore too: used as a medical chest and gastronomical pantry by aboriginal communities, the Reef as we see it today is the result of numerous micro-modifications that occurred in thousands of years. This research aims to save the Reef from its decline by operating a series of actions on it, coordinated by a territorial strategy that applies to the whole catchment. In order to so, the methodology applied was the following: Analysing and mapping the threats that put corals under stress; Researching the exhisting tools and being critic on their efficiency This allowed the formulation of a general strategy, to be declined through a seires fo actions in specific sites, called “sital formula”. For each of these sites, a specific mapping of the actions at the local scale was drown, together with a project that could synthesize the intents on the specific area.

Oramai non è più possibile ignorare gli effetti del cambiamento climatico. Quest anno l’Overshoot Day, il giorno in cui vengono consumate più risorse di quante ne vengano prodotte, è arrivato ancor prima degli altri anni e l’impronta che l’uomo ha sulle risorse naturali sta diventando sempre più visibile in ogni zona del pianeta. Così come molti altri splendidi ecosistemi, anche le nostre barriere coralline hanno risentito di tali cambiamenti, venendo sottoposte al processo chiamato “bleaching”: esso avviene quando numerosi fattori esterni pongono sotto stress il corallo, portando alla perdita delle cellule responsabili per la sua nutrizione e all’inevitabile morte dell’organismo, che perde con l’allontanamento di tali cellule la sua naturale pigmentazione (da cui il nome “bleaching”, sbiancamento). Così come recenti scoperte hanno dimostrato che la Foresta Amazzonica non è più da considerarsi un ecosistema vergine, a causa dell’utilizzo per scopi agricoli che è stato fatto da antiche popolazioni permettendo la sua crescita rigogliosa, anche la Grande Barriera Corallina non può più essere considerata un ecosistema inviolato: usato dalle popolazioni aborigine per scopi medici e alimentari, l’aspetto della Barriera oggi è risultato di numerose piccole modificazioni avvenute per opera dell’uomo e per la sua adattabilità nel corso di migliaia di anni. Questa ricerca si pone come obiettivo di salvare la Barriera Corallina dal fenomeo di sbiancamento effettuando una serie di azioni su di essa, coordinate da una strategia territoriale e da un piano di gestione. Per raggiungere tale fine, il metodo applicato è stato il seguente: Analysing and mapping the threats that put corals under stress; Researching the exhisting tools and being critic on their efficiency This allowed the formulation of a general strategy, to be declined through a seires fo actions in specific sites, called “sital formula”. For each of these sites, a specific mapping of the actions at the local scale was drown, together with a project that could synthesize the intents on the specific area. Analisi e mappatura dei fattori che minacciano i coralli e li pongono sotto stress; Ricerca degli strumenti esistenti per contrastare il fenomeno e analisi critica sulla loro efficienza; Questo ha permesso di formulare una strategia generale, declinata attraverso una serie di azioni in aree specifiche della costa e del mare, chiamate all’interno dell’elaborato “sital formula”. Per ciascuno di questi siti, è stata poi effettuata una specifica mappatura delle azioni alla scala locale, accompagnata dalla progettazione di un dispositivo architetonico in grado di sintetizzare gli intenti progettuali per quell’area specifica.