FHAB. Flexible Hub Area Bombelli. Spazi flessibili tra lavoro ed eventi per rivitalizzare Lambrate

The project FHAB (Flexibility Hub Area Bombelli) faces the topic of industrial refurbishment through the case study of the former Bombelli factory, located in Lambrate, Milan. It deals with the realization of flexible spaces for events and co-working, that along with leisure areas and a new public street aim to give a new life not only to the building but also to the whole block. As for the survey of the building, the traditional tools were used along with a drone that allowed to have a deeper knowledge of the geometry of the roofs and to have a better assessment of its state of decay. The project deals with three main topics: the flexibility of the venue, the roof above the old internal court and the refurbishment of the pre-existences. As for the first one, technological and architectural details were studied in order to create an actual flexible space through the use of latch walls and mobile partitions that allow to vary the floor plan in 8 different configurations. In order to reach maximum flexibility, the heating and a/c systems were designed so that they can be used differently in each room of the configuration adopted. The roof aims to make habitable in every season the former courtyard, that is now used as co-working space. Because of its outstanding dimensions, its structural frame is made of trusses that were calculated and optimized with a finite element model. Since there are no windows towards the outside of the building, it was necessary to open courtyards to ensure good lighting conditions. The study of natural and artificial light, along with their combination, aimed to meet current standards of comfort, reducing energy consumption and costs at the same time. The pre-existences were treated respecting their historical characteristics, that were enhanced by limiting interventions on the facades and by using typical materials of the industrial buildings of the same age like plaster, glass and iron. The building on Ventura street was emptied and strengthened with the box-in-the-box technique, linking the old facades to a new steel frame. Instead, the clear structural problems of the one on via Sbodio led to a reinforcement that aims to refurbish the stiffness of the slabs through the use of concrete cast and steel reinforcements. In this building the lighting of the offices was studied too.

Il progetto FHAB (Flexibility Hub Area Bombelli) affronta la tematica del recupero del patrimonio edilizio industriale attraverso il caso della ex industria Bombelli, situata a Milano nel quartiere di Lambrate. Esso si basa sulla realizzazione di spazi flessibili destinati a location per eventi e coworking, che insieme a spazi ricettivi e una nuova via pubblica puntano a rivitalizzare non solo il lotto, ma anche l’intero quartiere. Durante il rilievo dello stato di fatto, la strumentazione tradizionale è stata affiancata dall’uso di un drone che ha permesso di avere una conoscenza dettagliata della geometria e dello stato di conservazione delle coperture. Nel progetto sono riscontrabili tre temi principali: lo spazio eventi flessibile, la copertura del vuoto interno e il recupero delle preesistenze. Per quanto riguarda il primo aspetto, sono stati studiati i dettagli tecnologici e compositivi per rendere effettivamente flessibile lo spazio eventi attraverso l’uso di pareti a saliscendi e partizioni mobili che consentono di rimodulare la pianta del capannone in 8 configurazioni diverse. Per rendere indipendenti a tutti gli effetti i locali, è stato inoltre redatto uno studio degli impianti di riscaldamento e areazione. La copertura punta a rendere abitabile il vuoto interno costituito dall’ex cortile della ditta, che viene adibito a co-working. Viste le dimensioni, si è reso necessario uno studio della sua struttura costituita da un telaio di travi reticolari calcolate ed ottimizzate con gli elementi finiti. In assenza di affacci sull’esterno, per garantire adeguate condizioni di illuminazione all’interno sono state ricavate delle corti interne ed è stato eseguito uno studio illuminotecnico sia per la luce naturale, quella artificiale e la loro combinazione, per garantire comfort visivo agli utenti, contenendo i consumi e i costi. Le preesistenze sono state trattate rispettandone le caratteristiche storiche, esaltate limitando gli interventi sulle facciate e utilizzando materiali tipici degli edifici industriali dello stesso periodo. L’edificio su via Ventura è stato svuotato e consolidato con la tecnica della scatola nella scatola, vincolando le facciate a una nuova struttura interna d’acciaio. I problemi strutturali dell'edificio in via Sbodio hanno portato a realizzare un intervento di consolidamento mirato a restituire il comportamento scatolare dell'edificio con una cappa con getto collaborante e rinforzi in acciaio. Anche in questo caso, gli spazi adibiti a ufficio sono stati studiati dal punto di vista illuminotecnico.