In questa Tesi, si analizzano i processi sociali che determinano la formazione di concentrazione residenziale di popolazione immigrata in determinate zone delle città di Stoccolma e di Milano e gli effetti che questa comporta sull’integrazione degli stranieri nella società. L’analisi è stata suddivisa in tre livelli territoriali, e per ogni caso studio sono stati considerati il livello nazionale: Svezia e Italia; il livello metropolitano: Stoccolma e Milano; il livello locale: il quartiere di Rinkeby, nell’area nord occidentale di Stoccolma, e la zona di via Padova, nell’area nord orientale di Milano. Ad ogni livello territoriale sono stati analizzati i fattori che hanno favorito la formazione di concentrazione etnica in determinate aree. Le dimensioni in cui si sviluppano i processi di concentrazione, segregazione ed integrazione che sono stati studiati per ogni livello sono il sistema di Housing, la condizione lavorativa ed economica, la scuola e l’educazione, che vanno ad intrecciarsi, naturalmente, con le caratteristiche della popolazione immigrata stessa. Per ogni scala territoriale, inoltre, sono state studiate le politiche di integrazione implementate. Si è elaborato, infine, un modello ideale che rappresenta i fenomeni che concorrono alla riproduzione della segregazione territoriale in quartieri ad alta concentrazione di immigrati. Lo schema considera le interazioni tra fenomeni che hanno luogo nei tre diversi ambiti di segregazione o integrazione che sono stati studiati: l’ambito lavorativo, scolastico e residenziale. Il modello è stato poi applicato, con le dovute differenziazioni, ai due casi studio, evidenziando quali sono le similarità e quali le differenze, naturalmente qualitative, non numeriche. Si è mostrato quindi quali sono le politiche che sono o dovrebbero essere attuate per frenare i processi negativi della concentrazione residenziale, proponendo alcune strategie per il caso italiano, rifacendosi anche alle buone pratiche attuate in Svezia.
Modelli di segregazione. Concentrazione fisica ed esclusione sociale in due quartieri multietnici di Milano e Stoccolma
VALLI, CHIARA
2009/2010
Abstract
In questa Tesi, si analizzano i processi sociali che determinano la formazione di concentrazione residenziale di popolazione immigrata in determinate zone delle città di Stoccolma e di Milano e gli effetti che questa comporta sull’integrazione degli stranieri nella società. L’analisi è stata suddivisa in tre livelli territoriali, e per ogni caso studio sono stati considerati il livello nazionale: Svezia e Italia; il livello metropolitano: Stoccolma e Milano; il livello locale: il quartiere di Rinkeby, nell’area nord occidentale di Stoccolma, e la zona di via Padova, nell’area nord orientale di Milano. Ad ogni livello territoriale sono stati analizzati i fattori che hanno favorito la formazione di concentrazione etnica in determinate aree. Le dimensioni in cui si sviluppano i processi di concentrazione, segregazione ed integrazione che sono stati studiati per ogni livello sono il sistema di Housing, la condizione lavorativa ed economica, la scuola e l’educazione, che vanno ad intrecciarsi, naturalmente, con le caratteristiche della popolazione immigrata stessa. Per ogni scala territoriale, inoltre, sono state studiate le politiche di integrazione implementate. Si è elaborato, infine, un modello ideale che rappresenta i fenomeni che concorrono alla riproduzione della segregazione territoriale in quartieri ad alta concentrazione di immigrati. Lo schema considera le interazioni tra fenomeni che hanno luogo nei tre diversi ambiti di segregazione o integrazione che sono stati studiati: l’ambito lavorativo, scolastico e residenziale. Il modello è stato poi applicato, con le dovute differenziazioni, ai due casi studio, evidenziando quali sono le similarità e quali le differenze, naturalmente qualitative, non numeriche. Si è mostrato quindi quali sono le politiche che sono o dovrebbero essere attuate per frenare i processi negativi della concentrazione residenziale, proponendo alcune strategie per il caso italiano, rifacendosi anche alle buone pratiche attuate in Svezia.File | Dimensione | Formato | |
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