Il fenomeno turistico ha una storia antica e complessa durante la quale la pratica turistica ed in particolare il viaggio, hanno assunto una serie di significati che spesso perdurano ancora; si sviluppa secondo una sequenza storica che ha essenzialmente inizio con il Grand Tour, modello elitario praticato dai giovani facoltosi che si recavano all’estero per migliorare il proprio livello culturale e acquisire doti di intraprendenza, coraggio, conoscenza di costumi, maniere, galatei, lingue straniere. Già tra XVIII e XIX secolo il la cittadina di Lovere fu particolarmente apprezzata per la villeggiatura estiva anche per la presenza di numerosi alberghi e la vicinanza alle terme di Boario e di Trescore: approdarono così a Lovere esponenti dell’aristocrazia nazionale e internazionale quali Lady Montague Wortley e il Conte Luigi Tadini, che poi vi si stabilì. Agli inizi del ‘700 il turismo era precluso sia alle categorie improduttive o semiimproduttive, sia alla borghesia commerciale mediante una barriera culturale. E’ solo a partire alla fine del XIX secolo che, seppur lentamente, questa preclusione comincia a cadere. Nella prima metà del Novecento, intorno agli anni ’50, la villeggiatura diventa un bene diffuso sia tra i nobili che tra i borghesi. Parallelamente alle conquiste nel campo del tempo libero e con il passaggio dalla società contadina alla società industriale, nasce il turismo di massa come turismo della classe operaia. Il passaggio è reso possibile grazie allo sviluppo dell’industria dell’accoglienza, diversificata per qualità ma soprattutto per prezzo e convenienza. A partire dagli anni ’60 si afferma un modello di turismo che ha inciso sia sul territorio che sull’immagine stessa del fenomeno: rappresenta un mezzo per superare la frammentazione del rapporto col mondo che la razionalizzazione industriale impone, per superare i limiti della propria esperienza quotidiana e celebrare, in forma simbolica, l’appartenenza a quella società mitica in fase di costruzione, ma che al tempo stesso tende a sfuggire. Elementi caratteristici del turismo di massa sono il numero consistente di turisti, l’organizzazione collettiva dei viaggi, strutture ricettive di grandi dimensioni e l’inserimento del turista in un gruppo. Sul piano dell’offerta possiamo riferirci alla standardizzazione della vacanza, alla presenza di economie di scala nella 5 composizione dei pacchetti turistici e al prevalere sul mercato dei singoli operatori turistici. Anche Lovere attraversa e vive nel corso della sua storia queste fasi, ma quale potrebbe essere lo scenario futuro? Quale la fase successiva? L’intento di questo studio è proprio quello di comprendere il passato della cittadina e il suo presente, ma soprattutto fornire delle linee guida che permettano al territorio di indirizzarsi verso nuove forme di turismo, proposte che siano in stretto contatto con i valori che hanno sempre caratterizzato il borgo e il territorio, nella prospettiva di una nuova consapevolezza della tradizione. Una strategia integrata di sviluppo vede quasi inevitabilmente, in questo zone, al suo centro il turismo. Si tratta di capire quale tipo di turismo ed in quale relazione con le altre politiche di settore. E’ necessario, orientarsi verso un turismo di qualità (più che verso il turismo di massa), attratto da un insieme diversificato di risorse culturali, storico testimoniali, ambientali, una rete di collegamenti e relazione in stretta connessione con quelle che sono le tradizioni del luogo, le risorse della zona, i valori dei suoi cittadini. E’ necessario definire forme di promozione e di marketing a scala territoriale. Forse la chiave sta in un turismo che superi la logica della stagionalità, che sia rispettoso dell’ambiente e che contribuisca soprattutto a migliorarne le condizioni, che prospetti forme di positiva integrazione con la società locale. La riqualificazione dei centri storici (in alcuni casi già in corso), il recupero dei borghi, sono tutti interventi la cui fattibilità dipende dalla disponibilità di risorse consistenti che una valorizzazione turistica può consentire di generare. Ed è proprio in questa logica che si muove lo studio qui presentato.

Lovere: linee di riqualificazione per un centro lacuale

GUALINI, MARIACHIARA
2008/2009

Abstract

Il fenomeno turistico ha una storia antica e complessa durante la quale la pratica turistica ed in particolare il viaggio, hanno assunto una serie di significati che spesso perdurano ancora; si sviluppa secondo una sequenza storica che ha essenzialmente inizio con il Grand Tour, modello elitario praticato dai giovani facoltosi che si recavano all’estero per migliorare il proprio livello culturale e acquisire doti di intraprendenza, coraggio, conoscenza di costumi, maniere, galatei, lingue straniere. Già tra XVIII e XIX secolo il la cittadina di Lovere fu particolarmente apprezzata per la villeggiatura estiva anche per la presenza di numerosi alberghi e la vicinanza alle terme di Boario e di Trescore: approdarono così a Lovere esponenti dell’aristocrazia nazionale e internazionale quali Lady Montague Wortley e il Conte Luigi Tadini, che poi vi si stabilì. Agli inizi del ‘700 il turismo era precluso sia alle categorie improduttive o semiimproduttive, sia alla borghesia commerciale mediante una barriera culturale. E’ solo a partire alla fine del XIX secolo che, seppur lentamente, questa preclusione comincia a cadere. Nella prima metà del Novecento, intorno agli anni ’50, la villeggiatura diventa un bene diffuso sia tra i nobili che tra i borghesi. Parallelamente alle conquiste nel campo del tempo libero e con il passaggio dalla società contadina alla società industriale, nasce il turismo di massa come turismo della classe operaia. Il passaggio è reso possibile grazie allo sviluppo dell’industria dell’accoglienza, diversificata per qualità ma soprattutto per prezzo e convenienza. A partire dagli anni ’60 si afferma un modello di turismo che ha inciso sia sul territorio che sull’immagine stessa del fenomeno: rappresenta un mezzo per superare la frammentazione del rapporto col mondo che la razionalizzazione industriale impone, per superare i limiti della propria esperienza quotidiana e celebrare, in forma simbolica, l’appartenenza a quella società mitica in fase di costruzione, ma che al tempo stesso tende a sfuggire. Elementi caratteristici del turismo di massa sono il numero consistente di turisti, l’organizzazione collettiva dei viaggi, strutture ricettive di grandi dimensioni e l’inserimento del turista in un gruppo. Sul piano dell’offerta possiamo riferirci alla standardizzazione della vacanza, alla presenza di economie di scala nella 5 composizione dei pacchetti turistici e al prevalere sul mercato dei singoli operatori turistici. Anche Lovere attraversa e vive nel corso della sua storia queste fasi, ma quale potrebbe essere lo scenario futuro? Quale la fase successiva? L’intento di questo studio è proprio quello di comprendere il passato della cittadina e il suo presente, ma soprattutto fornire delle linee guida che permettano al territorio di indirizzarsi verso nuove forme di turismo, proposte che siano in stretto contatto con i valori che hanno sempre caratterizzato il borgo e il territorio, nella prospettiva di una nuova consapevolezza della tradizione. Una strategia integrata di sviluppo vede quasi inevitabilmente, in questo zone, al suo centro il turismo. Si tratta di capire quale tipo di turismo ed in quale relazione con le altre politiche di settore. E’ necessario, orientarsi verso un turismo di qualità (più che verso il turismo di massa), attratto da un insieme diversificato di risorse culturali, storico testimoniali, ambientali, una rete di collegamenti e relazione in stretta connessione con quelle che sono le tradizioni del luogo, le risorse della zona, i valori dei suoi cittadini. E’ necessario definire forme di promozione e di marketing a scala territoriale. Forse la chiave sta in un turismo che superi la logica della stagionalità, che sia rispettoso dell’ambiente e che contribuisca soprattutto a migliorarne le condizioni, che prospetti forme di positiva integrazione con la società locale. La riqualificazione dei centri storici (in alcuni casi già in corso), il recupero dei borghi, sono tutti interventi la cui fattibilità dipende dalla disponibilità di risorse consistenti che una valorizzazione turistica può consentire di generare. Ed è proprio in questa logica che si muove lo studio qui presentato.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
4-mag-2010
2008/2009
Tesi di laurea Magistrale
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