Delos design. Archeologia suolo museo

The design analysis starts from the identification of two distinct systems that, in constant relation, constitute the conformation of the city of Delos. A first system consists of the ruins that emerge from the rocky and irregular surface of the island: their sediment follows the orography of the place and consists of the prevalence of existing buildings. The second system is superimposed on the first, responding to a compositional logic more linked to the exceptional nature of some buildings, among which part of the ancient ones, such as the Sanctuary of Apollo, the agora, and the museum. These considerations led the design research to the deepening of the theme of the dialectic relationship that the two systems establish among themselves. The moment of meeting and comparison between the two takes place, according to our project analysis, near the museum. This becomes, in fact, the main element to which we assign the role of mediation between the two systems that dialogue, in our project, through the use of materials and the conformation of the museum space. In addition to concluding the well-defined axis from the Agorà degli Italici and the Sanctuary of Apollo, the project aims to recall the volume of residential blocks facing the sacred wall, re-establishing a relationship between the progress of the mountain and the building system. Terraces have therefore been constituted which, on the one hand, fade into the slope of the mountain and on the other side approach the ruins detaching from them. These large masses of land added become the first volume in which the museum exhibits are present. This volume, conceived as the main entrance to the museum area, is accessed through a sloping ramp that develops between two walls, one belonging to the great mass of land, and a second, slimmer and lighter. The museum is conceived as a system of masses obtained through the erosion of the ground: the museum rooms are dug into the ground itself, maintaining a rough finish that evokes an unfinished perception. This covering principle is superimposed over the roof, a completely finished element in metal, which aims to reunite the volumes of the exhibition halls and which leads the visitor inside the museum from the entrance to the tower. The tower is the final element of the museum system, it represents a landmark and allows you to observe the ruins from a high perspective. The volume of the tower is a body formed by two fragments of ground in which fit the metal balconies forming part of the roofing system.

L’analisi progettuale parte dall’identificazione di due sistemi distinti che, in costante relazione, costituiscono la conformazione della città di Delos. Un primo sistema si compone delle rovine che emergono dalla superficie rocciosa e irregolare dell’isola: il loro sedime segue l’orografia del luogo ed è costituito dalla prevalenza degli edifici esistenti. Il secondo sistema si sovrappone al primo rispondendo ad una logica compositiva più legata all’eccezionalità di alcuni edifici, tra i quali parte di quelli antichi, come Il Santuario di Apollo, le agorà, e il museo. Queste considerazioni hanno condotto la ricerca progettuale all’approfondimento del tema del rapporto dialettico che i due sistemi instaurano tra loro. Il momento di incontro e di confronto tra i due avviene, secondo la nostra analisi di progetto, in prossimità del museo. Questo diventa, difatti, l’elemento principale a cui assegnamo il ruolo di mediazione tra i due sistemi che dialogano, nel nostro progetto, attraverso l’utilizzo dei materiali e la conformazione dello spazio museale. Oltre a concludere l’asse ben definito dai fronti dell’Agorà degli italici e il Santuario di Apollo, il progetto si propone di rievocare la volumetria degli isolati residenziali che si affacciano sul muro sacro, ristabilendo un rapporto tra l’avanzamento del monte e il sistema dell’edificato. Sono stati quindi costituiti dei terrazzamenti che, da un lato sfumano nel declivio del monte e dall’altro si accostano alle rovine distaccandosi da esse. Queste grandi masse di terreno aggiunte diventano il primo volume entro cui è presente l’esposizione del museo. A questo volume, concepito come ingresso principale all’area museale, si accede attraverso una rampa inclinata che si sviluppa tra due pareti, una appartenente alla grande massa di terreno, e una seconda, più esile e leggera. Il museo è concepito come un sistema di masse che si ottengono attraverso l’erosione del terreno: le sale museali sono come scavate all’interno del terreno stesso, mantenendo una finitura grezza che vuole rievocare una percezione di non finito. A questo principio compositivo si sovrappone la copertura, un elemento totalmente finito, in metallo, che mira a riunificare i volumi delle sale espositive e che conduce il visitatore all’interno del museo dall’ingresso alla torre. La torre è l’elemento conclusivo del sistema del museo, rappresenta un landmark e consente di osservare le rovine da una prospettiva in elevato. Il volume della torre è un corpo formato da due frammenti di terreno entro cui si incastrano i ballatoi metallici facenti parte del sistema della copertura.