Dying is a semiotic act. As producers of signs, dying and consequent mourning are semiotic processes. The project Persephone analyses socio-semiotical and anthropological elaboration of grief as commemorating practices. The work investigates motives that make society adopt certain behaviours, specifically symbolical mediations which allow access to mourning and transmission of the memory. The present thesis work is to examine attitudes to death and the topic of post-mortem, considering customs adopted through the years from archaic to contemporary cultures. Its objective is not to give a response but to open a dialogue in order to let everyone of us formulate questions essential for the phenomenon of death, an event common for everyone, that is omnipresent but marginalised. Various controversies and beliefs manifest themselves around this topic. However, respective design developments are few. The research clearly shows that commemorating practices interest rather the living, not the dead. Therefore, the project Persephone offers an alternative solution to these practices that till now have almost always been dominated by religious dogmata. What happens to my body after death? What and how will others remember me? The present work highlights the strong desire to transmit, innate in human instinct. The project Persephone suggests to satisfy the need for a more personal commemoration which would not follow established dogmata. It aims to shorten the distance between those who remains and the memory of those who die. It concerns the process of memory activation via a symbolic reconstruction of a communication experience with the diseased, using the concept of light. The light appears on a phatic gesture, on the use of an artifact. Activation of a memory of a deceased by means of interaction with a luminous artifact is the projected design output, instrumental to reach the indicated objectives. It is born from the need for a more personal commemoration which would be free from set conventions. The necessity to develop this work comes from the initial questioning, presented in more detail in the conclusive phase, seeking to validate the studies and to elaborate a design solution as a product of research and a series of dialogic relations.

Morire è un atto semiotico. L'atto del morire e il conseguente lutto sono processi semiotici poiché produttori di segni. Il progetto Persephone analizza le condizioni socio-semiotiche e antropologiche dell’elaborazione del lutto, come le pratiche di commemorazione. Il lavoro indaga i motivi che spingono la società ad adottare questi o quei comportamenti, ovvero le mediazioni simboliche che permettono l’accesso al lutto e la trasmissione del ricordo. Il presente lavoro di tesi si occupa di esaminare il rapporto degli uomini con la morte e il discorso post-mortem, ripercorrendo le modalità adottate nel corso degli anni dalla cultura arcaica a quella contemporanea, con l’obiettivo non di dare una risposta, ma di aprire un dialogo per far affiorare in ognuno di noi domande inerenti a un evento comune a tutti, onnipresente, ma emarginato. Varie controversie e credenze si manifestano attorno all’argomento morte. Pochi però sono gli sviluppi progettuali in merito. Dalla ricerca è emerso chiaramente che le pratiche di commemorazione interessano i vivi più che i morti. Per questo il progetto Persephone si propone di offrire una soluzione alternativa a queste pratiche, che fino ad ora sono quasi sempre state dominio di precetti religiosi. Cosa ne sarà del mio corpo dopo la morte? Cosa e come gli altri si ricorderanno di me? Si evidenzia nell’elaborato il forte desiderio di tramandare insito nell'istinto umano. Il progetto Persephone si propone di soddisfare l’esigenza di una commemorazione più personale che non segue dogmi prestabiliti, con l’obiettivo di limare la distanza tra chi resta e il ricordo di chi muore. Si tratta di un processo di attivazione del ricordo tramite la ricostruzione simbolica di un’esperienza di comunicazione con il defunto, sfruttando il concetto di luce. La luce si palesa attraverso un gesto fatico mediante l’utilizzo di un artefatto. Attivare il ricordo di una persona defunta attraverso l’interazione con un artefatto luminoso è infatti l'output progettuale scelto per raggiungere l'obiettivo, nato dall'esigenza di una maniera di commemorazione più personale e che non seguisse dogmi prestabiliti. Il bisogno di sviluppare questo progetto nasce da un interrogativo iniziale, che viene ripreso in fase conclusiva, per avvalorare lo studio e fornire una risposta progettuale che è frutto del percorso di ricerca e prodotto di una serie di relazioni dialogiche.

Persephone. Artefatti fatici come forma di interazione rituale con la memoria di un defunto

Di MICHELE, CHIARA
2017/2018

Abstract

Dying is a semiotic act. As producers of signs, dying and consequent mourning are semiotic processes. The project Persephone analyses socio-semiotical and anthropological elaboration of grief as commemorating practices. The work investigates motives that make society adopt certain behaviours, specifically symbolical mediations which allow access to mourning and transmission of the memory. The present thesis work is to examine attitudes to death and the topic of post-mortem, considering customs adopted through the years from archaic to contemporary cultures. Its objective is not to give a response but to open a dialogue in order to let everyone of us formulate questions essential for the phenomenon of death, an event common for everyone, that is omnipresent but marginalised. Various controversies and beliefs manifest themselves around this topic. However, respective design developments are few. The research clearly shows that commemorating practices interest rather the living, not the dead. Therefore, the project Persephone offers an alternative solution to these practices that till now have almost always been dominated by religious dogmata. What happens to my body after death? What and how will others remember me? The present work highlights the strong desire to transmit, innate in human instinct. The project Persephone suggests to satisfy the need for a more personal commemoration which would not follow established dogmata. It aims to shorten the distance between those who remains and the memory of those who die. It concerns the process of memory activation via a symbolic reconstruction of a communication experience with the diseased, using the concept of light. The light appears on a phatic gesture, on the use of an artifact. Activation of a memory of a deceased by means of interaction with a luminous artifact is the projected design output, instrumental to reach the indicated objectives. It is born from the need for a more personal commemoration which would be free from set conventions. The necessity to develop this work comes from the initial questioning, presented in more detail in the conclusive phase, seeking to validate the studies and to elaborate a design solution as a product of research and a series of dialogic relations.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2018
2017/2018
Morire è un atto semiotico. L'atto del morire e il conseguente lutto sono processi semiotici poiché produttori di segni. Il progetto Persephone analizza le condizioni socio-semiotiche e antropologiche dell’elaborazione del lutto, come le pratiche di commemorazione. Il lavoro indaga i motivi che spingono la società ad adottare questi o quei comportamenti, ovvero le mediazioni simboliche che permettono l’accesso al lutto e la trasmissione del ricordo. Il presente lavoro di tesi si occupa di esaminare il rapporto degli uomini con la morte e il discorso post-mortem, ripercorrendo le modalità adottate nel corso degli anni dalla cultura arcaica a quella contemporanea, con l’obiettivo non di dare una risposta, ma di aprire un dialogo per far affiorare in ognuno di noi domande inerenti a un evento comune a tutti, onnipresente, ma emarginato. Varie controversie e credenze si manifestano attorno all’argomento morte. Pochi però sono gli sviluppi progettuali in merito. Dalla ricerca è emerso chiaramente che le pratiche di commemorazione interessano i vivi più che i morti. Per questo il progetto Persephone si propone di offrire una soluzione alternativa a queste pratiche, che fino ad ora sono quasi sempre state dominio di precetti religiosi. Cosa ne sarà del mio corpo dopo la morte? Cosa e come gli altri si ricorderanno di me? Si evidenzia nell’elaborato il forte desiderio di tramandare insito nell'istinto umano. Il progetto Persephone si propone di soddisfare l’esigenza di una commemorazione più personale che non segue dogmi prestabiliti, con l’obiettivo di limare la distanza tra chi resta e il ricordo di chi muore. Si tratta di un processo di attivazione del ricordo tramite la ricostruzione simbolica di un’esperienza di comunicazione con il defunto, sfruttando il concetto di luce. La luce si palesa attraverso un gesto fatico mediante l’utilizzo di un artefatto. Attivare il ricordo di una persona defunta attraverso l’interazione con un artefatto luminoso è infatti l'output progettuale scelto per raggiungere l'obiettivo, nato dall'esigenza di una maniera di commemorazione più personale e che non seguisse dogmi prestabiliti. Il bisogno di sviluppare questo progetto nasce da un interrogativo iniziale, che viene ripreso in fase conclusiva, per avvalorare lo studio e fornire una risposta progettuale che è frutto del percorso di ricerca e prodotto di una serie di relazioni dialogiche.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/143740