Orizzonti

The horizon is a phenomenon that exists only within the action of seeing. The man recognises in this slight curve the limit of his sight; a thin line which separates and links the land and the sea with the sky, ranging the fields of perception. Metaphor for the intangible, the farthest and the unreal, the horizon has always been at the centre of the reflection of astronomers, philosophers, mathematicians, writers, poets, photographers, sailors and designers, feeding the desire of comprehension and reconnection between the man and the surrounding world. The thesis Orizzonti (Horizons) focuses on the phenomenon linked to the visual perception and the interpretation of the horizon and its features in an intimate and subjective ways or in a scientific and rational one with the support of anthropological and geopolitical studies. This research, which shows a comparison between the works of different artists, aims to demonstrate the multiple facets the horizon has because of its subjectivity, influenced by the sensibility and the mood of the observers. Under the cap of four main topics – named Vision, Dimension, Process and Further – the critical path develops around eight categories (or actions), each one dedicated to an interpretation of the theme: to observe, to comprehend, to describe, to depict, to interprete and finally, to “go further” the horizon. From the research phase, in the second part of this thesis, the project gets its shape: a path through seven observatory set on the Sibillini mountains group, a place of great charm overlooking the centre of Italy. Each of this small architectures becomes a mean to look at the panorama from a precise point of view and in a particular way, as described in the research; a filter designed to alter or improve the real perception of the landscape.

L’orizzonte è un fenomeno la cui presenza esiste solo attraverso l’azione del vedere. Nella sua curva appena accennata, l’uomo riconoscere il limite del proprio sguardo. Una sottile linea che separa e ricongiunge la terra e il mare al cielo, attraversando senza interruzioni i territori del percepibile. Metafora dell’intangibile, dell’estremo, dell’irreale, è da sempre al centro di riflessioni per astronomi, filosofi, matematici, scrittori, poeti, fotografi, navigatori e progettisti, alimentando il desiderio di comprensione e riconnessione dell’uomo con il mondo che lo circonda. La tesi si concentra sui fenomeni legati alla percezione e all’interpretazione dell’orizzonte e delle sue caratteristiche, a volte con animo più intimo e poetico, altre con letture più razionali legate all’indagine antropologica e geopolitica. - La prima parte di ricerca, raccontata attraverso sequenze di opere e autori a confronto, vuole dimostrare come l’orizzonte sia un fenomeno sfaccettato e connesso a un punto di vista estremamente soggettivo, riflesso della sensibilità e dello stato d’animo di chi lo osserva. Inquadrato all’interno di quattro aree di indagine – Visione, Dimensione, Processo, Oltre – il percorso critico si sviluppa intorno a otto categorie, ognuna delle quali è dedicata ad una particolare chiave di lettura del tema. L’obiettivo è quello di osservare, comprendere, descrivere, rappresentare, interpretare e ,infine, “andare oltre” l’orizzonte. - Dalla fase di ricerca prende forma, nella seconda parte della tesi, il progetto. Un percorso disegnato da sette osservatori posizionati sulle creste meridionali dei Monti Sibillini, rilievi della dorsale appenninica, contesi tra Marche e l’Umbria. Luoghi di grande fascino che offrono un panorama vastissimo su ampi tratti dell’Italia centrale. Ognuna di queste piccole unità diventa uno strumento per rileggere il paesaggio secondo un particolare punto di vista sviluppato e descritto nella fase di ricerca; un filtro progettato per alterare o aggiungere informazioni e contenuti alla reale percezione dell’orizzonte.