UNI is the public authority that oversees technical standards in Italy, denominated ‘Norme UNI’, which define the performance standard of fall arrester harness. In Italy, different regulations have been developed in every Region, leading to a miscellaneous legislation that prevents companies from a clear and univolcal procedure. The aim of this dissertation is to create, within the modelling program Revit and through BIM process, a standard technical information that comply with both Italian and Regional regulations. BIM-3d models of fall arrester harness were created and then matched with various types of roofs. Such models have been linked to standard tecnhnical infomation. This process allows technicians to work on the roof with correct safety procedures and produce standard technical records that comply with both Italian and Regional regulations. The procedure developed through BIM has been applied to two case studies to demonstrate its reliability.

Dal punto di vista nazionale, l’UNI è l’ente che in Italia studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie, definite appunto Norme UNI. Queste sono il riferimento tecnico indispensabile per individuare le caratteristiche prestazionali anche dei dispositivi e dei sistemi volti a garantire la sicurezza dal rischio di caduta. Con lo scopo di ridurre gli infortuni a seguito di cadute dall’alto, alcune Regioni, Provincie ed Enti sono successivamente intervenute con differenti metodologie per introdurre soluzioni atte a limitare il fenomeno. Ciò ha portato a un apparato normativo a carattere diffuso, che rende difficoltosa la ricerca di una base comune e un approccio sistemico unificato alla disciplina, creando molteplici disagi e incomprensioni alle aziende che si trovano ad operare sul territorio italiano nelle varie regioni. Dopo un’approfondita analisi del suddetto apparato normativo a proposito dei sistemi anti caduta, l’obiettivo è stato trovare un approccio univoco e uno strumento operativo codificato che, partendo da basi e direttive eterogenee, permettesse di giungere a un metodo di ragionamento e compilazione di un’informazione tecnica e operativa standardizzata, che soddisfacesse al contempo tutte le linee guida presenti nelle normative regionali italiane. Inizialmente si è generato un sistema di classificazione delle coperture dal punto di vista di un possibile progetto operativo che ne rendesse attuabile una prima standardizzazione: concentrandosi su possibili interventi di installazione rivolti a edifici già esistenti e non in fase di realizzazione, sono stati incrociati diversi attributi connotanti, come le caratteristiche morfologiche, le tipologie strutturali, materiche e logistiche, per creare una casistica operativa semplificata. Attraverso il processo BIM, che per sua caratteristica intrinseca ha un’esigenza di standardizzazione, sono stati parallelamente creati modelli BIM-3d di sistemi anticaduta, che corrispondessero ognuno ad un caso e ad una tipologia di contesto particolari, e risultassero dunque il prodotto concreto dell’operazione di tipizzazione applicata alla tassonomia di casistiche. A tale caso codificato, e quindi modello 3d-BIM, desunti dalla contestualizzazione, è dunque associata ed allegata un’informazione tecnica propedeutica ad un Progetto Operativo di Sicurezza standard, preimpostato e composto attraverso procedure operative provenienti dal Documento della Valutazione dei rischi. Tale Piano Operativo modello viene contestualizzato e concretizzato sulla copertura su cui si interviene, dando quindi la possibilità di generare quello che sarà il POS vero e proprio dell’opera. Ogni scheda di informazione tecnica associata al relativo modello raccoglie gli elementi connotanti di tale combinazione e provenienti dalla messa a sistema, e permette di sviluppare l’attività di informazione alle maestranze, facilitando così la redazione del POS dell’opera e fornendo informazioni utili per quello che sarà il Piano di Uso e Manutenzione conseguente all’intervento. Per concludere, mettendo a sistema tutti i dati provenienti, ad esempio, da un intervento e quindi un contesto specifico, sarà possibile giungere, attraverso la presente tassonomia, a un caso ben preciso con definite caratteristiche, concretizzato dal modello 3d-BIM corrispondente. L’informazione tecnica associata al “sistema linea vita” desunto fornisce strumenti operativi in grado di soddisfare le diverse richieste normative regionali, ma soprattutto risulta fondamentale per la redazione del POS e dunque per la trasmissione alle maestranze delle misure di protezione e prevenzione inderogabili per la salvaguardia della salute dei lavoratori protagonisti del processo di realizzazione.

La progettazione operativa dei sistemi anticaduta con metodo BIM

NOLLI, STEFANO
2017/2018

Abstract

UNI is the public authority that oversees technical standards in Italy, denominated ‘Norme UNI’, which define the performance standard of fall arrester harness. In Italy, different regulations have been developed in every Region, leading to a miscellaneous legislation that prevents companies from a clear and univolcal procedure. The aim of this dissertation is to create, within the modelling program Revit and through BIM process, a standard technical information that comply with both Italian and Regional regulations. BIM-3d models of fall arrester harness were created and then matched with various types of roofs. Such models have been linked to standard tecnhnical infomation. This process allows technicians to work on the roof with correct safety procedures and produce standard technical records that comply with both Italian and Regional regulations. The procedure developed through BIM has been applied to two case studies to demonstrate its reliability.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
16-apr-2019
2017/2018
Dal punto di vista nazionale, l’UNI è l’ente che in Italia studia, elabora, approva e pubblica le norme tecniche volontarie, definite appunto Norme UNI. Queste sono il riferimento tecnico indispensabile per individuare le caratteristiche prestazionali anche dei dispositivi e dei sistemi volti a garantire la sicurezza dal rischio di caduta. Con lo scopo di ridurre gli infortuni a seguito di cadute dall’alto, alcune Regioni, Provincie ed Enti sono successivamente intervenute con differenti metodologie per introdurre soluzioni atte a limitare il fenomeno. Ciò ha portato a un apparato normativo a carattere diffuso, che rende difficoltosa la ricerca di una base comune e un approccio sistemico unificato alla disciplina, creando molteplici disagi e incomprensioni alle aziende che si trovano ad operare sul territorio italiano nelle varie regioni. Dopo un’approfondita analisi del suddetto apparato normativo a proposito dei sistemi anti caduta, l’obiettivo è stato trovare un approccio univoco e uno strumento operativo codificato che, partendo da basi e direttive eterogenee, permettesse di giungere a un metodo di ragionamento e compilazione di un’informazione tecnica e operativa standardizzata, che soddisfacesse al contempo tutte le linee guida presenti nelle normative regionali italiane. Inizialmente si è generato un sistema di classificazione delle coperture dal punto di vista di un possibile progetto operativo che ne rendesse attuabile una prima standardizzazione: concentrandosi su possibili interventi di installazione rivolti a edifici già esistenti e non in fase di realizzazione, sono stati incrociati diversi attributi connotanti, come le caratteristiche morfologiche, le tipologie strutturali, materiche e logistiche, per creare una casistica operativa semplificata. Attraverso il processo BIM, che per sua caratteristica intrinseca ha un’esigenza di standardizzazione, sono stati parallelamente creati modelli BIM-3d di sistemi anticaduta, che corrispondessero ognuno ad un caso e ad una tipologia di contesto particolari, e risultassero dunque il prodotto concreto dell’operazione di tipizzazione applicata alla tassonomia di casistiche. A tale caso codificato, e quindi modello 3d-BIM, desunti dalla contestualizzazione, è dunque associata ed allegata un’informazione tecnica propedeutica ad un Progetto Operativo di Sicurezza standard, preimpostato e composto attraverso procedure operative provenienti dal Documento della Valutazione dei rischi. Tale Piano Operativo modello viene contestualizzato e concretizzato sulla copertura su cui si interviene, dando quindi la possibilità di generare quello che sarà il POS vero e proprio dell’opera. Ogni scheda di informazione tecnica associata al relativo modello raccoglie gli elementi connotanti di tale combinazione e provenienti dalla messa a sistema, e permette di sviluppare l’attività di informazione alle maestranze, facilitando così la redazione del POS dell’opera e fornendo informazioni utili per quello che sarà il Piano di Uso e Manutenzione conseguente all’intervento. Per concludere, mettendo a sistema tutti i dati provenienti, ad esempio, da un intervento e quindi un contesto specifico, sarà possibile giungere, attraverso la presente tassonomia, a un caso ben preciso con definite caratteristiche, concretizzato dal modello 3d-BIM corrispondente. L’informazione tecnica associata al “sistema linea vita” desunto fornisce strumenti operativi in grado di soddisfare le diverse richieste normative regionali, ma soprattutto risulta fondamentale per la redazione del POS e dunque per la trasmissione alle maestranze delle misure di protezione e prevenzione inderogabili per la salvaguardia della salute dei lavoratori protagonisti del processo di realizzazione.
Tesi di laurea Magistrale
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