The perception of the landscape that changes over time is at the basis of the symbiosis between the work of man and the nature that surrounds it. The environment, with its resources, with its particular geological conformation, has influenced the architecture since its origins. The karstic territory of Puglia, in particular the appulo-lucana area, is an ideal scenario in which the combination of man and stone is the protagonist. Specifically, the Grottelline site is a journey into the history of rock settlement dynamics; a palimpsest between the synergies of natural and anthropic structures, between the hypogean volumes and the architectural elements above ground. The manipulation of the stone material is, in this context, a fundamental element in the development of settlement prototypes both for the construction of its dwellings, tombs and places of worship. The natural consequence of this relationship has been the human research of ever more advanced techniques of appropriation of matter. The starting point of this continuous evolution is the dwelling in the natural cave, the primordial revival of hypogean volumes up to the extraction activity to build above ground. The testimony of this evolutionary path must start from the enhancement of these landscape riches giving a new twist to the co-evolution between man and nature. It is not enough to talk about redevelopment in the traditional sense without interpreting the recovery as an opportunity for re-immissions in life of these places through the insertion of human functions and re-naturalization actions aimed at promoting systems of re-connection of environmental, historical and cultural.

La percezione del paesaggio che cambia nel tempo è alla base della simbiosi tra l’opera dell’uomo e la natura che lo circonda. L’ambiente, con le sue risorse, con la sua particolare conformazione geologica, ha condizionato l’architettura fin dalle sue origini. Il territorio carsico della puglia, in particolare dell’area appulo-lucana, rappresenta uno scenario ideale in cui il binomio uomo e pietra è protagonista. Nello specifico Il sito Grottelline costituisce un viaggio nella storia delle dinamiche insediative rupestri; un palinsesto tra le sinergie delle strutture naturali e di quelle antropiche, tra i volumi ipogei e gli elementi architettonici fuori terra. La manipolazione della materia pietra è, in questo contesto, un tassello fondamentale nello sviluppo di prototipi insediativi sia per la costruzione delle proprie dimore, delle tombe e dei luoghi di culto. La conseguenza naturale di questo rapporto è stata la ricerca da parte dell’uomo di tecniche sempre più avanzate di appropriazione della materia. Il punto di partenza di questa continua evoluzione è l’abitazione nella grotta naturale, la riproposizione in chiave architettonica primordiale di volumi ipogei fino all’attività di estrazione per costruire fuori terra. La testimonianza di questo percorso evolutivo deve partire dalla valorizzazione di queste ricchezze paesaggistiche dando una nuova svolta alla coevoluzione tra uomo e natura. Non è abbastanza parlare di riqualificazione in senso tradizionale senza interpretare il recupero come un’opportunità di re-immissioni in vita di questi luoghi attraverso l’inserimento di funzioni umane e di interventi di rinaturalizzazione atti a promuovere sistemi di riconnessione di valore ambientale, storico e culturale.

G-A-P. Project of the archaeological pole of the Grottelline site in Puglia. Methods and strategies of contemporary reuse

HASSAN, MOHAMED
2017/2018

Abstract

The perception of the landscape that changes over time is at the basis of the symbiosis between the work of man and the nature that surrounds it. The environment, with its resources, with its particular geological conformation, has influenced the architecture since its origins. The karstic territory of Puglia, in particular the appulo-lucana area, is an ideal scenario in which the combination of man and stone is the protagonist. Specifically, the Grottelline site is a journey into the history of rock settlement dynamics; a palimpsest between the synergies of natural and anthropic structures, between the hypogean volumes and the architectural elements above ground. The manipulation of the stone material is, in this context, a fundamental element in the development of settlement prototypes both for the construction of its dwellings, tombs and places of worship. The natural consequence of this relationship has been the human research of ever more advanced techniques of appropriation of matter. The starting point of this continuous evolution is the dwelling in the natural cave, the primordial revival of hypogean volumes up to the extraction activity to build above ground. The testimony of this evolutionary path must start from the enhancement of these landscape riches giving a new twist to the co-evolution between man and nature. It is not enough to talk about redevelopment in the traditional sense without interpreting the recovery as an opportunity for re-immissions in life of these places through the insertion of human functions and re-naturalization actions aimed at promoting systems of re-connection of environmental, historical and cultural.
MORRICA, MARIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2018
2017/2018
La percezione del paesaggio che cambia nel tempo è alla base della simbiosi tra l’opera dell’uomo e la natura che lo circonda. L’ambiente, con le sue risorse, con la sua particolare conformazione geologica, ha condizionato l’architettura fin dalle sue origini. Il territorio carsico della puglia, in particolare dell’area appulo-lucana, rappresenta uno scenario ideale in cui il binomio uomo e pietra è protagonista. Nello specifico Il sito Grottelline costituisce un viaggio nella storia delle dinamiche insediative rupestri; un palinsesto tra le sinergie delle strutture naturali e di quelle antropiche, tra i volumi ipogei e gli elementi architettonici fuori terra. La manipolazione della materia pietra è, in questo contesto, un tassello fondamentale nello sviluppo di prototipi insediativi sia per la costruzione delle proprie dimore, delle tombe e dei luoghi di culto. La conseguenza naturale di questo rapporto è stata la ricerca da parte dell’uomo di tecniche sempre più avanzate di appropriazione della materia. Il punto di partenza di questa continua evoluzione è l’abitazione nella grotta naturale, la riproposizione in chiave architettonica primordiale di volumi ipogei fino all’attività di estrazione per costruire fuori terra. La testimonianza di questo percorso evolutivo deve partire dalla valorizzazione di queste ricchezze paesaggistiche dando una nuova svolta alla coevoluzione tra uomo e natura. Non è abbastanza parlare di riqualificazione in senso tradizionale senza interpretare il recupero come un’opportunità di re-immissioni in vita di questi luoghi attraverso l’inserimento di funzioni umane e di interventi di rinaturalizzazione atti a promuovere sistemi di riconnessione di valore ambientale, storico e culturale.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/145403