Architettura frattale in Africa. Teoria e applicazione progettuale. Un nuovo polo universitario per Kaya

As a result of our research we have found that the study of fractal villages in Africa is a theme studied mostly by mathematicians fascinated by opportunities that they offer but little depth from the work of architecture. Today there is almost no study of this architectural and cultural heritage that we believe should be rediscovered and preserved. The lack of attention to these goods unfortunately comes also from the inhabitants themselves who have suffered the invasion of the industrial society that has caused a departure from what are the traditional uses and values of the villages in favor of a modern lifestyle. It is evident a passive acceptance of the western influences that have supported the adoption of technologies and solution not well adapted to the African habitat. On the basis of these data we consider the development of a critical awareness of the phenomenon and the creation of schools of architecture in Africa. This could involve the formation of architects born and raised in this context capable of gathering and developing the challenges of today's Africa and that of the coming decades. The spontaneous architecture of the fractal village and its uniqueness are the key point for demonstration of our thesis. The self organizing and self resembling properties of the Africa land distribution and its harmony with environment have been used by us to do our project. The choice to compose the architectural pole according to the rules of fractals apparently random but complex logic offers a possible solution to a new way of thinking about architecture in Africa. Final objective is to give a nucleus of future research on the theme of architecture. We then concentrated on finding a suitable place for our needs, which was then identified with Burkina Faso. Its central location in western Africa, the high concentration of rural population and the lack of university facilities have made this country the subject of our research. Analyzing the data of the major cities of Burkina Faso it emerged that the city of Kaya is the most strategic for the presence of a developed infrastructure network, for the position with respect to the capital and adjacent States and because in continuous urban growth but placed in a region high concentration of villages.

A seguito delle nostre ricerche abbiamo constatato che gli studi sui villaggi frattali in Africa sono un tema studiato perlopiù da matematici affascinati dalle opportunità che essi offrono ma poco approfondito dal mondo dell’architettura. Ad oggi risulta quasi assente uno studio di questo patrimonio architettonico e culturale che riteniamo dovrebbe essere riscoperto e preservato. La mancanza di attenzione verso questi beni purtroppo giunge anche da parte degli abitanti stessi i quali hanno subito l’invasione della società industriale che ha causato un allontanamento da quelli che sono gli usi e valori tradizionali dei villaggi a favore di uno stile di vita moderno. Risulta evidente un’accettazione passiva delle influenze occidentali che hanno comportato l’adozione di tecnologie e soluzioni poco adatte all’habitat africano. Sulla base di questi dati riteniamo importante lo sviluppo di una coscienza critica del fenomeno e la creazione di scuole di architettura nel territorio africano. Questo comporterebbe la formazione di architetti nati e cresciuti in questo contesto, capaci di raccogliere e sviluppare le sfide dell’Africa di oggi e quella dei prossimi decenni. L’architettura “spontanea” propria del villaggio frattale e la sua unicità sono il punto chiave per la dimostrazione della nostra tesi: le proprietà “autorganizzative” e “autosomiglianti” dell’insediamento africano e la sua armonia con l’ambiente sono state da noi utilizzate per la composizione del nostro progetto. La scelta di comporre il polo architettonico secondo le regole dei frattali, logica apparentemente “casuale” ma complessa, offre una possibile soluzione ad un nuovo modo di pensare l’architettura in Africa. Obiettivo finale è dare vita ad un nucleo propulsore di ricerche future sul tema dell’architettura frattale in Africa. Ci siamo in seguito concentrati sulla ricerca di un luogo idoneo alle nostre esigenze che si è poi identificato con il Burkina Faso. La sua posizione centrale nell’Africa occidentale, l’alta concentrazione di popolazione rurale e la carenza di strutture universitarie hanno reso questo paese il soggetto delle nostre ricerche. Analizzando i dati delle maggiori città del Burkina Faso è emerso che la città di Kaya è la più strategica per la presenza di una rete infrastrutturale sviluppata, per la posizione rispetto la capitale e agli stati adiacenti e perchè in continua crescita urbana ma collocata in una regione ad alta concentrazione di villaggi.