The essence of the Costa Viola can certainly be traced in its complex morphological and natural situation, characterized by strong contrasts: deep canyons alternate to high ridges, rocky cliffs to areas of lush Mediterranean vegetation, or even areas with old olive trees. Controlling the horizon is necessary for a good architecture that acts within this context. As pointed out by Francesco Venezia in one of his lectures, the horizon line has a position relative to that of our eyes. If we sit down, or if we stand up, the horizon lowers or rises with us. It is therefore a decisive element for the presence of objects: our movement can make a reality arise before our eyes or, vice versa, make it set. 1 Taking this into account, the proposal provides a new path, one kilometer long, in which the relationship between the individual elements is constantly changing. After the identification, through a study in section, of the point where the slope of the terrain increases radically, the road has been placed at the edge of the cliff, in order to maintain the visual contact with the sea along the entire route. Along the Costa Viola the difference of the horizon line is extreme: you go from the situation on the water, down at the “tonnara” or at beaches, to the one on the top of the Aspromonte mountain. The proposal, which is located on an intermediate altimetric position, celebrates the essence of this land and becomes its expression. An extraordinary movement is due to the differences in height. Suddenly, you are able to dominate the panorama of the whole coast, while the moment later you can experience single elements emerging at the horizon. The design of the path is determined by the exact definition of three non-parallel lines, which represent three different altitudes. They run along the entire kilometer, continuously approaching and departing from each other following the conformation of the landscape. This is exactly what we see in the watercolors of Joseph Beuys, where the lines, painted with a finger, lengthen and tighten until there is still energy in the color.While investigating the relationship between the roots of a place and the future of its inhabitants, the thesis aims to propose new spaces for experiences of cultural exchange and dialogue. The intention here is to design a film village where cinema becomes the driving force of an urban regeneration that starts from culture. The idea is to create new scenarios where cinema is produced, enjoyed and discussed. Spaces that bring together experts in the field, students and citizens. In this sense, the project represents a challenge to social integration and provides new engine for the renaissance of a land that is currently not sufficiently promoted. The research investigates the space of the cinema in urban, architectural and social terms. From its birth, through the most important moments of the Thirties and the Fifties, until the emergence of new means of communication, the "place" cinema has always played a primary role within the urban and cultural framework of the city. The project aims to recover this role in a context of negligence such as the one of the Costa Viola. More specifically, the proposal provides for the re-functionalization of a coastal area located near Palmi (RC), in the heart of the Costa Viola. It consists of the redevelopment of Municipal properties of great historical-cultural value (such as the Villa of the writer Leonida Repaci) and the design of a new structure able to permanently host film students and temporary filmmakers and directors for the "Gioia Film Fest", an international film festival that currently takes place nearby and that will be relocated in the area. In this regard, the opportunity to collaborate with the young Italian-American director Jonas Carpignano, representative of Italy at the Oscars of 2018 with his film "A Ciambra" and winner, among other prizes, of the David di Donatello 2018 for the best direction, is a valuable resource for our research work. Jonas' films depict a varied and multicultural Italy, and investigate themes close to those of architecture, such as integration and interaction. Carpignano is also the artistic director of the "Gioia Film Fest", an event that aims to bring cinema to ordinary people and to involve Italian and international directors in a broader cultural debate. The program therefore has significant repercussions, as it aims to create an international network that exports Made-in-Italy cinema abroad, allowing students and experts in the sector to know and enjoy the unique scenarios of southern Italy.

L’essenza del territorio della Costa Viola può essere rintracciata sicuramente nella sua complessa situazione morfologica e naturale, caratterizzata da forti contrasti: profonde gole si alternano a promontori aggettanti, scogliere brulle e rocciose a zone in cui la vegetazione mediterranea cresce rigogliosa, o ancora aree boschive di ulivi secolari. Il controllo dell’orizzonte è un espediente necessario al fine di una buona architettura che interviene in tale contesto. Come ha sottolineato Francesco Venezia in una delle sue lezioni, “La linea dell’orizzonte ha una posizione relativa a quella dei nostri occhi. Se noi ci abbassiamo, o se ci innalziamo, l’orizzonte si abbassa o si innalza con noi. È pertanto un elemento determinante nella presenza degli oggetti: al nostro muoverci può far sorgere una realtà davanti ai nostri occhi o, viceversa, farla tramontare.”1 Partendo da queste considerazioni, la proposta prevede un nuovo percorso, lungo un chilometro, in cui la trama dei rapporti tra i singoli elementi è in continuo cambiamento. Dopo aver individuato, attraverso ad uno studio in sezione, il punto in cui la pendenza del terreno aumenta radicalmente, la strada è stata posta al limite ultimo dello strapiombo, in modo da mantenere lungo tutto il tragitto il contatto visivo con il mare. Lungo la Costa Viola l’escursione della linea dell’orizzonte è estrema: si passa dalla situazione a pelo d’acqua, giù alle tonnare e nelle spiagge, a quella in alto sull’Aspromonte. L’intervento, che si trova su una posizione altimetrica intermedia, celebra la natura del territorio e ne diventa espressione. I cambi di quota gli fanno acquistare una mobilità straordinaria. Improvvisamente, si domina il panorama di tutta la costa, mentre il momento dopo emergono singoli elementi all’orizzonte. Il disegno del percorso è determinato dalla definizione esatta di tre linee non parallele, che rappresentano tre diverse quote altimetriche. Queste si rincorrono lungo tutto il chilometro, in un avvicinarsi ed allontanarsi continuo che si armonizza con il paesaggio e che ne segue la conformazione. È quanto vediamo negli acquerelli di Joseph Beuys, dove le linee, dipinte con un dito, si allungano e si stringono fino a che rimane energia nel colore. La tesi si pone come obbiettivo quello di progettare spazi per nuove esperienze di scambio culturale e di dialogo, indagando il rapporto tra le radici di un luogo ed il futuro dei suoi abitanti. L’intenzione è quella di realizzare un villaggio-accademia, in cui il cinema diventi il motore trainante di una rigenerazione urbana che parta dalla cultura. L’idea è quella di progettare nuovi scenari che mettano insieme il cinema come luogo per essere prodotto, fruito e reso oggetto di riflessione. Spazi che uniscano esperti del settore, studenti e cittadini. In tal senso, il progetto costituisce una sfida all’integrazione sociale e diventa principio generatore di rinascita di un territorio attualmente poco valorizzato. La ricerca indaga lo spazio del cinema in termini urbani, architettonici e sociali. Dalla sua nascita, attraverso i momenti più rilevanti degli anni Trenta e degli anni Cinquanta, fino all’affermarsi di nuovi mezzi di comunicazione, il “luogo” cinema ha sempre ricoperto un ruolo primario all’interno dell’ambito urbano e culturale della città. Il progetto è volto a recuperare tale ruolo in un contesto di abbandono e di incuria quale quello della Costa Viola. Nello specifico, la proposta prevede la rifunzionalizzazione di un’area costiera situata presso Palmi (RC), nel cuore della Costa Viola, attraverso la riqualificazione di beni demaniali di grande valore storico-culturale (come la Villa di Leonida Repaci) e la progettazione di una nuova struttura in grado di ospitare permanentemente studenti di cinema e temporaneamente registi e cineasti per il “Gioia Film Fest”, rassegna cinematografica internazionale che attualmente si svolge nelle vicinanze e che il progetto desidera ricollocare nell’area. A tal proposito, la possibilità di collaborare con il giovane regista italo-americano Jonas Carpignano, rappresentante dell’Italia agli Oscar del 2018 con il suo film “A Ciambra” e vincitore, tra gli altri premi, del David di Donatello 2018 per la miglior regia, costituisce una preziosa risorsa per il lavoro di ricerca. I film di Jonas dipingono un’Italia varia e multiculturale, ed indagano temi vicini a quelli dell’architettura, quali l’integrazione e l’interazione. Carpignano è, inoltre, il direttore artistico del “Gioia Film Fest”, manifestazione che ha lo scopo di avvicinare il cinema alla gente comune e di coinvolgere registi italiani ed internazionali in un dibattito culturale più ampio. Il programma ha quindi ricadute rilevanti, in quanto si propone di creare una rete internazionale che esporti il cinema made-in-Italy all’estero, consentendo a studenti ed esperti del settore di conoscere e fruire gli scenari unici del sud d’Italia.

Un villaggio per il cinema : esportare la mediterraneità

MORABITO, GIULIA;ERMIRIO, ALESSIA
2017/2018

Abstract

The essence of the Costa Viola can certainly be traced in its complex morphological and natural situation, characterized by strong contrasts: deep canyons alternate to high ridges, rocky cliffs to areas of lush Mediterranean vegetation, or even areas with old olive trees. Controlling the horizon is necessary for a good architecture that acts within this context. As pointed out by Francesco Venezia in one of his lectures, the horizon line has a position relative to that of our eyes. If we sit down, or if we stand up, the horizon lowers or rises with us. It is therefore a decisive element for the presence of objects: our movement can make a reality arise before our eyes or, vice versa, make it set. 1 Taking this into account, the proposal provides a new path, one kilometer long, in which the relationship between the individual elements is constantly changing. After the identification, through a study in section, of the point where the slope of the terrain increases radically, the road has been placed at the edge of the cliff, in order to maintain the visual contact with the sea along the entire route. Along the Costa Viola the difference of the horizon line is extreme: you go from the situation on the water, down at the “tonnara” or at beaches, to the one on the top of the Aspromonte mountain. The proposal, which is located on an intermediate altimetric position, celebrates the essence of this land and becomes its expression. An extraordinary movement is due to the differences in height. Suddenly, you are able to dominate the panorama of the whole coast, while the moment later you can experience single elements emerging at the horizon. The design of the path is determined by the exact definition of three non-parallel lines, which represent three different altitudes. They run along the entire kilometer, continuously approaching and departing from each other following the conformation of the landscape. This is exactly what we see in the watercolors of Joseph Beuys, where the lines, painted with a finger, lengthen and tighten until there is still energy in the color.While investigating the relationship between the roots of a place and the future of its inhabitants, the thesis aims to propose new spaces for experiences of cultural exchange and dialogue. The intention here is to design a film village where cinema becomes the driving force of an urban regeneration that starts from culture. The idea is to create new scenarios where cinema is produced, enjoyed and discussed. Spaces that bring together experts in the field, students and citizens. In this sense, the project represents a challenge to social integration and provides new engine for the renaissance of a land that is currently not sufficiently promoted. The research investigates the space of the cinema in urban, architectural and social terms. From its birth, through the most important moments of the Thirties and the Fifties, until the emergence of new means of communication, the "place" cinema has always played a primary role within the urban and cultural framework of the city. The project aims to recover this role in a context of negligence such as the one of the Costa Viola. More specifically, the proposal provides for the re-functionalization of a coastal area located near Palmi (RC), in the heart of the Costa Viola. It consists of the redevelopment of Municipal properties of great historical-cultural value (such as the Villa of the writer Leonida Repaci) and the design of a new structure able to permanently host film students and temporary filmmakers and directors for the "Gioia Film Fest", an international film festival that currently takes place nearby and that will be relocated in the area. In this regard, the opportunity to collaborate with the young Italian-American director Jonas Carpignano, representative of Italy at the Oscars of 2018 with his film "A Ciambra" and winner, among other prizes, of the David di Donatello 2018 for the best direction, is a valuable resource for our research work. Jonas' films depict a varied and multicultural Italy, and investigate themes close to those of architecture, such as integration and interaction. Carpignano is also the artistic director of the "Gioia Film Fest", an event that aims to bring cinema to ordinary people and to involve Italian and international directors in a broader cultural debate. The program therefore has significant repercussions, as it aims to create an international network that exports Made-in-Italy cinema abroad, allowing students and experts in the sector to know and enjoy the unique scenarios of southern Italy.
FUCHS, NEVEN MIKAC
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
L’essenza del territorio della Costa Viola può essere rintracciata sicuramente nella sua complessa situazione morfologica e naturale, caratterizzata da forti contrasti: profonde gole si alternano a promontori aggettanti, scogliere brulle e rocciose a zone in cui la vegetazione mediterranea cresce rigogliosa, o ancora aree boschive di ulivi secolari. Il controllo dell’orizzonte è un espediente necessario al fine di una buona architettura che interviene in tale contesto. Come ha sottolineato Francesco Venezia in una delle sue lezioni, “La linea dell’orizzonte ha una posizione relativa a quella dei nostri occhi. Se noi ci abbassiamo, o se ci innalziamo, l’orizzonte si abbassa o si innalza con noi. È pertanto un elemento determinante nella presenza degli oggetti: al nostro muoverci può far sorgere una realtà davanti ai nostri occhi o, viceversa, farla tramontare.”1 Partendo da queste considerazioni, la proposta prevede un nuovo percorso, lungo un chilometro, in cui la trama dei rapporti tra i singoli elementi è in continuo cambiamento. Dopo aver individuato, attraverso ad uno studio in sezione, il punto in cui la pendenza del terreno aumenta radicalmente, la strada è stata posta al limite ultimo dello strapiombo, in modo da mantenere lungo tutto il tragitto il contatto visivo con il mare. Lungo la Costa Viola l’escursione della linea dell’orizzonte è estrema: si passa dalla situazione a pelo d’acqua, giù alle tonnare e nelle spiagge, a quella in alto sull’Aspromonte. L’intervento, che si trova su una posizione altimetrica intermedia, celebra la natura del territorio e ne diventa espressione. I cambi di quota gli fanno acquistare una mobilità straordinaria. Improvvisamente, si domina il panorama di tutta la costa, mentre il momento dopo emergono singoli elementi all’orizzonte. Il disegno del percorso è determinato dalla definizione esatta di tre linee non parallele, che rappresentano tre diverse quote altimetriche. Queste si rincorrono lungo tutto il chilometro, in un avvicinarsi ed allontanarsi continuo che si armonizza con il paesaggio e che ne segue la conformazione. È quanto vediamo negli acquerelli di Joseph Beuys, dove le linee, dipinte con un dito, si allungano e si stringono fino a che rimane energia nel colore. La tesi si pone come obbiettivo quello di progettare spazi per nuove esperienze di scambio culturale e di dialogo, indagando il rapporto tra le radici di un luogo ed il futuro dei suoi abitanti. L’intenzione è quella di realizzare un villaggio-accademia, in cui il cinema diventi il motore trainante di una rigenerazione urbana che parta dalla cultura. L’idea è quella di progettare nuovi scenari che mettano insieme il cinema come luogo per essere prodotto, fruito e reso oggetto di riflessione. Spazi che uniscano esperti del settore, studenti e cittadini. In tal senso, il progetto costituisce una sfida all’integrazione sociale e diventa principio generatore di rinascita di un territorio attualmente poco valorizzato. La ricerca indaga lo spazio del cinema in termini urbani, architettonici e sociali. Dalla sua nascita, attraverso i momenti più rilevanti degli anni Trenta e degli anni Cinquanta, fino all’affermarsi di nuovi mezzi di comunicazione, il “luogo” cinema ha sempre ricoperto un ruolo primario all’interno dell’ambito urbano e culturale della città. Il progetto è volto a recuperare tale ruolo in un contesto di abbandono e di incuria quale quello della Costa Viola. Nello specifico, la proposta prevede la rifunzionalizzazione di un’area costiera situata presso Palmi (RC), nel cuore della Costa Viola, attraverso la riqualificazione di beni demaniali di grande valore storico-culturale (come la Villa di Leonida Repaci) e la progettazione di una nuova struttura in grado di ospitare permanentemente studenti di cinema e temporaneamente registi e cineasti per il “Gioia Film Fest”, rassegna cinematografica internazionale che attualmente si svolge nelle vicinanze e che il progetto desidera ricollocare nell’area. A tal proposito, la possibilità di collaborare con il giovane regista italo-americano Jonas Carpignano, rappresentante dell’Italia agli Oscar del 2018 con il suo film “A Ciambra” e vincitore, tra gli altri premi, del David di Donatello 2018 per la miglior regia, costituisce una preziosa risorsa per il lavoro di ricerca. I film di Jonas dipingono un’Italia varia e multiculturale, ed indagano temi vicini a quelli dell’architettura, quali l’integrazione e l’interazione. Carpignano è, inoltre, il direttore artistico del “Gioia Film Fest”, manifestazione che ha lo scopo di avvicinare il cinema alla gente comune e di coinvolgere registi italiani ed internazionali in un dibattito culturale più ampio. Il programma ha quindi ricadute rilevanti, in quanto si propone di creare una rete internazionale che esporti il cinema made-in-Italy all’estero, consentendo a studenti ed esperti del settore di conoscere e fruire gli scenari unici del sud d’Italia.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/144874