The current thesis aims to define a methodological approach in order to outline new creative and fascinating scenarios regarding the designing of dismissed urban places that have ceased to perform their original function. Considering the adaptive reuse and preservation as a valuable strategy to deal with our ever-increasing throw-away society, an innovative design approach is proposed in the path of re-appropriation of the abandoned architectural heritage. Among the category, particular attention has been given to the dismissed psychiatric architectural heredity left in the Italian territory after the entry into force of Legge Basaglia in 1978. The case of the former Antonini psychiatric Hospital in Limbiate (MB), with its historic and architectural features, has been chosen to experiment the reflections at a design level. According to a minimum intervention principle, the design proposal of the Antonini Re-HUB seeks to provide a rehabilitation facility for poly-addictions, aimed at assigning a sense to the new functions attributed to the complex which goes beyond the simple spaces re-functionalization and is rather an expression of its memory content. As for tools and techniques, the use of low cost, light, possibly waste materials, has been considered, as well as sustainable and potentially reversible solutions, achievable in a short time, compatible with the mechanical and chemical-physical characters of the pre-existence, able to dialogue with it in a distinguishable and actual language.

La presente tesi intende definire un approccio metodologico per l’approfondimento di nuovi scenari creativi e affascinanti riguardanti la progettazione di luoghi urbani dismessi che hanno cessato di svolgere la loro funzione originaria. Considerando il riutilizzo e la conservazione come una valida strategia per affrontare la nostra società in continuo aumento, la ricerca propone un approccio progettuale alternativo nel percorso di riappropriazione del patrimonio architettonico abbandonato. Tra le categorie di spazi in disuso nel territorio nazionale, particolare attenzione è stata rivolta all'eredità architettonica lasciata dagli istituti manicomiali de-funzionalizzati in seguito all'entrata in vigore della Legge Basaglia nel 1978. Tra tutti i complessi dismessi ope legis, il caso dell'ex Ospedale psichiatrico Antonini di Limbiate (MB) in Lombardia, con il suo patrimonio storico e la sua forte identità architettonica, è stato individuato come esempio emblematico per la sperimentazione delle riflessioni a livello progettuale. Secondo un principio di minimo intervento, la proposta dell'Antonini Re-HUB mira a fornire una struttura di riabilitazione per poli-dipendenze con l’intento non solo di rivitalizzare l’area con una semplice re-funzionalizzazione degli spazi ma anche di sottolineare la sua valenza storica e sociale nella memoria della comunità. In conclusione, attraverso l'uso di materiali a basso costo, leggeri, possibilmente di scarto, nonché soluzioni sostenibili, potenzialmente reversibili e realizzabili in breve tempo si è cercato di dialogare con l’esistente secondo un criterio di distinguibilità e attualità espressiva.

The Antonini re-hub. Preservation and renewal of the former psychiatric hospital of Mombello

STELLA, ALESSIA VINCENZA;FIGNON, CHIARA
2017/2018

Abstract

The current thesis aims to define a methodological approach in order to outline new creative and fascinating scenarios regarding the designing of dismissed urban places that have ceased to perform their original function. Considering the adaptive reuse and preservation as a valuable strategy to deal with our ever-increasing throw-away society, an innovative design approach is proposed in the path of re-appropriation of the abandoned architectural heritage. Among the category, particular attention has been given to the dismissed psychiatric architectural heredity left in the Italian territory after the entry into force of Legge Basaglia in 1978. The case of the former Antonini psychiatric Hospital in Limbiate (MB), with its historic and architectural features, has been chosen to experiment the reflections at a design level. According to a minimum intervention principle, the design proposal of the Antonini Re-HUB seeks to provide a rehabilitation facility for poly-addictions, aimed at assigning a sense to the new functions attributed to the complex which goes beyond the simple spaces re-functionalization and is rather an expression of its memory content. As for tools and techniques, the use of low cost, light, possibly waste materials, has been considered, as well as sustainable and potentially reversible solutions, achievable in a short time, compatible with the mechanical and chemical-physical characters of the pre-existence, able to dialogue with it in a distinguishable and actual language.
POLLO, RICCARDO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
19-dic-2018
2017/2018
La presente tesi intende definire un approccio metodologico per l’approfondimento di nuovi scenari creativi e affascinanti riguardanti la progettazione di luoghi urbani dismessi che hanno cessato di svolgere la loro funzione originaria. Considerando il riutilizzo e la conservazione come una valida strategia per affrontare la nostra società in continuo aumento, la ricerca propone un approccio progettuale alternativo nel percorso di riappropriazione del patrimonio architettonico abbandonato. Tra le categorie di spazi in disuso nel territorio nazionale, particolare attenzione è stata rivolta all'eredità architettonica lasciata dagli istituti manicomiali de-funzionalizzati in seguito all'entrata in vigore della Legge Basaglia nel 1978. Tra tutti i complessi dismessi ope legis, il caso dell'ex Ospedale psichiatrico Antonini di Limbiate (MB) in Lombardia, con il suo patrimonio storico e la sua forte identità architettonica, è stato individuato come esempio emblematico per la sperimentazione delle riflessioni a livello progettuale. Secondo un principio di minimo intervento, la proposta dell'Antonini Re-HUB mira a fornire una struttura di riabilitazione per poli-dipendenze con l’intento non solo di rivitalizzare l’area con una semplice re-funzionalizzazione degli spazi ma anche di sottolineare la sua valenza storica e sociale nella memoria della comunità. In conclusione, attraverso l'uso di materiali a basso costo, leggeri, possibilmente di scarto, nonché soluzioni sostenibili, potenzialmente reversibili e realizzabili in breve tempo si è cercato di dialogare con l’esistente secondo un criterio di distinguibilità e attualità espressiva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/145472