Today it's impossible to think that public or private spaces can exist without their environment being influenced by their subject matter – encounters, relations, and interactions to human inhabitants. At the same time, it has become hard to imagine any type of service – analog or digital – that has no ties to spatial dimensions. This assumption raises all but obvious questions for the design discipline: what is the relationship between the design of spaces and the design of services? Which comes first? How can we design a service interaction through a meticulous definition of spatial dimension? Albeit apparently uncomplicated, the relationship between Spatial and Service Design still hasn't been fully explored, and this is the research gap in which this research aims at focusing on. Understanding the nature of this relationship and its implications is at the core of achieving a closer and closer adherence between contemporary design and contemporary living. By recounting the history of both subjects, their means, processes, and narratives, it is clear they both dwell in the same web. The emerged characteristics, criticalities, and opportunities have been later proved through twenty-one interviews conducted with professionals and academics. The initial research has widely supported the shaping of the conversations’ structure: from the guidelines to the interviewee's selection. In their turn, interviews have contributed to critically rephrasing the patterns emerged from the initial research. Through the joining of the history of both subjects, their means, processes, and narratives together with the interviews’ results, an imminent scenario of Spatial + Service Design (S + S) takes shape. S+S thus becomes a potential future approach in which the design dimensions of spaces and services are strictly united. A new scenario where disciplinary compartmentalizing leaves space to a new design culture, where places and social practices are fully interconnected. In order for this to materialize, the scenario has to overcome the criticalities interweaved to taxonomy and lack of appropriate support within experimentation and means.

Oggi è impossibile pensare che esistano dei luoghi, pubblici o privati, nei quali l’ambiente non sia influenzato dal suo contenuto: dagli incontri, dalle relazioni e dalle interazioni umane. Allo stesso modo, è difficile immaginare qualsiasi tipo di servizio – sia esso fisico o digitale – senza nessun tipo di legame con la dimensione spaziale. A partire da questi presupposti, sorgono alcune domande, solo apparentemente ovvie, per un progettista: qual è la relazione che intercorre tra la progettazione degli spazi e quella dei servizi? Si progetta prima l’uno o l’altro? In che modo è possibile progettare un’interazione di servizio attraverso una padronanza della dimensione spaziale? Nonostante l’apparente semplicità di questi quesiti, la relazione tra le discipline dello Spatial Design e del Service Design non è stata molto indagata in questa direzione. È proprio da tali interrogativi che questa ricerca prende forma. Capire qual è la relazione tra le discipline è un passaggio fondamentale per ottenere risultati progettuali sempre più adeguati a quelle che sono le sfide del mondo e del vivere contemporaneo. Attraverso l’analisi dei percorsi storici, degli strumenti, processi e modi di raccontare il progetto, la relazione tra lo Spatial Design ed il Service Design emerge come una connessione tra nodi di una stessa rete. Le caratteristiche, le criticità e le opportunità da qui emerse, sono state successivamente convalidate attraverso ventuno interviste con esperti del mondo professionale e accademico. La ricerca iniziale ha largamente supportato la definizione degli aspetti delle conversazioni: dalle linee guida, alla mappa degli esperti da intervistare. A loro volta le interviste hanno contributo a riformulare criticamente i tratti emersi dalla prima parte di ricerca. Ciò che viene delineato attraverso la somma della ricerca iniziale, dei casi studio, dell’analisi degli strumenti e della raccolta delle interviste, è un futuro scenario Spatial + Service (S + S). S + S diventa così un possibile approccio futuro nel quale le dimensioni progettuali di spazi e servizi sono in larga misura integrate. Uno scenario in cui i compartimenti disciplinari lascino il posto ad una nuova cultura del progetto, in cui luoghi e pratiche sociali siano pienamente interconnessi. Per concretizzarsi è indispensabile che lo scenario superi le problematiche legate alla tassonomia ed alla mancanza di adeguato supporto progettuale e sperimentale.

S+S : framing the relationship between spatial and service design disciplines. An explored intersection through the analysis of their process and tools

SASSO, GEA
2017/2018

Abstract

Today it's impossible to think that public or private spaces can exist without their environment being influenced by their subject matter – encounters, relations, and interactions to human inhabitants. At the same time, it has become hard to imagine any type of service – analog or digital – that has no ties to spatial dimensions. This assumption raises all but obvious questions for the design discipline: what is the relationship between the design of spaces and the design of services? Which comes first? How can we design a service interaction through a meticulous definition of spatial dimension? Albeit apparently uncomplicated, the relationship between Spatial and Service Design still hasn't been fully explored, and this is the research gap in which this research aims at focusing on. Understanding the nature of this relationship and its implications is at the core of achieving a closer and closer adherence between contemporary design and contemporary living. By recounting the history of both subjects, their means, processes, and narratives, it is clear they both dwell in the same web. The emerged characteristics, criticalities, and opportunities have been later proved through twenty-one interviews conducted with professionals and academics. The initial research has widely supported the shaping of the conversations’ structure: from the guidelines to the interviewee's selection. In their turn, interviews have contributed to critically rephrasing the patterns emerged from the initial research. Through the joining of the history of both subjects, their means, processes, and narratives together with the interviews’ results, an imminent scenario of Spatial + Service Design (S + S) takes shape. S+S thus becomes a potential future approach in which the design dimensions of spaces and services are strictly united. A new scenario where disciplinary compartmentalizing leaves space to a new design culture, where places and social practices are fully interconnected. In order for this to materialize, the scenario has to overcome the criticalities interweaved to taxonomy and lack of appropriate support within experimentation and means.
DE ROSA, ANNALINDA
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2018
2017/2018
Oggi è impossibile pensare che esistano dei luoghi, pubblici o privati, nei quali l’ambiente non sia influenzato dal suo contenuto: dagli incontri, dalle relazioni e dalle interazioni umane. Allo stesso modo, è difficile immaginare qualsiasi tipo di servizio – sia esso fisico o digitale – senza nessun tipo di legame con la dimensione spaziale. A partire da questi presupposti, sorgono alcune domande, solo apparentemente ovvie, per un progettista: qual è la relazione che intercorre tra la progettazione degli spazi e quella dei servizi? Si progetta prima l’uno o l’altro? In che modo è possibile progettare un’interazione di servizio attraverso una padronanza della dimensione spaziale? Nonostante l’apparente semplicità di questi quesiti, la relazione tra le discipline dello Spatial Design e del Service Design non è stata molto indagata in questa direzione. È proprio da tali interrogativi che questa ricerca prende forma. Capire qual è la relazione tra le discipline è un passaggio fondamentale per ottenere risultati progettuali sempre più adeguati a quelle che sono le sfide del mondo e del vivere contemporaneo. Attraverso l’analisi dei percorsi storici, degli strumenti, processi e modi di raccontare il progetto, la relazione tra lo Spatial Design ed il Service Design emerge come una connessione tra nodi di una stessa rete. Le caratteristiche, le criticità e le opportunità da qui emerse, sono state successivamente convalidate attraverso ventuno interviste con esperti del mondo professionale e accademico. La ricerca iniziale ha largamente supportato la definizione degli aspetti delle conversazioni: dalle linee guida, alla mappa degli esperti da intervistare. A loro volta le interviste hanno contributo a riformulare criticamente i tratti emersi dalla prima parte di ricerca. Ciò che viene delineato attraverso la somma della ricerca iniziale, dei casi studio, dell’analisi degli strumenti e della raccolta delle interviste, è un futuro scenario Spatial + Service (S + S). S + S diventa così un possibile approccio futuro nel quale le dimensioni progettuali di spazi e servizi sono in larga misura integrate. Uno scenario in cui i compartimenti disciplinari lascino il posto ad una nuova cultura del progetto, in cui luoghi e pratiche sociali siano pienamente interconnessi. Per concretizzarsi è indispensabile che lo scenario superi le problematiche legate alla tassonomia ed alla mancanza di adeguato supporto progettuale e sperimentale.
Tesi di laurea Magistrale
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