Oltre il vuoto. Un sistema di esposizioni diffuse nei cinema dismessi di Milano

The concept of emptiness, since the most ancient times, has often been associated with a negative connotation. This thesis aims to analyze and investigate new possible ways to overcome this meaning towards a new added value. The Void is everything, it is a center from which we generate something else, it is space, it is lightness, it is immaterial but at the same time also fullness. A research, starting from the first definitions, which has been transformed into design opportunities, where the concept of emptiness is not only synonymous with "nothing", but becomes above all a physical manifestation of images and sounds. The work is divided into several parts. Firstly, an interdisciplinary analysis that investigates the Void as a physical reality, as a spiritual reality, as it manifests itself through culture and art, as a constructed reality, and as an urban effect through the figures of the greatest philosophers, critics, artists, architects and directors, who have always designed their definition of emptiness. From the Greeks to the Romans, from Tzu to Isozaki, from Aristotle to Heiddeger, citing then Rothko, Mies, Oteiza and Ozu, Tschumi and Holl, and many others. A profound curatorial analysis, in an interpretative key to give iconic visibility to this theme, which led to the identification of fifteen categories where the Void in its various forms is the protagonist. In the second part, a spatial experimentation spreads the themes proposed to enhance the urban value of the Emptiness, as the leitmotif of an exhibition system that aims to redevelop the decommissioned cinemas of the Milan area. After a search in terms of abandoned buildings and buildings, which for years have become "Empty urban areas", fourteen abandoned rooms in Milan have been selected with the possibility of giving new life to their spaces, staging the variations and interpretations of the Vacuum previously composed. Beyond the Void, it consists of an exhibition scenario with the aim of combining the concept of living the Void as a visual and spatial experience and a curatorial preparation of the case studies previously examined. The result is a system of relationships between the fifteen vacuous interpretations and the fourteen abandoned rooms of the territory, with a specific in-depth design in the spaces of a historical cinema in the center of the city of Milan: the Manzoni cinema. We must always start from an emptiness, to demonstrate the true essence of things. The Void exists and through the Void there is something else.

Il concetto di vuoto, sin dai tempi più antichi, è spesso stato associato ad una connotazione negativa. La presente tesi vuole analizzare e indagare nuove forme possibili per valicare questo significato verso un nuovo valore aggiunto. Il Vuoto è tutto, è un centro da cui si genera altro, è spazio, è leggerezza, è immaterialità ma allo stesso tempo anche pienezza. Una ricerca, a partire dalle prime definizioni, che si è trasformata in opportunità progettuale, dove il concetto di Vuoto non rappresenta solo sinonimo di “nulla”, ma diventa soprattutto manifestazione fisica di immagini e suoni. L’elaborato è diviso in più parti. In primo luogo, un’analisi interdisciplinare che indaga il Vuoto come una realtà fisica, come realtà spirituale, come esso si manifesta attraverso cultura ed arte, come realtà costruita, e come effetto urbano attraverso le figure dei più grandi filosofi, critici, artisti, architetti e registi, che hanno da sempre progettato la loro definizione di Vuoto. Dai greci ai romani, da Tzu ad Isozaki, da Aristotele ad Heiddeger, citando poi Rothko, Mies, Oteiza ed Ozu, Tschumi e Holl, e tanti altri ancora. Una profonda analisi curatoriale, in chiave interpretativa per dare visibilità iconica a questo tema, che ha portato all’identificazione di quindici categorie dove il Vuoto nelle sue diverse declinazioni ne è protagonista. Nella seconda parte, una sperimentazione spaziale diffonde le tematiche proposte per potenziare il valore urbano del Vuoto, come filo conduttore di un sistema espositivo che mira a riqualificare i cinema dismessi del territorio milanese. Dopo una ricerca in termini di edifici e stabili abbandonati, che da anni ormai divenuti “Vuoti urbani”, sono state selezionate quattordici sale dismesse di Milano con la possibilità di dare nuova vita ai loro spazi, mettendo in scena le declinazioni ed interpretazioni del Vuoto precedentemente composte. Oltre il Vuoto, consiste in uno scenario espositivo con l’obbiettivo di coniugare il concetto di vivere il Vuoto come esperienza visiva e spaziale e un allestimento curatoriale dei casi studio presi precedentemente in esame. Il risultato è un sistema di relazioni tra le quindici interpretazioni vacue e le quattordici sale dismesse del territorio, con uno specifico approfondimento progettuale negli spazi di un cinema storico al centro della città di Milano: il cinema Manzoni. Bisogna sempre partire da un Vuoto, per dimostrare la vera essenza delle cose. Il Vuoto esiste e attraverso il Vuoto esiste altro.