DrawMeAStory. Integrating story telling and drawing skills

Nowadays, we’re all used to communicate with each other through the most modern means at our disposal: e-mails, instant messaging, video calls, social network. Pen and paper stand aside to make way for “the new”, and those “walls” initially thought as impossible to break are now seen in a different way. With technological progress, all generations are touched by new technologies, each in a different way, and each with their difficulties. If young generations find it easier to approach social networks and such with increasing interest, learning on their own their functionalities very quickly and not just as a communicative mean, on the other hand a more limited usage is registered more and more as we move to higher age ranges. If writing a text message or a letter is taken for granted by basically any generation, the same can’t be said for all those individuals presenting disabilities, either mild or severe. Using a cellphone or a computer can become an extremely complex task based on the severity of one’s disability, to the point of becoming a completely useless tool in case of severe motor, cognitive and/or communicative disabilities. Among all disabilities, autism is probably the one with the hardest “barriers”: the relational ones. The individual shows difficulties in communicating with others or is even unable to, restricting oneself to interacting (even if not without difficulties) with family members but mainly with their own “personal world”, perceived as safer and more familiar when compared to the outside world. Where and where written or spoken language can’t do much, most of the times art represent a solution: in many occasions drawings, sketches and such are used as a way of interpreting feeling or ideas of an individual without requiring a direct interaction with another individual. In this thesis, the app DrawMeAStory, developed for Android devices is introduced, with the aim of integrating storytelling and drawing skills. During childhood, fairytales and stories concur in the development of imaginations and other cognitive abilities: by integrating storytelling with the chance of using one’s imagination in order to create its characters together with another users the app searches for a solution to the relational problem; by adding specific tasks under the form of “mini-games”, created with the purpose of developing other cognitive abilities such as memory, image recognition and such, the app also tries to join the educational purpose and the purpose of reducing the communicative barrier created by the disability itself.

Al giorno d’oggi, siamo tutti abituati ad utilizzare i mezzi di comunicazione più tecnologici e recenti a nostra disposizione: e-mail, messaggistica istantanea, videochiamate, social network. Carta e penna cedono il passo al moderno, e quelle che prima rappresentavano barriere insormontabili sono ora ridimensionate. Con il progresso tecnologico, tutte le generazioni sono interessate dalle nuove tecnologie, chi più chi meno, e con difficoltà diverse. Se da un lato i giovani si accostano con maggior interesse a social network ed applicazioni simili, apprendendo in autonomia il loro funzionamento in tempi rapidi non sono per comunicare, si registra invece un utilizzo più limitato man mano che si analizzano fasce d’età superiori. Se scrivere un SMS o una lettera viene dato relativamente per scontato da qualsiasi generazione, lo stesso non può dirsi per tutti quegli individui affetti da disabilità più o meno gravi. Utilizzare un telefono o un computer può trasformarsi in un task estremamente complesso in base alla disabilità di un individuo, finanche diventare uno strumento del tutto inutile in caso di disabilità motorie, cognitive e/o comunicative gravi. L’autismo, tra tutte le disabilità, rappresenta forse quella con la barriera più difficile da superare: quella relazionale. L’individuo fatica a comunicare con gli altri individui o ne è addirittura incapace, limitandosi ad interagire (seppur con difficoltà) con i familiari ma maggiormente con la propria sfera interiore, percepita come sicura e familiare rispetto “all’ignoto” rappresentato dal mondo esterno. Là dove il linguaggio scritto o parlato non ottiene risultati, spesso l’arte può rappresentare una soluzione: in molti contesti ci si serve di disegni, schizzi e opere d’arte per interpretare i sentimenti o le idee di un individuo senza che venga richiesta un’interazione in prima persona. In questa tesi viene introdotta l’applicazione DrawMeAStory, sviluppata per dispositivi mobili con sistema operativo Android, che cerca di accomunare lo storytelling con le abilità artistiche del soggetto. Specie durante l’infanzia, le fiabe e i racconti aiutano a sviluppare la fantasia ed altre abilità cognitive: integrando lo storytelling con la possibilità di utilizzare la propria fantasia per crearne i personaggi insieme ad un altro utente si cerca una soluzione al problema relazionale, e l’aggiunta di task atti a sviluppare altre capacità cognitive sotto forma di minigiochi si pone di accostare l’obiettivo formativo con quello di ridurre la barriera comunicativa creata dalla disabilità stessa.