Atrio. An autonomous vehicle service in a driverless society

Technological progress is helping to outline the future prospects of contemporary design practices in terms of Design Driven Innovation. Also with regard to mobility, already the key player of important chapters in the history of design, new possible applications are being devised. Autonomous driving makes the vehicle an open-air computer, transforming its dynamics and ways of use. As a consequence, the transformation of human environments and lifestyles will only be the natural result of such a process. As the importance of the interaction between infrastructures and technology increases, a hyper-connected city will replace our current reality, creating renewed experiences of urban mobility. Due to these developments we face with the challenge of conceiving a product that can adapt to it. To answer the research question, the first part of the thesis follows two parallel subjects, tourism and food. First, these two topics are analyzed individually. Then, in relation to mobility, they are compared through a radar system, according to common parameters. The brief is based upon the results, the requirements of which are met with reference to the case studies of the research. The project introduces Atrio, a self driving electric carsharing service planned for 2030. In line with the tools and methods of designing driverless cars, the heart of the project arises from the interiors, derived from the layout according to the behavior. The focus then shifts to the outside. The spaces are designed to add a value to the experience, that goes beyond the mere movement from one site to another, with the aim of providing a total and immersive sensory involvement to the passenger. Originally, the atrium was the central element that gave rise to rooms, corridors, gardens and courtyards. In the same way, the vehicle behaves like an atrium, but a mobile one, and with a double value: it is a Domus where you can taste dishes, but it is also a space that allows visitors to get to know and fully experience the characteristic places of the city, through the use of technologies with human-size sensations. In order to fully understand the opportunities that this product offers, it is necessary to exploit a systemic service support, developed to help the user in the phases preceding and following the tour. This section has been defined according to the stakeholder map, the definition of synergies between the ecosystems contributing to the use and their complexity. The integration of a physical and technical performance dimension with the intangible qualities of the product, that make the service accessible and desirable, guarantees an experience that may well represent a basis for the creation of an urban center that will be interconnected, cooperating and inclusive for all the different actors involved.

Se il progresso tecnologico sta contribuendo a delineare le prospettive future delle pratiche del design contemporaneo in termini di Design Driven Innovation, anche per la mobilità, già protagonista di capitoli rilevanti della storia della progettazione, si stanno ideando nuove possibilità applicative. La guida autonoma rende il veicolo un computer a cielo aperto, tramutandone dinamiche ed utilizzo. Di conseguenza, la trasformazione di ambienti e stili di vita dell’uomo sarà solo il naturale risultato di un tale processo. Con l’affermarsi dell’interazione tra infrastrutture e tecnologia, un’iperconnessa città andrà a sostituire la nostra realtà attuale, delineando rinnovate esperienze di mobilità urbana. Tali evoluzioni ci pongono davanti alla sfida di concepire un prodotto in grado di adattarvisi. Per rispondere a tale domanda di ricerca, la prima parte della tesi si sviluppa secondo due assi paralleli, turismo e cibo, analizzati in un primo momento singolarmente e in relazione alla mobilità, per poi essere comparati attraverso un sistema a radar secondo parametri comuni. Dai risultati si ottiene il brief, i cui requisiti sono soddisfatti in riferimento ai casi studio della ricerca. Il progetto introduce Atrio, un servizio di car sharing elettrico a guida autonoma previsto per il 2030. In linea con gli strumenti e i metodi di progettazione delle vetture driverless, il cuore del progetto nasce dagli interni, derivati dal layout secondo il comportamento, per poi spostare l’attenzione verso l’esterno. Gli spazi sono pensati per creare un valore aggiunto all’esperienza che vada oltre il mero spostamento da un sito all’altro, con lo scopo di fornire un totale ed immersivo coinvolgimento sensoriale al passeggero. In origine, l’atrio rappresentava l’elemento centrale da cui si originavano stanze, corridoi, giardini e cortili. Allo stesso modo, il veicolo si comporta come un atrio, ma mobile e con duplice valenza: è una Domus per degustare pietanze ma è anche uno spazio che permette ai visitatori di conoscere e vivere a pieno i luoghi caratteristici della città, attraverso l’utilizzo di tecnologie e sensazioni a misura d’uomo. Per comprendere le opportunità che questo prodotto offre, è necessario avvalersi del supporto di un servizio sistemico, sviluppato per affiancare l’utente nelle fasi precedenti e seguenti il tour. Tale sezione è stata declinata secondo la mappa degli stakeholder, la definizione delle sinergie tra gli ecosistemi che concorrono durante l’utilizzo e la relativa complessità. L’integrazione di una dimensione fisica e tecnico-prestazionale con le qualità intangibili del prodotto, che rendono il servizio accessibile e desiderabile, garantiscono un’esperienza che può ben rappresentare una base per la creazione di un centro urbano interconnesso, cooperante e inclusivo per i diversi attori che ne prendono parte.