Eufemia. Città mercato

Italo Calvino in the book "The invisible cities" writes about a city of exchanges where the markets of seven nations converge at every solstice and equinox. But exchanges are not only made of goods, there is an even more substantial exchange of memories, stories, images and experiences. A city in which "to every word one says [...] the others tell their story." "Eufemia, a city market"is born from this precise suggestion , a work in which this exchange of goods and memories is interpreted following the theme of temporariness. The main idea is to create a place that continuosly changes itself and evolves in which protagonists are not only the products but what they represent: the expression of every actor-creator, of what it communicate and tell. Thus, the Municipal Market of Viale Monza reborn by bringing to life different experiences every time following the fil-rouge of temporariness that is declined in different facets. The market will never be static, equal to itself since the products sold, the exhibition spaces and the services offered change every time, leaving space to the fluid dynamism that distinguishes it. Inside there is a redevelopment and downsizing of traditional shops that offer basic necessities and, in addition, a smaller percentage of temporary products, the result of various collaborations with external activities. The fulcrum of temporariness takes place, however, above all in the inclusion of six pop-up stores, temporary shops that welcome the products of the city's creative minds at certain intervals of time. They show their skills and competences and have the opportunity to create new working collaborations. The pop-up stores are changing windows for all those emerging commercial and artistic/handcrafted realities that want to make themselves known and receive feedbacks from the public, sharing and promoting their own experience; a sort of test bench for their activity. The fil-rouge of temporariness, of the continuous exchange of memories, culminates with the creation of a small hostel designed mainly for those who rent these spaces, but it opens up to all travelers eager to do new sharing experiences. We are faced with a continuous recycling of people that benefits the entire market with its commercial, organizational and cultural activities. In fact, this will host several events including workshops, laboratories, conferences, video projections ... There will also be international and multi-cultural days in which is expected a sharing of products and different cultures. This is possible thanks to the creation of a sort of central square within the market is characterized by a strong spatial and organizational flexibility; the ideal place also for the various activities of the neighborhood and of NoLo social district. In addition to all this there will be a bar and a pop-up restaurant that daily will prepare different meals, made from food products sold in the market stores and cooked by chefs who want to make themselves known and who will work at specific intervals of time. All these realities will work and interact each other creating an harmonious system in order to favor a pleasant stay for all the users of the market.

Italo Calvino nel libro “Le città invisibili” racconta di una città di scambi commerciali dove i mercati di sette nazioni convergono ad ogni solstizio ed equinozio. Ma non solo di merci son fatti gli scambi, vi è in maniera ancor più consistente, un proficuo scambio di memorie, racconti, immagini ed esperienze. Una città in cui “ad ogni parola che uno dice […] gli altri raccontano ognuno la sua storia.” È proprio da questa precisa suggestione che nasce “Eufemia, città mercato” lavoro in cui questo scambio di merci e memorie viene interpretato seguendo il tema della temporaneità. L’idea è quella di creare un luogo in continuo mutamento ed evoluzione i cui protagonisti non sono solo i prodotti ma quello che essi rappresentano: l’espressione di ogni attore-ideatore, di quello che ha da comunicare e raccontare. Così, il Mercato Comunale di viale Monza rinasce facendo vivere al suo interno esperienze ogni volta diverse seguendo il fil-rouge della temporaneità che viene declinato in differenti sfaccettature. Il mercato non sarà mai statico, uguale a sé stesso poiché i prodotti venduti, gli spazi espositivi ed i servizi offerti mutano ogni volta lasciano spazio al fluido dinamismo che lo contraddistinguono. Al suo interno vi è una riqualificazione e un ridimensionamento dei negozi tradizionali che offrono beni di prima necessità e, in aggiunta, una percentuale minore di prodotti temporanei, frutto di diverse collaborazioni con attività esterne. Il fulcro della temporaneità risiede, però, soprattutto nell’inserimento di sei pop-up stores, negozi temporanei che accolgono a determinati intervalli di tempo i prodotti delle menti creative della città e non solo. Questi esibiscono le proprie abilità e competenze e hanno l’opportunità di creare nuove collaborazioni lavorative. In sostanza, i pop-up stores sono delle mutevoli vetrine per tutte quelle realtà, commerciali e non, artistico-artigianali emergenti che vogliono farsi conoscere e avere un riscontro da parte del pubblico, condividendo e promuovendo la propria esperienza; una sorta di banco di prova per la loro attività. Il fil-rouge della temporaneità, del continuo scambio di memorie culmina con la creazione di un piccolo ostello pensato principalmente per coloro che prendono in affitto questi spazi e che hanno la necessità di un posto letto, ma si apre a tutti i viaggiatori desiderosi di fare nuove esperienze di condivisione. Si ha di fronte un continuo riciclo di molteplici personalità di cui beneficia l’intero mercato con le sue attività commerciali, organizzative e culturali. Infatti, questo accoglierà diversi eventi tra cui workshop, laboratori, conferenze, videoproiezioni…Vi saranno anche giornate internazionali e multiculturali in cui si prevede una divulgazione di prodotti e di culture diverse. Tutto questo è reso possibile grazie alla creazione di una sorta di piazza centrale all’interno del mercato caratterizzata da una forte flessibilità spaziale e organizzativa; il luogo ideale anche per le svariate attività del quartiere e di NoLo social district. In aggiunta a tutto questo vi saranno un bar e un ristorante pop-up che preparerà quotidianamente pasti differenti ricavati dai prodotti alimentari venduti nei negozi del mercato e cucinati da chef che vogliono farsi conoscere e che lavoreranno in determinati intervalli di tempo. Tutte queste realtà lavoreranno ed interagiranno in sinergia creando un vero e proprio armonico sistema al fine di favorire una piacevole permanenza a tutti i fruitori del mercato.