High speed rail stations and secondary cities. Reggio Emilia AV Mediopadana

High Speed is at the moment a topic largely discussed in Italy and in the European context. The existing lines’ strengthening and the construction of new connections have been amply financed by European Union. Since 2000 European Union provided 23,7 billion € of co-financing for investment related to then infrastructural net of HSR. At the end of 2017 the EU have more than 9.000 km of HSR with a predicted expansion of 1.600 km (European Court of Auditor, 2018). Those aims are included in the TEN-T program, finalized to the economic development of the continent. The TEN-T program, in particular, conducts a fundamental role in the program Europe 2020, finalized to economic development, environmental sustainability, regional competitiveness and social cohesion. The program includes also the element of the infrastructural capacity optimization, to facilitate the circulation of goods and people. Several scholars demonstrated that regions with greater possibility to access materials and market have been demonstrated to be, ceteris paribus, more productive than regions with inferior levels of accessibility (Vickerman, 1997). The goal of this research is to examine in deep the effects of a new HSR infrastructure in terms of regional economic development. The work is focused on HSR stations located in mid-sized cities, identified by EU as poles of territorial balancing. High Speed has in fact the capability to modify the urban territorial structure (Facchinetti Mannone, 2012) decreasing the differences the distances between small, medium and large urban nuclei (Bellet et al. 2012). The subject of the study is the Italian station of Reggio Emilia AV Mediopadana, located in Reggio Emilia, a mid-sized city, as defined by Eurotown. The analysis of the station is contextualized in the European, Italian and regional level. The aims are the quantification of the station’s catchment area, the comprehension of the regional economics effect of the new infrastructure in the Mediopadana Region, especially in relation with the urban morphology.

L’alta velocità è un tema attualmente molto discusso nel nostro paese e a livello di Unione Europea. I progetti di potenziamento delle linee dell’alta velocità così come quelli finalizzati alla costruzione di nuove linee sono stati ampiamente finanziati dall’Unione Europea negli ultimi decenni. Dal 2000 l’Unione Europea ha stanziato 23,7 miliardi di euro per co-finanziare investimenti infrastrutturali. Alla fine del 2017 l’UE ospitava più di 9.000 kilometri di line dell’alta velocità e progettava già al tempo un’espansione di ulteriori 1.600 kilometri (Corte dei conti Europea, 2018). Questi obbiettivi fanno parte del programma TEN-T il cui fine è lo sviluppo economico del continente. In particolare, gli obbiettivi di TEN-T, componente essenziale del programma Europe 2020, sono quelli di agevolare lo sviluppo economico attraverso la diminuzione delle disuguaglianze presenti tra i diversi territori, rispettando l’ambiente e promuovendo la coesione socio-economica tra gli stati membri. Diversi ricercatori hanno infatti dimostrato che regioni con maggiore possiblità di accesso ad elementi economici come mercato del lavoro o materiali hanno, ceteris paribus, capacità produttive maggiori di regioni caratterizzate da minori livelli di accessbilità (Vickerman, 1997). Lo scopo di questa ricerca è quello di approfondire l’effetto che una nuova infrastruttura dell’alta velocità possa agevolare lo sviluppo economic a livello regionale. Lo studio si è in particolare focalizzato sulle stazioni dell’alta velocità localizate in città secondarie, che sono appunto state individuate dall’UE come poli di bilanciamento territorial. L’alta velocità ha infatti la capacità di modificare la struttura urbana territoriale (Facchinetti Mannone, 2012) diminuendo le distanze tra nuclei urbani di piccola, media e grande dimensione e ristrutturando la gerarchia urbana (Bellet et al. 2012). L’oggetto dello studio è la stazione italiana di Reggio Emilia AV Mediopadana, appunto localizzata a Reggio Emilia, una città di media dimensione, secondo la definizione di Eurotown. L’analisi della stazione, contestualizzata a livello Europeo, Italiano e regionale è stata finalizzata alla quantificazione dell’area di influenza e alla comprensione degli effetti sull’economia regionale dell’area Mediopadana sopratutto in relazione all’inserimento della stazione nella morfologia urbana.