Housing seeds. Helped-construction in post-emergency situations

“If your vision is for a year, plant wheat. If your vision is for ten years, plant trees. If your vision is for a lifetime, plant people.” Chinese Proverb The seed represents the origin of a potential development. It is what generates future life and possibilities. Applying the concept of new birth through the seed, in the constructive sphere, Housing Seeds is considered as a new birth after the distruction of a previews reality, or a turning point in a difficult context, where poverty is the only fact. The aim of this thesis is to understand how architecture relates to emergency situations, facing problems related to lack of time and resources, and at the same time ensuring good coordination between external groups and community involvement. This leads to the creation of a relationship of mutual exchange, in which the architects learn from the place the techniques and traditions of construction and settlement. Therefore, through their skills and knowledge, they can use these information to improve the living conditions of people, in order to ensure a future continuity through a knowledge base useful for construction and prevention. Starting from the analysis of the projects of temporary and permanent housing shelters, carried out by NGOs in different emergency contexts, the thesis project deals with the integration of local construction techniques with a prefabricated kit, which can be a new starting point for communities affected by humanitarian crises activating a new economy and a new social autonomy.

“Se la tua visione dura un anno, pianta il grano. Se la tua visione dura dieci anni, pianta alberi. Se la tua visione dura tutta la vita, pianta le persone.” Proverbio cinese Il seme rappresenta l’origine di un potenziale sviluppo. È ciò che genera la vita e le possibilità future. Applicando il concetto di una rinascita attraverso il seme, in ambito costruttivo, Housing Seeds è considerato come una rinascita dopo la distruzione di una realtà precedente, o un punto di svolta in un contesto difficile, dove la povertà è l’unica realtà. Lo scopo di questa tesi è quello di capire come l’architettura si relazioni con le situazioni di emergenza, affrontando problemi legati alla mancanza di tempo e risorse, e allo stesso tempo garantendo un buon coordinamento tra i gruppi esterni e il coinvolgimento della comunità. Questo porta alla creazione di un rapporto di scambio reciproco, in cui gli architetti apprendono dal luogo le tecniche e le tradizioni di costruzione e insediamento. Pertanto, attraverso le loro competenze e conoscenze, possono utilizzare queste informazioni per migliorare le condizioni di vita delle persone, al fine di garantire una continuità futura attraverso una base di conoscenze utili alla costruzione e alla prevenzione. Partendo dall’analisi dei progetti di shelter temporanei e permanenti, realizzati dalle ONG in diversi contesti di emergenza, il progetto della tesi si occupa dell’integrazione delle tecniche costruttive locali con un kit prefabbricato, che può essere un nuovo punto di partenza per le comunità colpite da crisi umanitarie, riuscendo ad attivare una nuova economia e una nuova autonomia sociale.