Meme come Dada 3.0. Una possibile interpretazione in chiave artistico sociale

In the first twenty years of the twenty-first century the internet has taken on an increasingly important role in the life of a large part of the world population. There are four macrogenerations that are in daily contact with the net: the Baby Boomers (40 years), the Generation X (between 29 and 40), the Millennials (ex generation Y, between 19 and 29) and the Generation Z ( less than 19 years); apart from a few exceptions, the latter two are the main users. If Generation Z is the most recent generation, people who were born when technology and online connections were already widespread and therefore have an innate predisposition to their use, Generation X and Baby Boomers are composed of those who had to learning to juggle with new media, Millennials are the generation in the middle. Due to a historical context that is not particularly favorable, Millennials are a generation that is struggling to find its place in the world and has taken on an uncertainty that strikes them from every sector: whether for their parents, the Baby Boomers, buying a house , having a family and making a career were accessible dreams, but Millennials are struggling to find a steady job that pays enough to create a family and own a home. They are the generation of internships, of a thousand jobs, of rents, of the brain drain; but fortunately I am also the generation of irony, which embraces the hic et nunc philosophy: through a new medium, the net, express their obsession with the contemporary in a satirical key. They do this using memes. From 1996 to the present, memes are used by millennials to celebrate nonsense, creating a cultural movement that crosses the world centered on the absurd, on the disillusionment experienced with contemporary events and above all that it can be read and interpreted by anyone, led back to shared experiences and shared moods. Between 1916 and 1920 Dadaism questioned the conventions of the time, from cinematographic and artistic aesthetics to political ideologies and also proposed the rejection of reason and logic, emphasized the originality, derision and humor. From 1996 to the present, memes are used by millennials to celebrate nonsense, creating a cultural movement that crosses the world centered on the absurd, on the disillusionment experienced with contemporary events and above all that it can be read and interpreted by anyone, led back to shared experiences and shared moods. Based on a conceptual similarity that we will see in greater depth during the dissertation, this study aims to demonstrate or deny the hypothesis that memes and their use in contemporary society can be interpreted as Dadaism 3.0.

Nel primo ventennio del ventunesimo secolo internet ha assunto un ruolo sempre più importante nella vita di buona parte della popolazione mondiale. Ci sono quattro macrogenerazioni che sono quotidianamente in contatto con la rete: i Baby Boomers (+40 anni), la Generazione X (tra i 29 e 40), i Millennials (tra i 19 e i 29) e la Generazione Z (meno di 19 anni); a parte qualche eccezione, questi ultimi due sono gli utenti principali. Se la Generazione Z è la generazione più recente, le persone che sono nate quando la tecnologia e le connessioni online erano già diffuse e che quindi hanno un’innata predisposizione al loro uso, la Generazione X e i Baby Boomers sono composte da coloro che hanno dovuto imparare a destreggiarsi con nuovi supporti, i Millennials sono la generazione a metà strada tra le due. A causa di un contesto storico non particolarmente favorevole i Millennials sono una generazione che fatica a trovare il proprio posto nel mondo e ha fatto propria un’incertezza che li colpisce da ogni settore: se per i loro genitori, i Baby Boomers, comprare una casa, avere una famiglia e fare carriera erano sogni accessibili, i Millennials invece faticano a trovare un lavoro fisso che paghi abbastanza per creare una famiglia e possedere una fissa dimora. Sono la generazione degli stage, dei mille lavori, degli affitti, della fuga di cervelli; ma per fortuna sono anche la generazione dell’ironia, che abbraccia la filosofia hic et nunc: attraverso un nuovo medium, la rete, esprimono in chiave satirica la loro ossessione verso la contemporaneità. Lo fanno utilizzando i meme. Dal 1996 ad oggi i meme sono usati dai millennials per celebrare il nonsense, creando un movimento culturale che attraversa il mondo incentrato sull’assurdo, sulla disillusione provata nei confronti degli eventi contemporanei e soprattutto che possa essere letto e interpretato da chiunque, ricondotto a esperienze comuni e stati d’animo condivisi. Tra il 1916 e il 1920 il dadaismo ha messo in dubbio e stravolto le convenzioni dell’epoca, dall’estetica cinematografica e artistica alle ideologie politiche e ha inoltre proposto il rifiuto della ragione e della logica, ha enfatizzato l’originalità, la derisione e l’umorismo. Sulla base di una similitudine concettuale che vedremo più approfonditamente nel corso della dissertazione, questo studio volge a dimostrare o a smentire l’ipotesi secondo la quale i meme e il loro uso nella società contemporanea possano essere interpretati come un dadaismo 3.0.