The title of this Dissertation Cidade Boa Esperança: a masterplan for a self-management project in the outskirts of Saõ Paulo, was born from the name of the neighbourhood in which the project is settled, Parque Boa Esperança, East region of Saõ Paulo. The word Parque is substituted with Cidade, city, because a concrete demand for a self-managed residential project of low budget, by the Movimento dos Trabalhadores Sem Terra Leste 1, is here expanded in a settlement strategy of urban proportions. Self-management means to provide an anti-capitalistic answer to the lack of adequate dwelling through the implementation of architectural projects which are entirely lead by the members of the social movement with the support of a group of technicians like architects, lawyers and sociologist and which is financed by public fund dedicated the social housing field. In the Dissertation the birth of the self-management proposal is analysed to understand the needs and claims of the social movements involved; a selection of case studies of realized self-managed project is examined, to understand the process and how those claims have been materialized and highlighting a disequilibrium towards the architectural aspect, disadvantaging a more urban approach, that lead to physically and typologically isolated solution in respect to the context and the dwellers. A similar approach serve to study the area in which the project is settled, moving from a wide scale to the typical block that characterised the outskirts of Sao Paulo. The final masterplan propose a double typology of buildings, low rise terraced houses and towers, to combine the work of building companies and the future dwellers fostering a sense of community among the latters. It provide a good amount of green public space to invite the meeting of the dwellers with the neighbours, and suggest a mixture of function to make the project a social attractor. The aim is to fulfil the Movement’s need while fully integrating the new development in the city.

Il titolo della Tesi Cidade Boa Esperança: a masterplan for a self-management project in the outskirts of Saõ Paulo, nasce prende il nome da Parque Boe Esperança, il quartiere della periferia est in cui il progetto si localizza. Parque è sostituito da Cidade, città, poiché una richiesta reale per la progettazione di architettura residenziale a basso costo per mezzo di un processo autogestionale, da parte del Movimento dos Trabalhadores Sem Terra Leste 1, viene dilatata in una strategia insediativa di proporzione urbana. Autogestione significa proporre una risposta anti-capitalista al deficit abitativo attraverso lo sviluppo di progetti architettonici interamente diretti dal Movimento stesso, con l’ausilio di una equipe di tecnici, come architetti, avvocati e sociologi, e finanziata da programmi pubblici dedicati al tema del social housing. La tesi analizza la nascita del concetto di Autogestione ai fini di capire le necessità e le rivendicazioni dei movimenti popolari che fanno proprio questo concetto; si esamina una selezione di casi studi di progetti realizzati con questo metodo, per capirne il processo stesso e come le proposte dei movimenti si concretizzano, sottolineando però lo squilibrio in questi progetti dell’aspetto architettonico a discapito di quello urbanistico. Il risultato di questa disparità è una soluzione fisicamente e tipologicamente isolata dal contesto e dalla popolazione che lì risiede. Con un simile approccio si studio il contesto di Parque Boa Esperança, partendo da una scala più ampia fino al tipico isolato che caratterizza la periferia paulistana. Il masterplan finale propone quindi una doppia tipologia, case a schiera e torri, per unire il lavoro di compagnie edili e futuri residenti, rafforzando il senso di comunità di questi ultimi. Granda importanza è data alla presenza di verde pubblico che invita all’incontro la comunità stessa con il resto del quartiere, e infine si suggerisce una pluralità di funzioni per rendere il progetto un attrattore sociale. L’obiettivo è appunto soddisfare le esigenze del Movimento individuate nell’analisi e al tempo stesso integrare pienamente il nuovo progetto nella città.

Cidade Boa Esperanca. A masterplan for a self-managed project in the outskirts of Sao Paulo

LIGATO, ANDREA
2017/2018

Abstract

The title of this Dissertation Cidade Boa Esperança: a masterplan for a self-management project in the outskirts of Saõ Paulo, was born from the name of the neighbourhood in which the project is settled, Parque Boa Esperança, East region of Saõ Paulo. The word Parque is substituted with Cidade, city, because a concrete demand for a self-managed residential project of low budget, by the Movimento dos Trabalhadores Sem Terra Leste 1, is here expanded in a settlement strategy of urban proportions. Self-management means to provide an anti-capitalistic answer to the lack of adequate dwelling through the implementation of architectural projects which are entirely lead by the members of the social movement with the support of a group of technicians like architects, lawyers and sociologist and which is financed by public fund dedicated the social housing field. In the Dissertation the birth of the self-management proposal is analysed to understand the needs and claims of the social movements involved; a selection of case studies of realized self-managed project is examined, to understand the process and how those claims have been materialized and highlighting a disequilibrium towards the architectural aspect, disadvantaging a more urban approach, that lead to physically and typologically isolated solution in respect to the context and the dwellers. A similar approach serve to study the area in which the project is settled, moving from a wide scale to the typical block that characterised the outskirts of Sao Paulo. The final masterplan propose a double typology of buildings, low rise terraced houses and towers, to combine the work of building companies and the future dwellers fostering a sense of community among the latters. It provide a good amount of green public space to invite the meeting of the dwellers with the neighbours, and suggest a mixture of function to make the project a social attractor. The aim is to fulfil the Movement’s need while fully integrating the new development in the city.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
Il titolo della Tesi Cidade Boa Esperança: a masterplan for a self-management project in the outskirts of Saõ Paulo, nasce prende il nome da Parque Boe Esperança, il quartiere della periferia est in cui il progetto si localizza. Parque è sostituito da Cidade, città, poiché una richiesta reale per la progettazione di architettura residenziale a basso costo per mezzo di un processo autogestionale, da parte del Movimento dos Trabalhadores Sem Terra Leste 1, viene dilatata in una strategia insediativa di proporzione urbana. Autogestione significa proporre una risposta anti-capitalista al deficit abitativo attraverso lo sviluppo di progetti architettonici interamente diretti dal Movimento stesso, con l’ausilio di una equipe di tecnici, come architetti, avvocati e sociologi, e finanziata da programmi pubblici dedicati al tema del social housing. La tesi analizza la nascita del concetto di Autogestione ai fini di capire le necessità e le rivendicazioni dei movimenti popolari che fanno proprio questo concetto; si esamina una selezione di casi studi di progetti realizzati con questo metodo, per capirne il processo stesso e come le proposte dei movimenti si concretizzano, sottolineando però lo squilibrio in questi progetti dell’aspetto architettonico a discapito di quello urbanistico. Il risultato di questa disparità è una soluzione fisicamente e tipologicamente isolata dal contesto e dalla popolazione che lì risiede. Con un simile approccio si studio il contesto di Parque Boa Esperança, partendo da una scala più ampia fino al tipico isolato che caratterizza la periferia paulistana. Il masterplan finale propone quindi una doppia tipologia, case a schiera e torri, per unire il lavoro di compagnie edili e futuri residenti, rafforzando il senso di comunità di questi ultimi. Granda importanza è data alla presenza di verde pubblico che invita all’incontro la comunità stessa con il resto del quartiere, e infine si suggerisce una pluralità di funzioni per rendere il progetto un attrattore sociale. L’obiettivo è appunto soddisfare le esigenze del Movimento individuate nell’analisi e al tempo stesso integrare pienamente il nuovo progetto nella città.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/145453