Ri-fondazione Ferragamo. Progetto per il Mercato Caramanico di Poggioreale a Napoli

Surrounded by the new architectural trends, which are becoming vague, and with no social nor human values and which are often looking towards material richness instead of caring about the quality of human existence, we decided to choose hope. Thus, with a glance at the Golden Age, we designed an architectural complex trying to embody social and spacing justice, always creating individual and collective existences. The aim of this project is to bring light above its closest urban areas that are still in the shadow of ignorance and shallowness. We decided to work on an Italian territory that has been left without a local strategic plan and where the ancient splendor is hardly visible through the alleys. The goal is to make this territory known again starting from a specific action, hoping that it could make flourish the whole territory again. The space we have been working on is situated in Naples, in the area where the market Mercato Caramanico di Poggioreale is, the same area where the complex of the Manifatture Cotoniere Meridionali used to be. Its main building is the only one that was not destroyed. The market is a historical Italian tradition which, peculiarly in the southern part of the Country, represented a micro world with regular life and exchange. However, the market under study is more a closed system whose architectural potential has been left undeveloped. Because of this, whoever walked through its space did not have the chance to feel a certain wellbeing being there and was not encouraged to stay longer. The aim of this project is to clean the area from squalid aggregations, from precarious buildings in order to encourage a right and educated social growth. The idea is to think of this new complex as the starting point for the rebirth of the area where architecture is seen as a tool of educational and anthropological values. Our project, in line with the roots of the territory, and in particular with the shoes industry, is strictly connected to the textile industry, for instance we are proposing a foundation that operates from the production of the good till its selling – peculiarly for footwear – and that is strictly linked to the shoemaker of the stars, Salvatore Ferragamo. Born and raised in Campania, Salvatore Ferragamo is the founder of one of the most renowned and successful international brands, he is mostly known for his shoes made as works of art. A foundation, in line with values currently supported by private societies sponsored by fashion system’s brands, is a tool to support and spread art. In this case, we are talking about an art no longer metaphorically bordered with barb wire, which is no longer destined only to a certain élite. On the contrary, we want to think about this foundation as a brand new space, built in a problematic area, which is open to every single person – no matter their background, nor their education. We are actually addressing this project exactly to those people who are already familiar with the market which will remain the main attraction of the area, and which will be modernized according to spacing rules that will improve the quality of the stay. This project is a way of recreating the urban area with the aim of mending not only shoes, but also the identity of Naples, too long forgotten.

Tra le derive di linguaggi architettonici approssimati, scevri di principi sociali e consistenza di valori umani, sempre più predatori di arricchimenti materiali e indifferenti alle qualità delle esistenze umane, si auspica e si progetta, nell'ottica di un fiducioso ritorno all' “età dell'oro”, un complesso architettonico che possa essere fonte d'illuminazione per le adiacenti porzioni urbane brancolanti nell'ombra dell'ignoranza e del superficialismo, incarnando principi di giustizia sociale e spaziale e intessendo esistenze individuali e collettive. Operando in uno dei territori italiani lasciati privi di una guida ordinatrice e costituito, quindi, da frammenti dispersi dell'antico fasto e bellezza, si tenta di riportare in auge una vivibilità del territorio, partendo da un preciso intervento, immaginando che possa essere miccia per far rifiorire il contesto in toto. Il lotto di insistenza è locato a Napoli, nell'area oggi occupata dal Mercato Caramanico di Poggioreale, dove ancor prima si erigeva il complesso delle Manifatture Cotoniere Meridionali di cui solo l'edificio di rappresentanza non ha ancora piegato le sue ginocchia al suolo. Il Mercato è storicamente una realtà tipica italiana, e in particolare nel meridione dello stivale, ha costituito micro mondi pullulanti di fermentazione e scambio. Tuttavia il mercato oggetto di studio è una sorta di sistema chiuso e lasciato al grado zero delle sue possibilità architettoniche, non permettendo un arricchimento dell'uomo nel gravitare in quello spazio, né suggerendo uno “star bene” che incentiva una stasi in esso. L'obiettivo diventa purgare l'area di progetto da squallide aggregazioni, da composizioni formalmente instabili per una crescita sociale giusta e colta e fare, così, del nuovo intervento, un sussidiario per una resurrezione del luogo concependo l'architettura come strumento a servizio di valori paideutici e antropologici. In linea con la vocazione del luogo di vetuste origini, quindi il settore tessile, dalla fase di produzione del capo fino alla vendita, in particolare di calzature, si propone una fondazione legata al nome del “calzolaio delle stelle”, Salvatore Ferragamo, campano per nascita e oggi rappresentante di uno dei brand più riconosciuti al livello internazionale per la produzione di scarpe come fossero opere d'arte. Una Fondazione, in linea con i principi odiernamente propugnati dalle società private sponsorizzate da marchi del fashion system, è uno strumento per diffondere e sostenere le arti, in questo caso non più perimetrate da fili spinati che accolgono solo una èlite del popolo; anzi, proponendo la fondazione come nuovo tassello di una zona con grosse problematiche, si aprono le porte a ogni fetta della società, soprattutto a quella già insediata nel luogo e quotidianamente frequentatrice del mercato, che rimarrà attrazione principale, ma controllato secondo regole d'uso e di qualità spaziale che renderanno più piacevole la permanenza nella zona. L'intervento è dunque un modo per ricomporre l'infranto urbano, ricucendo calzature e identità di Napoli da troppo tempo disperse.