Challenges relating to trust and reliability of information are remarkable issues in the digital society we are living in. The strong proliferation of online contents and their real-time-based paradigm are, on one hand, fostering a wide democratization in the access to information. On the other, this overflow of knowledge contributes to actual cognitive clutters, as for instance information overload: the more choice I have the less I can digest it. This becomes much more intense when relating to Social Networks: environments where users are given the freedom to produce and consume information and instantly share it with other individuals in their digital network. The approach is of an horizontal and symmetrical communication; but is symmetrical connection ethical and trustworthy? Such free and rapid flow of contents is a fertile ground for the spreading of inaccuracies and fraud material. This thesis aims attention at the circulation of disinformation phenomena through the Italian Facebook network. Which sources are involved in producing it? And which others are instead consuming disinformation? Is it possible to pinpoint common patterns of relationships among those sources? And if yes: what impact is the audience exposed to? The research is based on a protocol-like structure: all the process is arranged into connected and clear phases, making it easier for the readers to check the findings and to adapt the whole system -or parts of it- to a different situation. All the results are collected into the website Trame Ascose, and translated into interactive charts and visual strategies. The strategies serve as solid advices for the users to discover the disinformation distribution patterns and to develop a critical view of the information shared on Facebook. The aim is to uncover hidden motifs: a new ethic consciousness in using and interpreting social media and the risks involved when keeping up with the news.

La questione dell’affidabilità dell’informazione è diventata un argomento controverso e di forte influenza nella società digitale in cui ci troviamo a vivere. La costante produzione e la subitanea e perpetua disponibilità di contenuti sono, da un lato, una pietra miliare nel cammino di democratizzazione della conoscenza, mentre dall’altro contribuiscono a quella condizione di costante sovraccarico cognitivo che pone gli utenti dell’internet in uno stato di latente inattuabilità: ho a tal punto tante possibilità di scelta da non riuscire a definire un ordine di lettura, una gerarchia coerente. In tal senso, un ruolo fondamentale è senz’altro rivestito dai Social Network, la cui diffusione esponenziale come strumento popolare di creazione e consumo di contenuti, ha incoraggiato quella corsa all’informazione libera e liberale priva di qualsiasi contenimento in termini di regole ma soprattutto di etica e moralità. Sui social network, acquisizione ed effetti della circolazione delle informazioni hanno un ritmo così serrato che la divulgazione di inaccuratezze o travisamenti diventa un fenomeno rischioso e di forte impatto globale. In sostanza: ecosistemi digitali di questo tipo poggiano saldamente su strutture orizzontali che, al contempo e in quanto tali, sono potenziali minacce alla conformazione interna d’una informazione fidata. Questa tesi si concentra sullo studio dei fenomeni di disinformazione e sulla circolazione degli stessi all’interno della piattaforma italiana Facebook. Quali attori sono coinvolti come parte attiva nella creazione della disinformazione stessa e quali, d’altro canto, ne consumano i prodotti? In che maniera le fonti responsabili di questo movimento informativo allacciano connessioni e rapporti vicendevoli? Che tipo di strutturazione interna caratterizza le fonti della disinformazione e quali sono le percezioni del pubblico leggente? Le esplorazioni seguono un paradigma ripartito e ripercorribile: protocolli d’azione e d’analisi accompagnano la ricerca e la rendono esplicita nella eterogeneità dei suoi assetti essenziali. Risultati e strumenti emersi nel corso della fase d’osservazione trovano traduzione, facendo fede ai principi della visualizzazione dati, nella concretezza dell’applicativo interattivo Trame Ascose. A testimonianza di quanto rintracciato, l’applicativo si struttura in momenti divulgativi, interattivi, e in strategie: espedienti utili allo sviluppo di una posizione critica rispetto i contenuti informativi. L’ambizione è fare leva sullo svelamento dei meccanismi nascosti: non soltanto raccontare storie di disinformazione ma anzitutto individuare strategie d’identificazione dei processi distributivi che siano applicabili ad un ampio ventaglio di casi possibili. In poche parole si tenta di procedere verso una consapevolezza nuova rispetto l’utilizzo di dispositivi mediatici e tecnologici, tendendo a criteri etici di responsabilità ma anche, e soprattutto, di comprensione delle strutture digitali e delle possibili interazioni sociali e informative generate.

Trame ascose : sulla credibilità delle fonti d'informazione in rete. Facebook Italia come veicolo di coinvolgimento sociale ad alta velocità e strategie utili all'esercizio dello spirito critico

AVERSA, ELENA
2018/2019

Abstract

Challenges relating to trust and reliability of information are remarkable issues in the digital society we are living in. The strong proliferation of online contents and their real-time-based paradigm are, on one hand, fostering a wide democratization in the access to information. On the other, this overflow of knowledge contributes to actual cognitive clutters, as for instance information overload: the more choice I have the less I can digest it. This becomes much more intense when relating to Social Networks: environments where users are given the freedom to produce and consume information and instantly share it with other individuals in their digital network. The approach is of an horizontal and symmetrical communication; but is symmetrical connection ethical and trustworthy? Such free and rapid flow of contents is a fertile ground for the spreading of inaccuracies and fraud material. This thesis aims attention at the circulation of disinformation phenomena through the Italian Facebook network. Which sources are involved in producing it? And which others are instead consuming disinformation? Is it possible to pinpoint common patterns of relationships among those sources? And if yes: what impact is the audience exposed to? The research is based on a protocol-like structure: all the process is arranged into connected and clear phases, making it easier for the readers to check the findings and to adapt the whole system -or parts of it- to a different situation. All the results are collected into the website Trame Ascose, and translated into interactive charts and visual strategies. The strategies serve as solid advices for the users to discover the disinformation distribution patterns and to develop a critical view of the information shared on Facebook. The aim is to uncover hidden motifs: a new ethic consciousness in using and interpreting social media and the risks involved when keeping up with the news.
ARC III - Scuola del Design
16-apr-2019
2018/2019
La questione dell’affidabilità dell’informazione è diventata un argomento controverso e di forte influenza nella società digitale in cui ci troviamo a vivere. La costante produzione e la subitanea e perpetua disponibilità di contenuti sono, da un lato, una pietra miliare nel cammino di democratizzazione della conoscenza, mentre dall’altro contribuiscono a quella condizione di costante sovraccarico cognitivo che pone gli utenti dell’internet in uno stato di latente inattuabilità: ho a tal punto tante possibilità di scelta da non riuscire a definire un ordine di lettura, una gerarchia coerente. In tal senso, un ruolo fondamentale è senz’altro rivestito dai Social Network, la cui diffusione esponenziale come strumento popolare di creazione e consumo di contenuti, ha incoraggiato quella corsa all’informazione libera e liberale priva di qualsiasi contenimento in termini di regole ma soprattutto di etica e moralità. Sui social network, acquisizione ed effetti della circolazione delle informazioni hanno un ritmo così serrato che la divulgazione di inaccuratezze o travisamenti diventa un fenomeno rischioso e di forte impatto globale. In sostanza: ecosistemi digitali di questo tipo poggiano saldamente su strutture orizzontali che, al contempo e in quanto tali, sono potenziali minacce alla conformazione interna d’una informazione fidata. Questa tesi si concentra sullo studio dei fenomeni di disinformazione e sulla circolazione degli stessi all’interno della piattaforma italiana Facebook. Quali attori sono coinvolti come parte attiva nella creazione della disinformazione stessa e quali, d’altro canto, ne consumano i prodotti? In che maniera le fonti responsabili di questo movimento informativo allacciano connessioni e rapporti vicendevoli? Che tipo di strutturazione interna caratterizza le fonti della disinformazione e quali sono le percezioni del pubblico leggente? Le esplorazioni seguono un paradigma ripartito e ripercorribile: protocolli d’azione e d’analisi accompagnano la ricerca e la rendono esplicita nella eterogeneità dei suoi assetti essenziali. Risultati e strumenti emersi nel corso della fase d’osservazione trovano traduzione, facendo fede ai principi della visualizzazione dati, nella concretezza dell’applicativo interattivo Trame Ascose. A testimonianza di quanto rintracciato, l’applicativo si struttura in momenti divulgativi, interattivi, e in strategie: espedienti utili allo sviluppo di una posizione critica rispetto i contenuti informativi. L’ambizione è fare leva sullo svelamento dei meccanismi nascosti: non soltanto raccontare storie di disinformazione ma anzitutto individuare strategie d’identificazione dei processi distributivi che siano applicabili ad un ampio ventaglio di casi possibili. In poche parole si tenta di procedere verso una consapevolezza nuova rispetto l’utilizzo di dispositivi mediatici e tecnologici, tendendo a criteri etici di responsabilità ma anche, e soprattutto, di comprensione delle strutture digitali e delle possibili interazioni sociali e informative generate.
Tesi di laurea Magistrale
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