We live in an unpredictable world where phenomena overlap and intertwine with the intricacy of a coral branch. Concepts of beginning and end, causation and effect appear fuzzy, vague and in some cases ineffable. The network gets even denser when it comes to dealing with social issues, making hard and often arbitrary the task of defining policies and regulating them. For this reason, models that are respectful of complexity are fundamental for a correct comprehension of the world around us in which we are asked to make decisions. Despite being powerful those models are inaccessible to the majority, only available to few specialists. This drives to the necessity of what Edgar Morin defines as “cognitive democracy”, a civic necessity of a complex society. This thesis analyses the relations between semiotics and complexity theory, to define a testing method to evaluate interfaces used for complex data representation. The project started from a research published in 2018 by the department of statistics and quantitative methods of Bicocca university, which aimed to analyse deprivation of immigrants in Lombardy through multidimensional clustering and visualising it using Self Organising Maps to render the complexity of the phenomenon. The thesis’ purpose is to study complex thinking and semiotics’ tools; particularly the analysis process of the research on poverty is deconstructed and synthesised in view of the model of  complexity proposed by Murray Gell-Mann, Relevance theory from Sperber & Wilson and the semiotic triangle proposed by Bonfantini. This way an experimental testing method is designed and applied in this case to analyse and implement data visualisation through Self Organising Maps. The result of repeated iterations of testing and implementation is a data visualisation web platform, designed with the purpose of making complex information without flattening it. The approach to the representation is structural rather than numeric, aimed to represent a continuous entity rather than a set of discrete ones. The focus of the visualisation is to show a portrait of the phenomenon, a stylisation of it; in order to access it, as far as possible,  in its entirety, enhancing its facets. The platform could be part of a bigger online structure of social data and related policy. Creating a bridge between citizen, social issues and institutions.

Viviamo in un mondo imprevedibile, dove i fenomeni si intersecano come i rami intricati di un corallo. I concetti di inizio e fine, di causa ed effetto, appaiono sfumati, talvolta inappropriati. La trama della rete si infittisce quando si tratta di problematiche sociali, rendendo il compito di definire leggi e normative che regolano questi ambiti arduo e spesso arbitrario. Per questo motivo modelli rispettosi della complessità si rivelano fondamentali per una corretta comprensione del mondo che ci circonda e nel cui ambito siamo chiamati a prendere decisioni. Tuttavia per quanto potenti tali modelli risultano inaccessibili alla maggioranza, alla sola portata di pochi specialisti. Questo porta alla necessità di quella che Edgar Morin definisce “democrazia cognitiva”, come necessità a livello civico in una società complessa. Con questa tesi si vogliono analizzare i rapporti tra semiotica e teoria della complessità per definire un metodo di testing che aiuti a valutare le interfacce utilizzate per la rappresentazione di dati complessi. Si è partiti dalla ricerca pubblicata nel 2018 dal dipartimento di statistica e metodi quantitativi dell’università Bicocca di Milano, ricerca che proprio in un’ottica di complessità utilizzava strumenti di clustering multidimensionale rappresentato poi con Self Organizing Map, per visualizzare lo stato di deprivazione della popolazione immigrata in Lombardia rispettando la natura complessa del fenomeno. La tesi si occupa quindi di operare un’analisi del pensiero complesso e degli strumenti semiotici; in particolare si decostruisce il processo di analisi applicato nell’ambito della ricerca sulla povertà nell’ottica di una sintesi tra il modello di complessità proposto da Murray Gell-Mann, della teoria della pertinenza di Sperber e Wilson e del triangolo semiotico riorganizzato da Bonfantini. In questo modo si costruisce un metodo sperimentale di testing di interfacce complesse, usato in questo caso per implementare la visualizzazione tramite Self Organizing Map. Il risultato di iterazioni successive di test e implementazione é lo sviluppo di una piattaforma web di visualizzazione dati, costruita con il proposito di rendere accessibile l’informazione complessa senza appiattirla. L’approccio alla rappresentazione è strutturale piuttosto che numerico, volto alla rappresentazione di un continuo piuttosto che un insieme di parti discrete. L’obiettivo è quello di mostrare un ritratto del fenomeno, una sua stilizzazione; che permetta di accedervi, per quanto possibile, nella sua interezza valorizzandone le sfaccettature.  La piattaforma potrebbe essere parte di una più grossa struttura online di visualizzazione di dati sociali e relative normative. Facendo da punto di contatto tra cittadino, problematiche sociali e istituzioni.

Design e informazione : stilizzare la complessitaà per una democrazia cognitiva. Un approccio semiotico alla rappresentazione strutturale di fenomeni sociali complessi

CERIOLI, NICOLA GUIDO
2017/2018

Abstract

We live in an unpredictable world where phenomena overlap and intertwine with the intricacy of a coral branch. Concepts of beginning and end, causation and effect appear fuzzy, vague and in some cases ineffable. The network gets even denser when it comes to dealing with social issues, making hard and often arbitrary the task of defining policies and regulating them. For this reason, models that are respectful of complexity are fundamental for a correct comprehension of the world around us in which we are asked to make decisions. Despite being powerful those models are inaccessible to the majority, only available to few specialists. This drives to the necessity of what Edgar Morin defines as “cognitive democracy”, a civic necessity of a complex society. This thesis analyses the relations between semiotics and complexity theory, to define a testing method to evaluate interfaces used for complex data representation. The project started from a research published in 2018 by the department of statistics and quantitative methods of Bicocca university, which aimed to analyse deprivation of immigrants in Lombardy through multidimensional clustering and visualising it using Self Organising Maps to render the complexity of the phenomenon. The thesis’ purpose is to study complex thinking and semiotics’ tools; particularly the analysis process of the research on poverty is deconstructed and synthesised in view of the model of  complexity proposed by Murray Gell-Mann, Relevance theory from Sperber & Wilson and the semiotic triangle proposed by Bonfantini. This way an experimental testing method is designed and applied in this case to analyse and implement data visualisation through Self Organising Maps. The result of repeated iterations of testing and implementation is a data visualisation web platform, designed with the purpose of making complex information without flattening it. The approach to the representation is structural rather than numeric, aimed to represent a continuous entity rather than a set of discrete ones. The focus of the visualisation is to show a portrait of the phenomenon, a stylisation of it; in order to access it, as far as possible,  in its entirety, enhancing its facets. The platform could be part of a bigger online structure of social data and related policy. Creating a bridge between citizen, social issues and institutions.
FATTORE, MARCO
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2018
2017/2018
Viviamo in un mondo imprevedibile, dove i fenomeni si intersecano come i rami intricati di un corallo. I concetti di inizio e fine, di causa ed effetto, appaiono sfumati, talvolta inappropriati. La trama della rete si infittisce quando si tratta di problematiche sociali, rendendo il compito di definire leggi e normative che regolano questi ambiti arduo e spesso arbitrario. Per questo motivo modelli rispettosi della complessità si rivelano fondamentali per una corretta comprensione del mondo che ci circonda e nel cui ambito siamo chiamati a prendere decisioni. Tuttavia per quanto potenti tali modelli risultano inaccessibili alla maggioranza, alla sola portata di pochi specialisti. Questo porta alla necessità di quella che Edgar Morin definisce “democrazia cognitiva”, come necessità a livello civico in una società complessa. Con questa tesi si vogliono analizzare i rapporti tra semiotica e teoria della complessità per definire un metodo di testing che aiuti a valutare le interfacce utilizzate per la rappresentazione di dati complessi. Si è partiti dalla ricerca pubblicata nel 2018 dal dipartimento di statistica e metodi quantitativi dell’università Bicocca di Milano, ricerca che proprio in un’ottica di complessità utilizzava strumenti di clustering multidimensionale rappresentato poi con Self Organizing Map, per visualizzare lo stato di deprivazione della popolazione immigrata in Lombardia rispettando la natura complessa del fenomeno. La tesi si occupa quindi di operare un’analisi del pensiero complesso e degli strumenti semiotici; in particolare si decostruisce il processo di analisi applicato nell’ambito della ricerca sulla povertà nell’ottica di una sintesi tra il modello di complessità proposto da Murray Gell-Mann, della teoria della pertinenza di Sperber e Wilson e del triangolo semiotico riorganizzato da Bonfantini. In questo modo si costruisce un metodo sperimentale di testing di interfacce complesse, usato in questo caso per implementare la visualizzazione tramite Self Organizing Map. Il risultato di iterazioni successive di test e implementazione é lo sviluppo di una piattaforma web di visualizzazione dati, costruita con il proposito di rendere accessibile l’informazione complessa senza appiattirla. L’approccio alla rappresentazione è strutturale piuttosto che numerico, volto alla rappresentazione di un continuo piuttosto che un insieme di parti discrete. L’obiettivo è quello di mostrare un ritratto del fenomeno, una sua stilizzazione; che permetta di accedervi, per quanto possibile, nella sua interezza valorizzandone le sfaccettature.  La piattaforma potrebbe essere parte di una più grossa struttura online di visualizzazione di dati sociali e relative normative. Facendo da punto di contatto tra cittadino, problematiche sociali e istituzioni.
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