Metallum Fortuna Leuci (MFL). Il recupero di un reperto di archeologia industriale dismesso (lo stabilimento Mario Frigerio Lecco) per lo sviluppo di Pescarenico ed il suo rilancio come volano per il turismo lecchese, grazie alla valorizzazione della memoria storica di manzoniano rione di pescatori e di periferia industriale della Città del Ferro

Deindustrialization and the periphery are among the main current issues on which governments are discussing to define new policies for socio-economic-environmental development. The advent of the digital revolution, the development of the tertiary sector and the radical changes in the secondary sector, together with foreign and national policies, have led to the closure of a large number of factories and the transfer of production to other locations, often outside Italy. This led to the redefinition of the socio-economic and urban system, leading to the creation of urban voids, non-lieu and even wicked problem areas, in those suburbs, often peripheral, once prosperous and populated thanks to the considerable job opportunities provided by the industries present. Urban planners of the late twentieth century have already tried to provide answers to this problem, but without giving strongly convincing results, lacking a holistic approach to the subject. In this new planning season, the opportunity to tackle the themes of conversion and refunctionalization, conservation and recovery, of the former production plants and suburbs, using a sustainable approach in environmental, social and economic terms, respectful of the history and opens up. of local memory but also able to define a new development direction for the entire urban context of reference. With this in mind, the thesis project has been defined, which aims to identify a holistic vision of sustainable development, to respect, valorise and revive Pescarenico, a district on the outskirts of Lecco, where the process of industrialization and then deinsutrialization has had drastic consequences. in terms of changing the image and the socio-economic structure of the neighborhood. Specifically, an urban vision is proposed in which the district, for its literary heritage, for its picturesque and ancient charm, for the presence of naturalistic, lake and mountain beauties, assumes a new centrality in the dynamics of development, becoming the flywheel for the relaunch of Lecco and its tourism sector (central sector in national and regional development dynamics). This vision develops into a system of objectives and project actions, among which the refurbishment and recovery of the Mario Frigerio Lecco (excellence) factory, which has been inactive until now, has been the object of a greater planning definition. For this complex, from the elevated historical and documental value (for the presence of elements of industrial archeology and for the proximity to the church of Saints Materno and Lucia, heart of Pescarenico), it is foreseen the conservation of the historical pavilions and the creation of new bodies , so that it can host a pole of excellence for higher education and higher education in the tourism, food and wine, catering and hospitality sectors. The aim is to redefine the structure of the tourism industry in Lecco, acting on the specific training of its employees at all levels (from the base to management-administrative top management), then on services and the provision of accommodation facilities. The definition of the project involved a process of analysis on the urban characteristics of the context and on the state of consistency of the complex, and therefore the choice and validation of the planning actions at the urban and architectural scale, then engineering. The final outcome is a project respectful of the history and characteristics of the complex and the district, valid from the technological, energy, lighting, acoustic, applied ergonomics plant engineering and structural points of view, which could provide a concrete answer to the question: what a possible future for archeology industrial Lecco?

Deindustrializzazione e periferia sono tra i principali temi di attualità su cui i governi si stanno confrontando per definire nuove politiche di sviluppo socio-economico-ambientale. L’avvento della rivoluzione digitale, lo sviluppo del settore terziario e i radicali mutamenti nel settore secondario, unitamente a politiche estere e nazionali, hanno portato alla chiusura di un elevato numero di stabilimenti ed al trasferimento della produzione in altre sedi, spesso fuori dall’Italia. Ciò ha portato alla ridefinizione del sistema socio-economico ed urbanistico, portando alla creazione di vuoti urbani, non luoghi ed addirittura wicked problem areas, in quei quartieri, spesso periferici, un tempo prosperi e popolosi grazie alle notevoli possibilità di lavoro fornite dalle industrie ivi presenti. Già gli urbanisti e i pianificatori della fine del XX secolo hanno tentato di fornire risposte a tale problema, senza tuttavia dare risultati fortemente convincenti, mancando un approccio olistico alla materia. In questa nuova stagione progettuale si apre quindi l’opportunità di poter affrontare i temi della conversione e rifunzionalizzazione, conservazione e recupero, degli ex impianti produttivi e delle periferie, ricorrendo ad un approccio sostenibile in termini ambientali, sociali ed economici, rispettoso della storia e della memoria locale ma anche in grado di definire una nuova direzione di sviluppo per l’intero contesto urbanistico di riferimento. In tale ottica è stato definito il progetto di tesi che si propone di identificare una visione olistica di sviluppo sostenibile, per rispettare, valorizzare e rilanciare Pescarenico, rione alla periferia di Lecco, in cui il processo di industrializzazione prima e deinsutrializzazione poi ha avuto drastiche conseguenze in termini di mutamento dell’immagine e della struttura socio-economica del quartiere. Nello specifico viene proposta una visione urbanistica in cui il rione, per il suo retaggio letterario, per il fascino pittoresco ed antico, per la presenza di bellezze naturalistiche, lacuali e montane, assume una nuova centralità nelle dinamiche di sviluppo, divenendo il volano per il rilancio di Lecco e del suo settore turistico (settore centrale nelle dinamiche di sviluppo nazionali e regionali). Tale vision si sviluppa in un sistema di obiettivi e azioni progettuali, di cui è stato oggetto di una maggiore definizione progettuale la rifunzionalizzazione e il recupero dello stabilimento della ditta Mario Frigerio Lecco (eccellenza), ad oggi inattivo. Per tale complesso, dall’elevato valore storico e documentale (per la presenza di elementi di archeologia industriale e per la vicinanza alla chiesa dei Santi Materno e Lucia, cuore di Pescarenico), si prevede la conservazione dei padiglioni storici e la creazione di nuovi corpi, in modo che possa ospitare un polo di eccellenza per l’alta formazione superiore ed universitaria nel settore turistico, enogastronomico, per la ristorazione e l’ospitalità alberghiera. Lo scopo è quello di ridefinire la struttura del settore turistico lecchese, agendo sulla formazione specifica dei suoi addetti su tutti i livelli (dalla base ai vertici gestionali-amministrativi), quindi sui servizi e la dotazione di strutture ricettive. La definizione del progetto ha previsto un iter di analisi sulle caratteristiche urbanistiche del contesto e sullo stato di consistenza del complesso, quindi di scelta e validazione delle azioni progettuali alla scala urbanistica ed architettonica, quindi ingegneristica. L’esito finale è un progetto rispettoso della storia e dei caratteri del complesso e del rione, valido dal punto di vista tecnologico, energetico, illuminotecnico, acustico, ergotecnico, impiantistico, strutturale, che potrebbe fornire una concreta risposta al quesito: quale possibile futuro per l’archeologia industriale lecchese?