Il lavoro di tesi ha come obiettivo la progettazione di un brano di città nell’area delle Caserme XXIV Maggio, Magenta e Carroccio a Pagano, Milano. La dismissione di tali Caserme ha fornito l’occasione per affrontare la progettazione di una consistente porzione di città a cavallo tra il tessuto urbano consolidato e quello più rarefatto tipico della città moderna, in una posizione di bordo tra due realtà, modi differenti di vivere e prima ancora di costruire la città. Il progetto prende le mosse da quelle che, per un certo periodo di tempo, sono state le intenzioni di Comune di Milano e Accademia di Brera di trasferire una parte dell’attività didattica all’interno dell’area in esame in aggiunta a spazi per l’abitare e lavorare distinti dalla realtà accademica. Il nostro lavoro si è concentrato sul tentativo di far coesistere le diverse situazioni favorendone l’interazione, lo scambio e il crearsi di nuove relazioni. Ecco l’articolarsi del programma funzionale in: residenze, case-bottega, Accademia di Belle Arti e Performing Arts, spazi e padiglioni espositivi, mercato coperto, coworking e uno studio di spazio aperto dove il portico svolge il ruolo fondamentale di filtro per mettere in relazione spazi e ambiti di vita differenti del complesso. ll progetto è strutturato a partire dagli orientamenti rigidamente ortogonali che caratterizzano l’impianto delle caserme esistenti diventando il modus operandi che regola l’intero intervento, ad eccezione di alcune rotture volte ad enfatizzare l’ingresso della città all’interno dell’area, prima negato. La condizione di studio, propria del progetto di tesi, ha fornito la possibilità di demolire la Caserma Magenta di via Mascheroni per aprirsi all’opportunità di progettare un intero fronte urbano e articolare un sistema di relazioni tra le parti in grado di dissolvere i limiti con il contesto, ponendo il progetto come un punto focale, un nodo nel quale giungono tensioni differenti solo apparentemente inconciliabili, dando vita a nuovi possibili intrecci.

Il lavoro di tesi ha come obiettivo la progettazione di un brano di città nell’area delle Caserme XXIV Maggio, Magenta e Carroccio a Pagano, Milano. La dismissione di tali Caserme ha fornito l’occasione per affrontare la progettazione di una consistente porzione di città a cavallo tra il tessuto urbano consolidato e quello più rarefatto tipico della città moderna, in una posizione di bordo tra due realtà, modi differenti di vivere e prima ancora di costruire la città. Il progetto prende le mosse da quelle che, per un certo periodo di tempo, sono state le intenzioni di Comune di Milano e Accademia di Brera di trasferire una parte dell’attività didattica all’interno dell’area in esame in aggiunta a spazi per l’abitare e lavorare distinti dalla realtà accademica. Il nostro lavoro si è concentrato sul tentativo di far coesistere le diverse situazioni favorendone l’interazione, lo scambio e il crearsi di nuove relazioni. Ecco l’articolarsi del programma funzionale in: residenze, case-bottega, Accademia di Belle Arti e Performing Arts, spazi e padiglioni espositivi, mercato coperto, coworking e uno studio di spazio aperto dove il portico svolge il ruolo fondamentale di filtro per mettere in relazione spazi e ambiti di vita differenti del complesso. ll progetto è strutturato a partire dagli orientamenti rigidamente ortogonali che caratterizzano l’impianto delle caserme esistenti diventando il modus operandi che regola l’intero intervento, ad eccezione di alcune rotture volte ad enfatizzare l’ingresso della città all’interno dell’area, prima negato. La condizione di studio, propria del progetto di tesi, ha fornito la possibilità di demolire la Caserma Magenta di via Mascheroni per aprirsi all’opportunità di progettare un intero fronte urbano e articolare un sistema di relazioni tra le parti in grado di dissolvere i limiti con il contesto, ponendo il progetto come un punto focale, un nodo nel quale giungono tensioni differenti solo apparentemente inconciliabili, dando vita a nuovi possibili intrecci.

Un nuovo paesaggio urbano per l'area delle caserme a Pagano : le residenze e la nuova Accademia di Brera

ALLOCCHIO, EDOARDO;MODESTI, MARCO
2017/2018

Abstract

Il lavoro di tesi ha come obiettivo la progettazione di un brano di città nell’area delle Caserme XXIV Maggio, Magenta e Carroccio a Pagano, Milano. La dismissione di tali Caserme ha fornito l’occasione per affrontare la progettazione di una consistente porzione di città a cavallo tra il tessuto urbano consolidato e quello più rarefatto tipico della città moderna, in una posizione di bordo tra due realtà, modi differenti di vivere e prima ancora di costruire la città. Il progetto prende le mosse da quelle che, per un certo periodo di tempo, sono state le intenzioni di Comune di Milano e Accademia di Brera di trasferire una parte dell’attività didattica all’interno dell’area in esame in aggiunta a spazi per l’abitare e lavorare distinti dalla realtà accademica. Il nostro lavoro si è concentrato sul tentativo di far coesistere le diverse situazioni favorendone l’interazione, lo scambio e il crearsi di nuove relazioni. Ecco l’articolarsi del programma funzionale in: residenze, case-bottega, Accademia di Belle Arti e Performing Arts, spazi e padiglioni espositivi, mercato coperto, coworking e uno studio di spazio aperto dove il portico svolge il ruolo fondamentale di filtro per mettere in relazione spazi e ambiti di vita differenti del complesso. ll progetto è strutturato a partire dagli orientamenti rigidamente ortogonali che caratterizzano l’impianto delle caserme esistenti diventando il modus operandi che regola l’intero intervento, ad eccezione di alcune rotture volte ad enfatizzare l’ingresso della città all’interno dell’area, prima negato. La condizione di studio, propria del progetto di tesi, ha fornito la possibilità di demolire la Caserma Magenta di via Mascheroni per aprirsi all’opportunità di progettare un intero fronte urbano e articolare un sistema di relazioni tra le parti in grado di dissolvere i limiti con il contesto, ponendo il progetto come un punto focale, un nodo nel quale giungono tensioni differenti solo apparentemente inconciliabili, dando vita a nuovi possibili intrecci.
DEL PEDRO PERA, ANDREA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
Il lavoro di tesi ha come obiettivo la progettazione di un brano di città nell’area delle Caserme XXIV Maggio, Magenta e Carroccio a Pagano, Milano. La dismissione di tali Caserme ha fornito l’occasione per affrontare la progettazione di una consistente porzione di città a cavallo tra il tessuto urbano consolidato e quello più rarefatto tipico della città moderna, in una posizione di bordo tra due realtà, modi differenti di vivere e prima ancora di costruire la città. Il progetto prende le mosse da quelle che, per un certo periodo di tempo, sono state le intenzioni di Comune di Milano e Accademia di Brera di trasferire una parte dell’attività didattica all’interno dell’area in esame in aggiunta a spazi per l’abitare e lavorare distinti dalla realtà accademica. Il nostro lavoro si è concentrato sul tentativo di far coesistere le diverse situazioni favorendone l’interazione, lo scambio e il crearsi di nuove relazioni. Ecco l’articolarsi del programma funzionale in: residenze, case-bottega, Accademia di Belle Arti e Performing Arts, spazi e padiglioni espositivi, mercato coperto, coworking e uno studio di spazio aperto dove il portico svolge il ruolo fondamentale di filtro per mettere in relazione spazi e ambiti di vita differenti del complesso. ll progetto è strutturato a partire dagli orientamenti rigidamente ortogonali che caratterizzano l’impianto delle caserme esistenti diventando il modus operandi che regola l’intero intervento, ad eccezione di alcune rotture volte ad enfatizzare l’ingresso della città all’interno dell’area, prima negato. La condizione di studio, propria del progetto di tesi, ha fornito la possibilità di demolire la Caserma Magenta di via Mascheroni per aprirsi all’opportunità di progettare un intero fronte urbano e articolare un sistema di relazioni tra le parti in grado di dissolvere i limiti con il contesto, ponendo il progetto come un punto focale, un nodo nel quale giungono tensioni differenti solo apparentemente inconciliabili, dando vita a nuovi possibili intrecci.
Tesi di laurea Magistrale
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