Between the greatest subject matters on an architectural and social ground there’s the debate over the relation between historical buildings and new operations approach. This due to the huge changes that matter in the last decade, that has effect on labor and living sites, not only but also on leisure centers and on places of cultural consumption and production. The social changes had modify labour and learning developments, generating deep changes in the conception of spaces intended for those activities. The hybridization between historical monuments and a new architectural facility engage the born of a groundbreaking system, able to influence and reconfigure completely the inner asset of the landmark structure: giving a new and different attitude in answer of the users needs. When we talk about buildings endowed with and historical valuable meaning, we must keep in consideration its the relation with ambiental and urban tissue within. Then is necessary to keep in consideration the ties of this condition. Not only as a negative bond but also as a departure point for a consistent and incorporated design. Villa Reale building in Monza exemplify this condition. This building has a great historic-artistic value, added in a peculiar enviroment. The limit of the urban central tissue, composed by irregular hamlet of the city is in direct contact with the green lunge of Monza Garden. The Building set up a landmark inside the historical tissue of Brianza, establishing a strong bond with the open space. The ensemble has been object of deep modifications on a functional ground, these shifts generate problematic dealing in it. Along the time, during the first half of the 20th century the southern wings of Villa Reale hosted activities related with applied arts and manufacturing field - becoming one of the first site specialized in artistic formation -. At the edge of the 60’, these activities became institutional on a scholastic ground, officializing the instructional artistic course. The history of Villa Reale of Monza evolves during the decades experiencing numerous modification on an architectonic-functional and administrative ground, keeping always venue in the Villa Reale stable. Nowadays the ensemble host the Artistic high school of Nanni Valentini of Monza. The academic ensemble presents huge loss about didactic spaces, and significant managerial problems. The major changes of educational methods and approaches gave the didactic spaces no more suitable. These premises gave the base for an intervention that will involve the city and the institute. It will be put as an element of connection between a closed system as the institute and the dynamism of the garden and the city. The will of operate in a coherent way takes in consideration the specific historic and artistic properties of the venue. The ensemble has a connection with the open space of the garden - visible at the opened relation of the front of the building with the central yard, and the Royal Garden -. The action intend to maintain and preserve the historical fronts, which are a granting element of the entire complex. The designed path shall develop through the architecture a dialog with the site- a point of contact between the historic building and the environment - giving at the same time a refreshed relation between the institute and the city. The result is a new hypogeous architectural system, where the historical-artistic bonds are preserved, providing an opportunity to renew the landmark with a new functional and innovative use. Through the guide line of the project the building guarantee an affordable use of any part; the reorganization of the system in functional sector, able to operate synergystically or separated, respond to any needs. The need of an inner flexible structure is a focal point in the design of a cultural an educational site: flexibility it’s byword of usability of spaces, to help the reconfiguration of the activities performed inside. Interior configuration and furniture constitute an active interaction with the users. Giving the chance to modify according to the need the space set to the educational activities. Operating through an evolution of the space - in the way to achieve an always major interaction between shared space and educational space - the will is to give at least adaptability among spaces and educational activities that as changed through the years from the traditional concept, the space will be able to improve the aptitude of intellectual exercise.

I profondi cambiamenti a livello sociale e culturale che nell’ultimo decennio hanno interessato i luoghi di lavoro e dell’abitare, gli spazi del tempo libero e i luoghi per la produzione e il consumo della cultura, hanno profondamente messo in crisi le tipologie nate nel corso del secolo scorso. In tale contesto, il dibattito riguardante le relazioni tra edifici storici e nuovi interventi, risulta tra le principali tematiche di interesse architettonico e sociale. Le trasformazioni di carattere sociale hanno modificato le dinamiche lavorative e dell’apprendimento, generando profondi cambiamenti nella progettazione degli spazi destinati ad ospitare tali attività. L’ibridazione tra un monumento di carattere storico e un nuovo dispositivo architettonico che si pone in rapporto con questo, comporta la nascita di un sistema innovativo, capace di influenzare dinamiche a livello urbano e riconfigurare completamente l’assetto interno della struttura storica: dotando quest’ultima di nuove e differenti attitudini di risposta alle esigenze degli utenti. Quando si parla di edifici storici dotati di un importante valore storico-culturale, è necessario considerare i vincoli che questa condizione pone; non solo come limite alla progettazione architettonica di nuovi dispositivi posti in relazione con il manufatto storico, ma come punto di partenza per una progettazione integrata e coerente. È inoltre necessario considerare, relativamente a complessi architettonici dal grande valore storico, la relazione degli stessi con il contesto ambientale e il tessuto urbano in cui si inseriscono e con il quale si relazionano; sia questo di natura rurale o urbana. Il complesso della Villa Reale di Monza esemplifica tale condizione: il manufatto costituisce un sito di grande valore storico-artistico, inserito in un contesto paesaggistico e ambientale molto particolare. Esso si pone al limitare del tessuto urbano centrale, costituito dai borghi irregolari della città storica, e a diretto contatto con il grande polmone verde costituito dal Parco di Monza; l’edificio costituisce quindi un landmark all’interno del tessuto storico della città briantea, instaurando al contempo un forte legame con lo spazio aperto circostante. Il complesso è stato, nel corso del tempo, oggetto di profonde modificazioni a livello funzionale; i profondi cambiamenti dell’uso degli spazi, hanno generato problematiche di gestione degli stessi, che hanno costantemente mantenuto, una natura di carattere artistico e culturale. L’ala meridionale del complesso architettonico della Villa Reale - attualmente sede del Liceo Artistico Nanni Valentini di Monza - ha ospitato, dal secondo decennio del Novecento, attività legate alla formazione nel campo delle arti applicate e del settore manifatturiero: costituendo uno tra i primi poli specializzati nella formazione in ambito artistico. Sul finire degli anni Sessanta, tali attività vengono riconosciute a livello di istituzione scolastica, ufficializzandone il percorso formativo e divenendo Istituto per l’Istruzione Artistica. La storia dell’istituto evolverà nei decenni successivi, subendo numerose modificazioni di carattere architettonico-funzionale e amministrativo, mantenendo sempre sede all’interno delle Scuderie della Villa Reale. Ad oggi il complesso scolastico presenta grosse carenze relative agli spazi della didattica e di lavoro, ed ingenti problematiche di gestione degli stessi. Le profonde modificazioni avvenute a livello di metodologie e approccio alla didattica, hanno reso gli spazi della scuola non più rispondenti alle effettive necessità degli utenti. Queste premesse costituiscono le basi per una proposta di intervento che si rivolga alla scuola e alla città; che si ponga quindi come elemento di connessione tra un sistema per natura chiuso come quello scolastico, il dinamismo del sistema verde e l’organismo in continua evoluzione come il tessuto urbano. La volontà di operare in maniera coerente con le logiche del complesso, rispettandone i caratteri e le bellezze storico-artistiche, ha prodotto un intervento che prenda le mosse dalla natura dell’edificio. La sua stretta connessione con lo spazio aperto - evidente nell’apertura verso il cortile centrale e la relazione con i Giardini Reali antistanti il complesso - si pone in relazione con la volontà di una totale conservazione delle facciate storiche, quali principali elementi di riconoscimento dell’intero complesso, mantenendo saldo il legame dello stesso con il sistema del parco in cui è racchiuso. Il percorso progettuale si sviluppa attraverso un’architettura che dialoghi con il suolo - punto di contatto tra edificio storico e contesto - donando allo stesso nuova natura, posta al servizio dell’istituzione scolastica e della città. Il risultato è un nuovo sistema architettonico ipogeo, la cui progettazione ha garantito la salvaguardia dei vincoli storico-artistici cui è soggetto il sito, costituendo al contempo una nuova opportunità di legame con il territorio attraverso l’inserimento di funzioni e destinazioni d’uso innovative. Le linee guida del progetto hanno dato rilievo ad una fruizione continua dell’edificio in tutte le sue parti: garantendo la differenziazione dei flussi al suo interno, e riorganizzando il sistema attraverso settori funzionali, in grado di operare sinergicamente o attivarsi in maniera indipendente, secondo necessità. L’esigenza di una struttura interna flessibile costituisce il punto fondamentale nella progettazione dei luoghi della cultura e dell’apprendimento: flessibilità è sinonimo di una migliore fruibilità degli spazi, resi modellabili e riconfigurabili secondo le attività svolte al loro interno. Configurazione interna e arredo costituiscono in questo senso elementi di interazione attiva con l’utente: fornendo la possibilità di modificare secondo le proprie esigenze, lo spazio destinato alle attività didattiche e relazionali. Operando attraverso un’evoluzione degli spazi – nell’ottica di una sempre maggiore interazione tra spazi di condivisione e spazi della didattica - si è voluto conferire a questi ultimi una capacità sempre maggiore di adattamento. Lo spazio si modella quindi secondo i nuovi metodi di insegnamento e apprendimento, profondamente differenti da quelli tradizionali, e in grado di rafforzare la predisposizione all’esercizio intellettuale.

Unearth. Innesti e dispositivi per la rigenerazione di spazi d'arte e cultura nell'ala sud della Villa Reale di Monza

MARIANI, VALENTINA;DOZIO, MARTINA
2017/2018

Abstract

Between the greatest subject matters on an architectural and social ground there’s the debate over the relation between historical buildings and new operations approach. This due to the huge changes that matter in the last decade, that has effect on labor and living sites, not only but also on leisure centers and on places of cultural consumption and production. The social changes had modify labour and learning developments, generating deep changes in the conception of spaces intended for those activities. The hybridization between historical monuments and a new architectural facility engage the born of a groundbreaking system, able to influence and reconfigure completely the inner asset of the landmark structure: giving a new and different attitude in answer of the users needs. When we talk about buildings endowed with and historical valuable meaning, we must keep in consideration its the relation with ambiental and urban tissue within. Then is necessary to keep in consideration the ties of this condition. Not only as a negative bond but also as a departure point for a consistent and incorporated design. Villa Reale building in Monza exemplify this condition. This building has a great historic-artistic value, added in a peculiar enviroment. The limit of the urban central tissue, composed by irregular hamlet of the city is in direct contact with the green lunge of Monza Garden. The Building set up a landmark inside the historical tissue of Brianza, establishing a strong bond with the open space. The ensemble has been object of deep modifications on a functional ground, these shifts generate problematic dealing in it. Along the time, during the first half of the 20th century the southern wings of Villa Reale hosted activities related with applied arts and manufacturing field - becoming one of the first site specialized in artistic formation -. At the edge of the 60’, these activities became institutional on a scholastic ground, officializing the instructional artistic course. The history of Villa Reale of Monza evolves during the decades experiencing numerous modification on an architectonic-functional and administrative ground, keeping always venue in the Villa Reale stable. Nowadays the ensemble host the Artistic high school of Nanni Valentini of Monza. The academic ensemble presents huge loss about didactic spaces, and significant managerial problems. The major changes of educational methods and approaches gave the didactic spaces no more suitable. These premises gave the base for an intervention that will involve the city and the institute. It will be put as an element of connection between a closed system as the institute and the dynamism of the garden and the city. The will of operate in a coherent way takes in consideration the specific historic and artistic properties of the venue. The ensemble has a connection with the open space of the garden - visible at the opened relation of the front of the building with the central yard, and the Royal Garden -. The action intend to maintain and preserve the historical fronts, which are a granting element of the entire complex. The designed path shall develop through the architecture a dialog with the site- a point of contact between the historic building and the environment - giving at the same time a refreshed relation between the institute and the city. The result is a new hypogeous architectural system, where the historical-artistic bonds are preserved, providing an opportunity to renew the landmark with a new functional and innovative use. Through the guide line of the project the building guarantee an affordable use of any part; the reorganization of the system in functional sector, able to operate synergystically or separated, respond to any needs. The need of an inner flexible structure is a focal point in the design of a cultural an educational site: flexibility it’s byword of usability of spaces, to help the reconfiguration of the activities performed inside. Interior configuration and furniture constitute an active interaction with the users. Giving the chance to modify according to the need the space set to the educational activities. Operating through an evolution of the space - in the way to achieve an always major interaction between shared space and educational space - the will is to give at least adaptability among spaces and educational activities that as changed through the years from the traditional concept, the space will be able to improve the aptitude of intellectual exercise.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
I profondi cambiamenti a livello sociale e culturale che nell’ultimo decennio hanno interessato i luoghi di lavoro e dell’abitare, gli spazi del tempo libero e i luoghi per la produzione e il consumo della cultura, hanno profondamente messo in crisi le tipologie nate nel corso del secolo scorso. In tale contesto, il dibattito riguardante le relazioni tra edifici storici e nuovi interventi, risulta tra le principali tematiche di interesse architettonico e sociale. Le trasformazioni di carattere sociale hanno modificato le dinamiche lavorative e dell’apprendimento, generando profondi cambiamenti nella progettazione degli spazi destinati ad ospitare tali attività. L’ibridazione tra un monumento di carattere storico e un nuovo dispositivo architettonico che si pone in rapporto con questo, comporta la nascita di un sistema innovativo, capace di influenzare dinamiche a livello urbano e riconfigurare completamente l’assetto interno della struttura storica: dotando quest’ultima di nuove e differenti attitudini di risposta alle esigenze degli utenti. Quando si parla di edifici storici dotati di un importante valore storico-culturale, è necessario considerare i vincoli che questa condizione pone; non solo come limite alla progettazione architettonica di nuovi dispositivi posti in relazione con il manufatto storico, ma come punto di partenza per una progettazione integrata e coerente. È inoltre necessario considerare, relativamente a complessi architettonici dal grande valore storico, la relazione degli stessi con il contesto ambientale e il tessuto urbano in cui si inseriscono e con il quale si relazionano; sia questo di natura rurale o urbana. Il complesso della Villa Reale di Monza esemplifica tale condizione: il manufatto costituisce un sito di grande valore storico-artistico, inserito in un contesto paesaggistico e ambientale molto particolare. Esso si pone al limitare del tessuto urbano centrale, costituito dai borghi irregolari della città storica, e a diretto contatto con il grande polmone verde costituito dal Parco di Monza; l’edificio costituisce quindi un landmark all’interno del tessuto storico della città briantea, instaurando al contempo un forte legame con lo spazio aperto circostante. Il complesso è stato, nel corso del tempo, oggetto di profonde modificazioni a livello funzionale; i profondi cambiamenti dell’uso degli spazi, hanno generato problematiche di gestione degli stessi, che hanno costantemente mantenuto, una natura di carattere artistico e culturale. L’ala meridionale del complesso architettonico della Villa Reale - attualmente sede del Liceo Artistico Nanni Valentini di Monza - ha ospitato, dal secondo decennio del Novecento, attività legate alla formazione nel campo delle arti applicate e del settore manifatturiero: costituendo uno tra i primi poli specializzati nella formazione in ambito artistico. Sul finire degli anni Sessanta, tali attività vengono riconosciute a livello di istituzione scolastica, ufficializzandone il percorso formativo e divenendo Istituto per l’Istruzione Artistica. La storia dell’istituto evolverà nei decenni successivi, subendo numerose modificazioni di carattere architettonico-funzionale e amministrativo, mantenendo sempre sede all’interno delle Scuderie della Villa Reale. Ad oggi il complesso scolastico presenta grosse carenze relative agli spazi della didattica e di lavoro, ed ingenti problematiche di gestione degli stessi. Le profonde modificazioni avvenute a livello di metodologie e approccio alla didattica, hanno reso gli spazi della scuola non più rispondenti alle effettive necessità degli utenti. Queste premesse costituiscono le basi per una proposta di intervento che si rivolga alla scuola e alla città; che si ponga quindi come elemento di connessione tra un sistema per natura chiuso come quello scolastico, il dinamismo del sistema verde e l’organismo in continua evoluzione come il tessuto urbano. La volontà di operare in maniera coerente con le logiche del complesso, rispettandone i caratteri e le bellezze storico-artistiche, ha prodotto un intervento che prenda le mosse dalla natura dell’edificio. La sua stretta connessione con lo spazio aperto - evidente nell’apertura verso il cortile centrale e la relazione con i Giardini Reali antistanti il complesso - si pone in relazione con la volontà di una totale conservazione delle facciate storiche, quali principali elementi di riconoscimento dell’intero complesso, mantenendo saldo il legame dello stesso con il sistema del parco in cui è racchiuso. Il percorso progettuale si sviluppa attraverso un’architettura che dialoghi con il suolo - punto di contatto tra edificio storico e contesto - donando allo stesso nuova natura, posta al servizio dell’istituzione scolastica e della città. Il risultato è un nuovo sistema architettonico ipogeo, la cui progettazione ha garantito la salvaguardia dei vincoli storico-artistici cui è soggetto il sito, costituendo al contempo una nuova opportunità di legame con il territorio attraverso l’inserimento di funzioni e destinazioni d’uso innovative. Le linee guida del progetto hanno dato rilievo ad una fruizione continua dell’edificio in tutte le sue parti: garantendo la differenziazione dei flussi al suo interno, e riorganizzando il sistema attraverso settori funzionali, in grado di operare sinergicamente o attivarsi in maniera indipendente, secondo necessità. L’esigenza di una struttura interna flessibile costituisce il punto fondamentale nella progettazione dei luoghi della cultura e dell’apprendimento: flessibilità è sinonimo di una migliore fruibilità degli spazi, resi modellabili e riconfigurabili secondo le attività svolte al loro interno. Configurazione interna e arredo costituiscono in questo senso elementi di interazione attiva con l’utente: fornendo la possibilità di modificare secondo le proprie esigenze, lo spazio destinato alle attività didattiche e relazionali. Operando attraverso un’evoluzione degli spazi – nell’ottica di una sempre maggiore interazione tra spazi di condivisione e spazi della didattica - si è voluto conferire a questi ultimi una capacità sempre maggiore di adattamento. Lo spazio si modella quindi secondo i nuovi metodi di insegnamento e apprendimento, profondamente differenti da quelli tradizionali, e in grado di rafforzare la predisposizione all’esercizio intellettuale.
Tesi di laurea Magistrale
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