The project is a place of experimentation of contemporary living on the urban scale in one of the few remaining sites in the Barcelona’s eixample. The extension plan for Barcelona, as we can see it today, is very different from what the engineer Cerdà had thought; and while the individual blocks had initially been conceived with an open layout intended for an internal garden, within a short time they became closed blocks. For this purpose a series of ordinances were issued aimed at favoring the growth of buildings in height and depth, thus obliging the construction of the cavities to be able to ventilate the premises; even the internal court originally designed as green, was occupied intensively on the ground floor. To worsen the situation was the introduction of continuous changes to the rules that regulate the construction of the eixample that resulted in an unprecedented speculative densification process, with a consequent increase in the level of construction that inevitably led to a distribution in depth such as to be unacceptable from the point of view of the hygiene of the premises. Precisely for these reasons, dealing with the most daily function as that of living, also appears the most urgent in a city like Barcelona. Internal spatiality and quality of living were two of the most important objectives of the intervention achieved through the recovery of some elements strongly rooted in tradition, such as the recovery of the double body. Another central theme was to combine individual freedom with the natural need to socialize and interact with the outside world, expressed with the introduction of new public spaces and services for the community at the neighborhood scale that collaborate with each other generating microsystems in the new urban unit of the superblock. It is a new planning tool that, by combining different blocks, redefines the rigid hierarchy typical of the compact city, giving new meaning to the role of the street and the services that are inserted by extending the domain from the private to the public. The morphological identity of Plan Cerdà has been reorganized to create a new urban model on a human scale able to subordinate the scale of the superblock, more autonomous, to that of the city.

Il progetto si configura come luogo di sperimentazione dell’abitare contemporaneo alla scala urbana in uno dei pochi siti rimasti inedificati nell’ensanche di Barcellona. Il piano di estensione per Barcellona così come lo si può vedere oggi, risulta molto diverso da quello che aveva pensato l’Ingegner Cerdà; e mentre i singoli isolati erano stati inizialmente concepiti con un layout aperto destinato a giardino interno, nel giro di breve tempo divennero dei blocchi chiusi. A questo scopo vennero emanate una serie di ordinanze volte a favorire la crescita degli edifici in altezza ed in profondità obbligando così alla realizzazione dei cavedi per poter areare i locali; persino la corte interna originariamente pensata a verde, venne occupata intensivamente a piano terra. A peggiorare la situazione fu l’introduzione di continue modifiche delle norme che regolassero la costruzione dell’ensanche e che diedero come esito un processo di densificazione speculativa senza precedenti, con un conseguente incremento smisurato del livello di costruzione che portò inevitabilmente ad una distribuzione in profondità tale da risultare inaccettabile dal punto di vista dell’igiene dei locali. Proprio per queste ragioni, occuparsi della funzione più quotidiana quale quella dell’abitare, appare anche la più urgente in una città come Barcellona. Spazialità interna e qualità dell’abitare sono stati due degli obiettivi più rilevanti dell’intervento raggiunti attraverso la ripresa di alcuni elementi fortemente radicati nella tradizione, come il recupero del doppio corpo. Un altro tema centrale è stato quello di coniugare la libertà individuale con il naturale bisogno di socializzare e di interagire con il mondo esterno, espressi con l’introduzione di nuovi spazi pubblici e servizi per la collettività alla scala di quartiere che collaborano tra loro generando microsistemi nella nuova unità urbana del superblocco. Si tratta di un nuovo strumento di pianificazione che combinando diversi isolati ridefinisce la rigida gerarchia tipica della città compatta, dando nuovo significato al ruolo della strada e ai servizi che vi si inseriscono estendendo il dominio dal privato al pubblico. L’identità morfologica del Plan Cerdà, è stata così riorganizzata per creare un nuovo modello urbano a misura d’uomo in grado di subordinare la scala del superblocco, più autonoma, a quella della città.

L'isolato dei prodigi : una nuova vita per la manzana di Cerda in un progetto residenziale

MOCELLIN, FEDERICA;ROMEO, PAOLO VINCENZO
2017/2018

Abstract

The project is a place of experimentation of contemporary living on the urban scale in one of the few remaining sites in the Barcelona’s eixample. The extension plan for Barcelona, as we can see it today, is very different from what the engineer Cerdà had thought; and while the individual blocks had initially been conceived with an open layout intended for an internal garden, within a short time they became closed blocks. For this purpose a series of ordinances were issued aimed at favoring the growth of buildings in height and depth, thus obliging the construction of the cavities to be able to ventilate the premises; even the internal court originally designed as green, was occupied intensively on the ground floor. To worsen the situation was the introduction of continuous changes to the rules that regulate the construction of the eixample that resulted in an unprecedented speculative densification process, with a consequent increase in the level of construction that inevitably led to a distribution in depth such as to be unacceptable from the point of view of the hygiene of the premises. Precisely for these reasons, dealing with the most daily function as that of living, also appears the most urgent in a city like Barcelona. Internal spatiality and quality of living were two of the most important objectives of the intervention achieved through the recovery of some elements strongly rooted in tradition, such as the recovery of the double body. Another central theme was to combine individual freedom with the natural need to socialize and interact with the outside world, expressed with the introduction of new public spaces and services for the community at the neighborhood scale that collaborate with each other generating microsystems in the new urban unit of the superblock. It is a new planning tool that, by combining different blocks, redefines the rigid hierarchy typical of the compact city, giving new meaning to the role of the street and the services that are inserted by extending the domain from the private to the public. The morphological identity of Plan Cerdà has been reorganized to create a new urban model on a human scale able to subordinate the scale of the superblock, more autonomous, to that of the city.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
5-ott-2018
2017/2018
Il progetto si configura come luogo di sperimentazione dell’abitare contemporaneo alla scala urbana in uno dei pochi siti rimasti inedificati nell’ensanche di Barcellona. Il piano di estensione per Barcellona così come lo si può vedere oggi, risulta molto diverso da quello che aveva pensato l’Ingegner Cerdà; e mentre i singoli isolati erano stati inizialmente concepiti con un layout aperto destinato a giardino interno, nel giro di breve tempo divennero dei blocchi chiusi. A questo scopo vennero emanate una serie di ordinanze volte a favorire la crescita degli edifici in altezza ed in profondità obbligando così alla realizzazione dei cavedi per poter areare i locali; persino la corte interna originariamente pensata a verde, venne occupata intensivamente a piano terra. A peggiorare la situazione fu l’introduzione di continue modifiche delle norme che regolassero la costruzione dell’ensanche e che diedero come esito un processo di densificazione speculativa senza precedenti, con un conseguente incremento smisurato del livello di costruzione che portò inevitabilmente ad una distribuzione in profondità tale da risultare inaccettabile dal punto di vista dell’igiene dei locali. Proprio per queste ragioni, occuparsi della funzione più quotidiana quale quella dell’abitare, appare anche la più urgente in una città come Barcellona. Spazialità interna e qualità dell’abitare sono stati due degli obiettivi più rilevanti dell’intervento raggiunti attraverso la ripresa di alcuni elementi fortemente radicati nella tradizione, come il recupero del doppio corpo. Un altro tema centrale è stato quello di coniugare la libertà individuale con il naturale bisogno di socializzare e di interagire con il mondo esterno, espressi con l’introduzione di nuovi spazi pubblici e servizi per la collettività alla scala di quartiere che collaborano tra loro generando microsistemi nella nuova unità urbana del superblocco. Si tratta di un nuovo strumento di pianificazione che combinando diversi isolati ridefinisce la rigida gerarchia tipica della città compatta, dando nuovo significato al ruolo della strada e ai servizi che vi si inseriscono estendendo il dominio dal privato al pubblico. L’identità morfologica del Plan Cerdà, è stata così riorganizzata per creare un nuovo modello urbano a misura d’uomo in grado di subordinare la scala del superblocco, più autonoma, a quella della città.
Tesi di laurea Magistrale
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