Come a casa. Interior design per l'ospitalità sanitaria

This thesis is about healthcare mobility in Italy and in Milan. The research starts from the abandoned area close to San Carlo Borromeo Hospital and looks at the past of this area, finding out that it was a rural place years ago. The project wants to build a village close to the Hospital, a village that could be a solution for those who need it and be open to the patients'relatives, to patients and doctors too, trying to satisfy all the different needs. The research wants to reach a space that becomes a place, a place where people can feel like home during a bad period. The village wants to be a meeting and a sharing place where the need of privacy is respected and the human aspect is valued. People should be able to find their home in another one and the question the research is trying to answer is: is it possible to have the same everyday life in a different space? The village is built looking at the milanese country of the past, to its elements and geomteries and it wants to retrain the area where it's common to meet abandoned spaces, offering services to guests and people who live there in order to create a cooperation that changes streets and feelings.

La tesi affronta l'argomento della mobilità sanitaria in Italia e nella città di Milano. La ricerca parte dall'area abbandonata di fronte all'Ospedale San Carlo Borromeo e ricerca nel passato le radici di questo territorio, arrivando a scoprire gli aspetti rurali che un tempo lo caratterizzavano. L'obiettivo progettuale è la creazione di un villaggio situato proprio nell'area nelle vicinanze dell'Ospedale, un villaggio che possa essere una soluzione alloggiativa che risponda ai bisogni delle persone che viaggiano per motivi sanitari e che accolga i parenti dei pazienti, i pazienti stessi e anche i medici della struttura ospedaliera, cercando di soddisfare le diverse esigenze di ognuno. Quello che si vuole ottenere è un posto che diventi un luogo, uno spazio in cui sentirsi a casa nonostante il periodo difficile. Il villaggio vuole infatti essere un luogo di incontro e di condivisione, un posto dove il bisogno di privacy sia rispettato e l'aspetto umano valorizzato. Le persone devono poter trovare la propria casa in un'altra casa e la domanda a cui si cerca di rispondere è: si può riproporre la stessa vita di sempre in un altro spazio? Creato tenendo come punto di riferimento la campagna milanese dei secoli passati, i suoi elementi e le sue geometrie, il villaggio si propone inoltre di riqualificare una zona dove non è difficile incontrare aree degradate e il cui futuro è ancora incerto, offrendo servizi rivolti agli ospiti e alle persone del quartiere, per una cooperazione che possa cambiare in meglio strade e stati d'animo.