The project is located in Pharping, a small village 20 km away from Kathmandu (Nepal). The context analysis led to the need of connection between these two different realities, in addition to a utilities and public spaces network useful for inhabitants and visitors. The global strategy focuses on three main aspects: the increase of bus stops that connect Kathmandu to Pharping; the definition of modules – the patis – that work as gathering spaces, as well as useful facilities for the citizens; the build of three major centres that enrich the net. The architectural focus is on one of the three main centres, that concerns handmade work. The plan of the community center resembles the typical Nepalese neighbourhood square, characterized by a central open space reachable through a single street: for this reason, the different rooms surround a courtyard, as small volumes enclosed under one wide shelter. These rooms are a common and a digital area, an atelier, a kitchen and a sanitary. The green open space is confined by a fence connected to the building, marking an inside and an outside. The soil inside it is regulated whenever it touches containment walls, that host plantations and tools storages. Following the tradition, all the materials are natural and local, reachable and buildable by common people. Moreover, themes like rainwater recycling, ventilation and bioclimatic approach have been considered. The project merges a global planification with specific singular interventions, able to connect dissimilar parts of the territory through a wire of public spaces that define a shared living.

Il progetto si colloca a Pharping, un piccolo villaggio a 20 km da Kathmandu in Nepal. Dall’osservazione del contesto è emersa la necessità di implementare la connessione tra le due realtà molto differenti, nonché definire una fitta rete di servizi e spazi pubblici per la popolazione e i visitatori. È stata quindi sviluppata una strategia territoriale che si concentra su tre aspetti principali: l’aumento delle fermate degli autobus che collegano Kathmandu a Pharping; la realizzazione di moduli assemblabili – i patis – che fungono da luoghi di aggregazione fornendo contemporaneamente servizi utili agli abitanti; la costruzione di tre centri maggiori con funzioni diverse ma complementari che si inseriscono all’interno della rete. L’approfondimento architettonico verte su uno dei tre centri, in particolare affrontando il tema del lavoro artigianale. Il principio insediativo del Community Center riprende l’idea della piazza di quartiere tipica nepalese, caratterizzata da uno spazio aperto centrale raggiungibile tramite un’unica strada: per questa ragione gli spazi si raccolgono intorno ad una corte, configurandosi come piccoli volumi racchiusi al di sotto di un’unica copertura. A livello funzionale sono presenti una sala comune, un’area multimediale, un atelier per attività manuali, una cucina e dei servizi igienici. Il verde attiguo viene circondato da un muro di cinta che va ad aggrapparsi direttamente al costruito, identificando un dentro e un fuori. All’interno del recinto il terreno scosceso viene regolarizzato qualora entri in contatto con dei muri di contenimento, che accolgono coltivazioni e depositi di strumentazioni. Nel rispetto della tradizione sono stati utilizzati materiali naturali locali, facilmente reperibili e lavorabili anche da manodopera non specializzata. Infine, sono state considerate tematiche come il recupero delle acque e la ventilazione, in parallelo ad un approccio bioclimatico. Il progetto coniuga dunque una pianificazione a livello territoriale con interventi più mirati, in grado di connettere distinte porzioni di territorio tramite un filo lungo il quale si distribuiscono spazi pubblici per un vivere condiviso.

Gathering wire. Ridefinire lo spazio pubblico nella valle di Kathmandu

FIORENTINO, REBECCA;BERINI, CRISTINA
2017/2018

Abstract

The project is located in Pharping, a small village 20 km away from Kathmandu (Nepal). The context analysis led to the need of connection between these two different realities, in addition to a utilities and public spaces network useful for inhabitants and visitors. The global strategy focuses on three main aspects: the increase of bus stops that connect Kathmandu to Pharping; the definition of modules – the patis – that work as gathering spaces, as well as useful facilities for the citizens; the build of three major centres that enrich the net. The architectural focus is on one of the three main centres, that concerns handmade work. The plan of the community center resembles the typical Nepalese neighbourhood square, characterized by a central open space reachable through a single street: for this reason, the different rooms surround a courtyard, as small volumes enclosed under one wide shelter. These rooms are a common and a digital area, an atelier, a kitchen and a sanitary. The green open space is confined by a fence connected to the building, marking an inside and an outside. The soil inside it is regulated whenever it touches containment walls, that host plantations and tools storages. Following the tradition, all the materials are natural and local, reachable and buildable by common people. Moreover, themes like rainwater recycling, ventilation and bioclimatic approach have been considered. The project merges a global planification with specific singular interventions, able to connect dissimilar parts of the territory through a wire of public spaces that define a shared living.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
Il progetto si colloca a Pharping, un piccolo villaggio a 20 km da Kathmandu in Nepal. Dall’osservazione del contesto è emersa la necessità di implementare la connessione tra le due realtà molto differenti, nonché definire una fitta rete di servizi e spazi pubblici per la popolazione e i visitatori. È stata quindi sviluppata una strategia territoriale che si concentra su tre aspetti principali: l’aumento delle fermate degli autobus che collegano Kathmandu a Pharping; la realizzazione di moduli assemblabili – i patis – che fungono da luoghi di aggregazione fornendo contemporaneamente servizi utili agli abitanti; la costruzione di tre centri maggiori con funzioni diverse ma complementari che si inseriscono all’interno della rete. L’approfondimento architettonico verte su uno dei tre centri, in particolare affrontando il tema del lavoro artigianale. Il principio insediativo del Community Center riprende l’idea della piazza di quartiere tipica nepalese, caratterizzata da uno spazio aperto centrale raggiungibile tramite un’unica strada: per questa ragione gli spazi si raccolgono intorno ad una corte, configurandosi come piccoli volumi racchiusi al di sotto di un’unica copertura. A livello funzionale sono presenti una sala comune, un’area multimediale, un atelier per attività manuali, una cucina e dei servizi igienici. Il verde attiguo viene circondato da un muro di cinta che va ad aggrapparsi direttamente al costruito, identificando un dentro e un fuori. All’interno del recinto il terreno scosceso viene regolarizzato qualora entri in contatto con dei muri di contenimento, che accolgono coltivazioni e depositi di strumentazioni. Nel rispetto della tradizione sono stati utilizzati materiali naturali locali, facilmente reperibili e lavorabili anche da manodopera non specializzata. Infine, sono state considerate tematiche come il recupero delle acque e la ventilazione, in parallelo ad un approccio bioclimatico. Il progetto coniuga dunque una pianificazione a livello territoriale con interventi più mirati, in grado di connettere distinte porzioni di territorio tramite un filo lungo il quale si distribuiscono spazi pubblici per un vivere condiviso.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/144873