The project presents a new idea for the area of Th. Ferlazzo, where specific characteristics of the site and historical memory become the starting point of the project itself. It is the result of a reflection on the peculiarities of the complex, set with a design approach aimed at preserving mainly the existing and highlighting its value. Built to house the last stages of the production cycle, Th. Ferlazzo is characterized by a succession of volumes of different sizes connected by a central staircase, that used to join the floor just below the level of the road to the sea. The figurative expression that helped us to work on the area and to understand its complexity is a “village”. The idea was to create a multi-functional complex with receptive, cultural and more general activities that would restore the area's ancient vitality. Interventions on the building are punctual with small demolitions; the existing ones are consolidated while new independent structures are integrated in them without reaching the existing walls. The element that “darns” the complex is the staircase: the project completes the original stairs. It passes through the volumes of the complex "touching" the different rooms as a fast and uninterrupted public path to the sea. Along the way there are the linked buildings, with an exhibition path among the original machines, and the independent spaces for a scattered hotel. Landscape views to the sea and to the surroundings, staircases and paths, autonomous structures within the existing ones: they are the themes that recur as different solutions depending on the specificity of their application.

Il progetto immagina un nuovo futuro per l’area di Th Ferlazzo dove i caratteri specifici del sito si intrecciano con la memoria storica. È il frutto di una riflessione sulle peculiarità del complesso descritto con un approccio progettuale teso a conservare prevalentemente l’esistente e con lo scopo di risaltarne il valore. Costruito per ospitare le ultime fasi del ciclo produttivo, Th Ferlazzo è contraddistinto da un susseguirsi di volumi di differenti dimensioni collegati da una scala centrale che un tempo congiungeva il piano appena sotto la quota della strada al mare. Ogni ambiente era funzionale alle attività che ospitava; il borgo è l’espressione figurata a cui è stato fatto riferimento per interpretare la vita che caratterizzava il luogo e che diventa il nucleo fondante del progetto stesso. Si è pensato ad un complesso polifunzionale con attività ricettive, culturali e più generali di accoglienza che restituiscano all’area la sua antica vitalità in un’unione tra passato e futuro. Gli interventi sul fabbricato sono puntuali con demolizioni di piccola entità; l’esistente viene consolidato e si prevede l’inserimento di elementi e strutture indipendenti nel tentativo di legare il nuovo e il vecchio. L’elemento che cuce il complesso è la scala, in parte esistente ed in parte di progetto; essa si snoda tra i volumi “toccando” i diversi locali e costituendo un percorso pubblico veloce ed ininterrotto fino al mare. Lungo il suo tragitto si incontrano sia gli spazi concatenati, intesi come un percorso espositivo tra i macchinari originari, che gli spazi indipendenti, la cui natura viene esaltata ospitando le residenze di un albergo diffuso. Sguardo rivolto verso il mare e verso l’ambiente circostante, scale e percorsi che si intrecciano, strutture autonome all’interno di quelle esistenti sono i temi che ricorrono all’interno del progetto come soluzioni sempre differenti a seconda della specificità della loro applicazione.

Abitare oggi i percorsi del passato: rivivere la discesa verso il mare negli ex stabilimenti della pomice di Th Ferlazzo. 0-476 Nei solchi di un ghiacciaio inatteso. Lipari : riscoprire le bianche cave di pomice. Idee per il parco geominerario della pomice nel sito Unesco delle isole Eolie

CACCIATORI, MONICA;MINOCCI, SOPHIA;SCHIRINZI, ALESSIA
2017/2018

Abstract

The project presents a new idea for the area of Th. Ferlazzo, where specific characteristics of the site and historical memory become the starting point of the project itself. It is the result of a reflection on the peculiarities of the complex, set with a design approach aimed at preserving mainly the existing and highlighting its value. Built to house the last stages of the production cycle, Th. Ferlazzo is characterized by a succession of volumes of different sizes connected by a central staircase, that used to join the floor just below the level of the road to the sea. The figurative expression that helped us to work on the area and to understand its complexity is a “village”. The idea was to create a multi-functional complex with receptive, cultural and more general activities that would restore the area's ancient vitality. Interventions on the building are punctual with small demolitions; the existing ones are consolidated while new independent structures are integrated in them without reaching the existing walls. The element that “darns” the complex is the staircase: the project completes the original stairs. It passes through the volumes of the complex "touching" the different rooms as a fast and uninterrupted public path to the sea. Along the way there are the linked buildings, with an exhibition path among the original machines, and the independent spaces for a scattered hotel. Landscape views to the sea and to the surroundings, staircases and paths, autonomous structures within the existing ones: they are the themes that recur as different solutions depending on the specificity of their application.
GABAGLIO, ROSSANA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
Il progetto immagina un nuovo futuro per l’area di Th Ferlazzo dove i caratteri specifici del sito si intrecciano con la memoria storica. È il frutto di una riflessione sulle peculiarità del complesso descritto con un approccio progettuale teso a conservare prevalentemente l’esistente e con lo scopo di risaltarne il valore. Costruito per ospitare le ultime fasi del ciclo produttivo, Th Ferlazzo è contraddistinto da un susseguirsi di volumi di differenti dimensioni collegati da una scala centrale che un tempo congiungeva il piano appena sotto la quota della strada al mare. Ogni ambiente era funzionale alle attività che ospitava; il borgo è l’espressione figurata a cui è stato fatto riferimento per interpretare la vita che caratterizzava il luogo e che diventa il nucleo fondante del progetto stesso. Si è pensato ad un complesso polifunzionale con attività ricettive, culturali e più generali di accoglienza che restituiscano all’area la sua antica vitalità in un’unione tra passato e futuro. Gli interventi sul fabbricato sono puntuali con demolizioni di piccola entità; l’esistente viene consolidato e si prevede l’inserimento di elementi e strutture indipendenti nel tentativo di legare il nuovo e il vecchio. L’elemento che cuce il complesso è la scala, in parte esistente ed in parte di progetto; essa si snoda tra i volumi “toccando” i diversi locali e costituendo un percorso pubblico veloce ed ininterrotto fino al mare. Lungo il suo tragitto si incontrano sia gli spazi concatenati, intesi come un percorso espositivo tra i macchinari originari, che gli spazi indipendenti, la cui natura viene esaltata ospitando le residenze di un albergo diffuso. Sguardo rivolto verso il mare e verso l’ambiente circostante, scale e percorsi che si intrecciano, strutture autonome all’interno di quelle esistenti sono i temi che ricorrono all’interno del progetto come soluzioni sempre differenti a seconda della specificità della loro applicazione.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/143580