Re-constructing landscapes

“Civilization exists by geological consent, subject to change without notice” - Will Durant, 1946 In global scale, earthquakes are still one of the few natural events that leave relatively constant number of casualties behind, regardless of the technological advancement of humans. Whether it is due to inefficient design and construction, aging structures or simple underestimating of the issue (covering it up in blurry law reinforcements that quickly dwindle once the shock of the disaster fades) is not certain. However, the relentlessness of the tremors is a sudden and violent reminder of the fragility of human settlements. And while the idea of preventing the seismic activities floats in the realm of the super-natural, taking adequate measures to prevent (or at least minimize) the damage seems like a solid, logical path. Hydrogeological threat is another pressing issue, considered here as a source of design conditions, second to those for seismic resistance. It has a complex nature that calls for a timely intervention to safeguard the endangered areas. Its large scale excludes any one-directional approach, and dictates the need for an extensive design system that acknoledges the many variables involved. Italy is a land deeply charged with historical consciousness and strongly bound to traditions, where the destructive and inevitably changing aftermath of natural disasters echoe even stronger. And yet, the state of emergency that follows a disaster requalifies and reshapes the environment, opening ways for new strategies and regenerative interventions. The work here focuses on interventions before the disaster strikes, so that the damages/issues in the after would be minimal. This research focuses on the issues of seismic and hydrogeological theats allong the river Nera, in South-West Umbria, Italy. In the first part, the analysis examines these two complex phenomenon, while the second, design phase, extracts their main landscape manifestations– landslides and floods, and proposes architectural interventions to cope with them, generating a secured, productive landscape, that transforms in emergency habitat, should such need occur. The chosen area of Cerreto di Spoleto faces, allong with natural threats, economical and social challenges, which is why the intervention had to work on multiple front lines, intertwine them and find a working system solution, where through design the stability and sustainability (in all its three dimensions) of the site are ensured.

"La civiltà esiste per consenso geologico, soggetto a modifiche senza preavviso" - Will Durant, 1946 A livello globale, i terremoti sono ancora uno dei pochi eventi naturali che lasciano relativamente costante numero di vittime dietro, indipendentemente dal progresso tecnologico degli umani. Se è dovuto progettazione e costruzione inefficienti, strutture obsolete o semplice sottovalutazione del problema (copertura non è che rinforzi di legge sfocata che si esauriscono rapidamente una volta che lo shock del disastro si attenua) non si può sapere di sicuro. Tuttavia, l'inesorabilità dei tremori è un ricordo improvviso e violento della fragilità di insediamenti umani. E mentre l'idea di prevenire le attività sismiche fluttua nel regno del super naturale, prendendo misure adeguate per prevenire (o almeno minimizzare) il danno sembra un percorso solido e logico. La minaccia idrogeologica è un'altra questione urgente, considerata qui come una fonte di condizioni di progettazione, in secondo luogo a quelle per la resistenza sismica. Ha una natura complessa che richiede un tempestivo intervento per salvaguardare le aree a rischio. La sua ampia scala esclude qualsiasi approccio unidirezionale, e impone la necessità di un ampio sistema di progettazione che riconosca le numerose variabili coinvolte. L'Italia è una terra profondamente caricata di coscienza storica e fortemente legata alle tradizioni, dove le conseguenze distruttive e inevitabilmente mutevoli dei disastri naturali sono ancora più forti. E tuttavia, lo stato di emergenza che segue un disastro riqualifica e rimodella l'ambiente, aprendo modi per nuove strategie e interventi rigenerativi. Il lavoro qui si concentra sugli interventi prima il disastro colpisce, in modo che i danni / problemi nel dopo sarebbero minimi. Questa ricerca si concentra sui problemi dei teatri sismici e idrogeologici lungo il fiume Nera, in Umbria sud-occidentale, Italia. Nella prima parte, l'analisi esamina questi due fenomeni complessi, mentre la seconda fase di progettazione estrae le loro principali manifestazioni paesaggistiche: frane e inondazioni, e propone interventi architettonici per affrontarli, generando un paesaggio sicuro, produttivo, che si trasforma in emergenza habitat, qualora dovesse verificarsi tale necessità. L'area prescelta di Cerreto di Spoleto si affaccia, a tutto tondo con minacce naturali, sfide economiche e sociali, motivo per cui l'intervento ha dovuto funzionare su più linee frontali, intrecciarle e trovare una soluzione di sistema funzionante, dove attraverso il design stabilità e sostenibilità (in tutte le sue tre dimensioni) del sito sono assicurate.