This is not a station. Re-thinking Sloterdijk train station in Amsterdam

The aim of the research work is to analyse and find innovative solutions to a theme that significantly involves all urban centres, as train stations and interchange hubs represent places in which increasing flows of residents and users meet. Spaces linked to railway infrastructure may become promoters of new models of urbanity, constituting places of aggregation for the city. From being just a place to get on and off trains, since the ‘80s architects aimed to give the station a new identity, as a new public space. The design process starts with an operation of abstraction, researching on what is the real DNA of a train station: the infrastructure, the tracks and the platforms. Inverting the latest trend of station buildings designed as cities, the aim of the project is to consider the site of the train station for its authentic nature, as a place of interchange of flows, where diverse people meet. A hyper-connected place that allows to put in relation territories far from each other. Therefore, the typological model of “station-city”, an area or mega-container with all sort of functions inside, is reversed in favour of the design of a city-station or landscape-station, in which the infrastructure activates the territory. As in a space station, everything that is necessary to the correct functioning of the train station (travel, movement of people) is reduced to the essential, all the rest is space. In this scenario, the infrastructure plays the main role and the station is reduced to punctual elements that allows access to this network. No station building is necessary anymore. This thesis proposes a design solution for the case study of Sloterdijk in the west of Amsterdam. Only two categories of elements are added to rails and platforms: the vertical connections and a circulation layer of slow mobility that allows people to access the platforms and, at the same time, connects the four areas of the city split by the presence of the tracks. In the landscape inside and around the circular path, a series of alternative and flexible uses can take place. An interactive infrastructure of punctual technological devices is scattered on the space and serves as a trigger for activities. Hence, this hyper-connected area can host several various activities, resulting in a dynamic meeting place. In opposition to this high-tech scenario, the greenery function as a place where people can relax tearing apart from the everyday chaos. Focusing on the complexity of the nature of train stations, the ambition of the project is to represent a new idea of spaces related to railway infrastructure, exploiting and emphasising at the same time the peculiarities of the site.

La ricerca di tesi è finalizzata a analizzare e trovare soluzioni innovative a un tema che coinvolge in modo significativo tutti i centri urbani, in quanto i nodi di interscambio ferroviari rappresentano luoghi in cui si incrociano flussi sempre maggiori di residenti e utenti. Gli spazi legati all’infrastruttura ferroviaria, infatti, possono diventare promotori di nuovi modelli di urbanità, costituendo luoghi di aggregazione. Dall’essere unicamente uno spazio dove prendere il treno, la stazione ferroviaria, a partire dagli anni ’80, è stata oggetto di studi che miravano a darle una nuova identità, in quanto spazio pubblico. Questa tesi si inserisce in tale panorama di ricerca, mirando a ridare alla stazione un forte valore sociale. Il processo di progettazione inizia con un’operazione di astrazione, di riduzione della stazione al suo vero DNA: l’infrastruttura, i binari e le piattaforme. L’obiettivo del progetto è considerare la natura autentica del luogo: un luogo iper-connesso che consente di mettere in relazione territori lontani tra loro, dove ogni giorno avviene un interscambio di flussi e di incontro di diverse persone. In questo senso, il modello di “stazione come città”, un’area caricata di ogni sorta di funzioni all’interno, è invertito a favore del progetto di un paesaggio-stazione dove è l’infrastruttura stessa ad attivare il territorio circostante. Come avviene in una stazione spaziale, tutto ciò che è necessario per il corretto funzionamento della stazione ferroviaria (viaggio, movimento di persone) si riduce all’essenziale, tutto il resto è spazio. In questo scenario, l’infrastruttura svolge il ruolo principale e la stazione viene ridotta a elementi puntuali che consentono l’accesso a questa rete. Questa tesi propone una soluzione progettuale per il caso studio di Sloterdijk, nella parte ovest di Amsterdam. Qui, solo due categorie di elementi vengono progettati oltre ai binari e alle piattaforme: le connessioni verticali e un anello di mobilità lenta che consente alle persone di accedere alle piattaforme e, allo stesso tempo, di collegare le quattro aree della città divise a causa dei binari. Nel paesaggio all’interno e attorno a questo percorso circolare possono avere luogo una serie di usi alternativi e flessibili. Un’infrastruttura interattiva di dispositivi tecnologici puntuali è dispersa nello spazio e serve da catalizzatore per diverse attività, rendendo quest’area iper-connessa un luogo di incontro dinamico. In opposizione a questo scenario high-tech, l’area verde funge da luogo in cui le persone possono rilassarsi , avendo un momento di riflessione più intima a contatto con la natura. Riflettendo sulla complessa natura della stazione, il progetto ambisce a rappresentare una nuova idea di spazi legati all’infrastruttura ferroviaria, valorizzando ed enfatizzando al tempo stesso le particolarità dell’area.